Settembre 2017

UtilitEnergy Community IKN Italy dedicata alle novità e agli approfondimenti del settore Energy&Utilities, presenta la nona edizione di “La Gestione del Credito come leva commerciale: da centro di costo a centro di profitto”, l’unico evento in Italia sulle soluzioni operative realizzate dalle aziende del Settore Gas & Power per una gestione tempestiva ed efficace del Credito.

L’appuntamento sarà una occasione per approfondire e confrontare tra di loro gli strumenti, le procedure e i sistemi per:
– Prevenire e monitorare la morosità,
– Strutturare un approccio cliente-centrico
– Integrare il credito con i processi interni
– Concertare strategie e azioni con i partner esterni

La giornata prenderà il via con l’intervento dal titolo “Il sistema indennitario e apertura del Mercato: overview e prospettive future” che approfondirà gli aspetti organizzativi per prevenire, monitorare e gestire la situazione di rischio della Customer Base.

L’agenda, nell’arco della giornata, prevede:
– 2 Panel “Esperienze a confronto” dedicati a “La prevenzione nelle dinamiche di rischio morosità e di gestione dei rischi commerciali” e un momento di approfondimento;
– 1 Panel Discussion di approfondimento sulle “Nuove discipline delle Società di Recupero”;
– 2 Sessioni Interattive “Soluzioni a confronto”, la prima sugli “Aspetti organizzativi per la gestione integrata delle attività con i Partner”, la seconda sugli “Strumenti/soluzioni per il futuro della gestione del credito nel Settore Gas & Power”;
– 2 Tavole Rotonde dal titolo “Come rilevare e analizzare le cause della morosità e definire strategie per intervenire in modo adeguato e tempestivo?” e “Quali sistemi di Information Technology a supporto della gestione efficiente e tempestiva del credito?”.

La Gestione del Credito come leva commerciale: da centro di costo a centro di profitto”si svolgerà il prossimo 25 ottobre a Milano, al Novotel Ca’ Granda.

www.utilitenergy.it

Italia Solare sulla SEN Strategia Energetica Nazionale: maggiore spinta alle rinnovabili per un’Italia sempre più indipendente dal fossile e dall’estero.
ITALIA SOLARE, nel documento inviato al MISE con la sua posizione sulla SEN, rimarca come serva puntare in modo più deciso alla crescita delle rinnovabili, fotovoltaico in primis: si suggerisce di aumentare il target delle rinnovabili sul fabbisogno energetico dal 27% al 35%.
Ciò significa innalzare il contributo delle rinnovabili elettriche dal 48-50% al 55-60%.

È indispensabile per puntare al 100% da rinnovabili al 2050, in linea con i paesi europei più virtuosi.

La SEN dovrebbe inoltre avere una visione anche al 2050, che è lo stesso obiettivo temporale del Piano Energia e Clima che dobbiamo presentare tra pochi mesi nell’ambito dell’Accordo di Parigi.
Nella SEN si prevede un fotovoltaico che contribuisca al 2030 con oltre 60 TWh/anno di energia, rispetto agli attuali circa 20 TWh/anno.
Significa che da un lato bisogna preservare la produzione attuale e dall’altro installare in 12 anni oltre 30 GWp di nuovi impianti fotovoltaici. Perché si mantengano i 20 TWh/anno attuali è necessario che il GSE attenui la severità nei controlli, visto che si assiste a troppe riduzioni o addirittura cancellazioni di tariffe, la maggior parte delle volte per vizi formali, che spesso rischiano di comportare anche l’abbandono dell’impianto, con perdita di energia pulita preziosa per il Paese. Perché si arrivi a ulteriori 40 TWh/anno occorre passare al più presto dagli attuali 300 MWp/anno a valori tra i 2 e i 3 GWp/anno: perché ciò avvenga occorre creare regole che consentano al fotovoltaico di esprimere il suo potenziale di crescita, già possibile grazie alla sua nuova convenienza economica. Aste neutrali, Sistemi di Distribuzione Chiusi, stabilizzazione delle detrazioni fiscali per le famiglie, iter autorizzativi semplificati, PPA, sono alcuni degli strumenti che possono aiutare lo sviluppo dl fotovoltaico.

Di contro, ITALIA SOLARE rileva che il capacity market che nella SEN viene considerato come utile e necessario, rischia invece di impegnare per periodi di tempo molto lunghi importanti disponibilità economiche per tecnologie che potrebbero essere a breve non più competitive dal punto di vista economico. Si creerebbe una distorsione delle condizioni di mercato dannosa per i cittadini sia per i costi sia perché anacronistica.

ITALIA SOLARE denuncia ancora una volta che la riforma delle tariffe elettriche domestiche, purtroppo già in via di attuazione, va pure in direzione contraria rispetto agli stessi obiettivi fissati nella SEN, in quanto riduce la convenienza negli investimenti in efficienza energetica e fotovoltaico.
Le politiche comunitarie indicano che i servizi del dispacciamento devono spostarsi sempre di più a livello locale per consentire alle rinnovabili di dare un adeguato contributo. Nella SEN si riscontra al contrario un approccio ancora troppo centralistico, affidando il dispacciamento all’attuale gestore della trasmissione.

I cambiamenti climatici impongono che la riduzione delle emissioni climalteranti divenga una priorità assoluta.

ITALIA SOLARE chiede quindi al governo di farsi portavoce in ambito europeo e non solo perché una carbon tax applicata alle fonti energetiche consenta finalmente un confronto economico tra le diverse tecnologie ch sia basato su condizioni di reale equità.
Si richiede che la transizione energetica faccia perno sull’accelerazione della crescita delle rinnovabili e non su un ulteriore rafforzamento del gas, come è invece ora nella SEN, che comporterebbe un consolidamento della dipendenza dall’estero e eccessivi investimenti che per essere sfruttati al meglio rischierebbero di far rallentare la crescita delle rinnovabili e dell’efficienza energetica.
Inoltre l’uscita dal carbone deve avvenire al più presto e senza che ci siano dei costi sulla collettività, che ha già pagato abbastanza in inquinamento e quindi in salute.

La SEN tratta in modo troppo marginale la mobilità elettrica, che invece è certo che crescerà in modo significativo già nei prossimi anni. Si richiedono linee guida che accompagnino la diffusione dei veicoli elettrici, a cominciare dall’alimentazione degli stessi che deve avvenire prioritariamente tramite il fotovoltaico.

Si apprezza la condivisione e l’apertura alla discussione su un tema così importante come l’energia ma si chiede ai Ministri Calenda e Galletti e quindi a tutto il governo di “osare” di più, per consentire all’Italia da un lato di ridurre la sua dipendenza dalle fonti energetiche importate dall’estero e dall’altro di ricoprire un ruolo da protagonista nel settore delle energie rinnovabili a livello europeo e mondiale.

www.italiasolare.eu

CommONEnergy for shopping centres renovation. CommONEnergy, a research project funded by the European Union, developed these past 4 years new strategies and solutions to retrofit existing shopping centres to reduce consumptions, increase energy efficiency and comfort.

The project, coming soon to an end, presented its landmark publication, Guidelines on how to approach the energy-efficient renovation of shopping centres and awarded innovative shopping centres during a full day event in Brussels.
A shopping centre is a building, or a complex of buildings, designed and built to contain many interconnected activities in different areas.

Shopping centres have special peculiarities as they vary in their functions, typologies, forms and size.
Within the retail sector, they are of particular interest because of their structural complexity and multistakeholders’ decisional process, their high energy savings and carbon emissions reduction potential, as well as their importance and influence in shopping tendencies and lifestyle.
In order to efficiently exploit a shopping centre energy potential, every retrofitting should involve a careful analysis of the building peculiarities in all fields, from the economic features until the socio-cultural ones. The use of building energy simulations can help evaluate the balance between gains and losses and the energy uses and test design options and solution-sets.

The CommONEnergy guidelines are a step-by-step handbook for the renovation of shopping centres, resulting from the four years of research of the project.
Starting from an analysis of shopping centres’ features and drivers for their renovation, CommONEnergy guidelines go through processes, modelling and tools developed by the project, focusing in particular on the several technology measures enabling the aggregation in cost-effective solution-sets, like greenery integration, multifunctional coating, demand-response approach for refrigeration, and more.
The tools described by the guidelines include the Economic Assessment Tool and the Integrated Design Process Library.

These guidelines were conceived to be a source of inspiration for facility managers, architects, owners, investors and designers” says CommONEnergy Scientific Coordinator Roberto Lollini, describing the aim of the handbook, “and provide steps to follow from the early stages of renovation, with technology solutions and effective methodological approaches.”
These guidelines can be key to launch a domino effect for the energy transition of shopping centres and similar buildings in the EU, such as airports or train stations. The full day event included a training workshop in the morning, presenting all project tools, from continuous commissioning to social and environmental assessment or IDP library, and a final conference in the afternoon.

An award ceremony, the Sustainable Building Challenge, closed the event, and a year-long process of identifying and rewarding the best sustainable and energy-efficient European shopping centres.

The winning shopping centres were:
– IKVA Shopping Centre – Sopron – Hungary, in the “Super Malls” Category;
– CARREFOUR Hypermarket – Nichelino – Torino – Italy, in the “Hyper Malls” Category;
– CENTROSARCA Shopping Center – Sesto San Giovanni – Milano – Italy, in the “Mega Malls” Category.

The three projects adopted sustainability principles in refurbishment in a varied and innovative way using different assessment schemes (Breeam, Leed and Protocollo Itaca). These centres demonstrate that transforming shopping centres, icons of a consumerist society, into lighthouses of energy efficient architectures and systems is possible.
The SBChallenge competition was managed by iiSBE, the International Initiative for a Sustainable Built Environment, through its European chapter iiSBE Italia.

About CommONEnergy
A research project funded by the European Union, its aim is to develop new strategies and solutions to retrofit existing shopping centres, in order to reduce consumptions, increase energy efficiency and comfort. The project involves 23 partners in Europe from industry, research and the retail sectors, including three shopping centres (in Italy, Spain and Norway) as demo cases to implement the innovative solutions and technologies developed; as well as a network of eight further commercial centres in 5 European countries used as real examples for the identification of inefficiencies, and for the virtual simulation of the systemic solutions developed.

www.commonenergyproject.eu

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ANIE Rinnovabili scenario e obiettivi. ANIE Rinnovabili è l’associazione che all’interno di ANIE Federazione raggruppa le imprese costruttrici di componenti e impianti chiavi in mano, fornitrici di servizi di gestione e di manutenzione, produttrici di elettricità in Italia e all’estero nel settore delle fonti rinnovabili: fotovoltaico, eolico, biomasse, geotermoelettrico, idroelettrico e solare termodinamico.

Questi sono i dossier principali su cui ANIE Rinnovabili è impegnata nel 2017:

1- Sistemi di accumulo
ANIE Rinnovabili ha accolto con favore l’iniziativa di Regione Lombardia che il 3 agosto 2017, con la Delibera n. X/7042 “Misure di incentivazione per la diffusione dei sistemi di accumulo di energia elettrica da impianti fotovoltaici – Bando 2017”, ha approvato il nuovo bando per l’acquisto e l’installazione dello storage abbinato a impianti fotovoltaici.
Il provvedimento va nella direzione auspicata da ANIE Rinnovabili, che proprio lo scorso 21 luglio ha incontrato la Direzione Energia, Ambiente e Sviluppo Sostenibile della Regione Lombardia per chiedere la promozione di sistemi di accumulo abbinati a FV.
Il Bando, rivolto solo a privati cittadini residenti in Regione Lombardia, si aprirà giovedì 21 settembre 2017 alle ore 12.00 e chiuderà giovedì 28 settembre alle ore 12.00.
ANIE Rinnovabili auspica che analoghe iniziative possano essere prese anche da altre Regioni e per questo ha già in programma di incontrare esponenti di Regione Veneto e Regione Emilia Romagna.

2- Detrazioni Fiscali
La possibilità di detrarre il 65% dei costi sostenuti per il risparmio energetico ed il 50% dei costi sostenuti per il fotovoltaico ed i sistemi di storage hanno generato positivi effetti sulla crescita economica.
ANIE Rinnovabili auspica che si stabilizzino tali meccanismi di detrazione fiscale per consentire alle aziende di programmare gli opportuni investimenti.
Inoltre chiede che la detrazione possa essere ceduta dal cliente finale a soggetti terzi, in modo tale che la detrazione generi uno sconto sul prezzo finale di acquisto del cliente finale. Sul tema ANIE Rinnovabili presenterà la sua proposta al MISE.

3- Super-ammortamento e iper-ammortamento
ANIE Rinnovabili ha accolto con favore la pubblicazione della circolare 4/E – 2017 dell’Agenzia delle Entrate che ha chiarito le questioni in materia di super-ammortamento per gli impianti fotovoltaici ed eolici, stabilendo che gli impianti fotovoltaici sono da considerarsi beni mobili e non più beni immobili per le aziende e che tutti gli investimenti riguardanti la parte impiantistica degli impianti fotovoltaici ed eolici rientrano in super-ammortamento.

L’associazione ritiene che il chiarimento sia un segnale molto importante per il settore, perché permette di tracciare un percorso alternativo per il futuro sviluppo delle FER senza che esse incidano totalmente ed esclusivamente, come in passato, sul sistema elettrico.

Negli ultimi mesi ANIE Rinnovabili ha effettuato analisi per simulare l’impatto della misura del super-ammortamento sui business plan di impianti fotovoltaici posti sulle coperture di fabbricati di PMI ed ha registrato che il payback time si riduce di 1-2 anni a seconda dei casi, ipotizzando che l’azienda generi un imponibile fiscale per usufruire del beneficio del super-ammortamento, con un ritorno dell’investimento in tempi ragionevoli per le logiche di un’azienda. C’è ora da lavorare per analizzare in che modo una simile misura possa in futuro essere calibrata per supportare anche lo sviluppo delle altre tecnologie di generazione elettrica, come idroelettrico, biomasse, solare termodinamico e geotermoelettrico, anche se si reputa di difficile implementazione tale iniziativa per quelle tecnologie i cui impianti hanno un elevato costo di opere infrastrutturali e civili rispetto al costo tecnologico/impiantistico.

L’associazione ritiene opportuno un ulteriore approfondimento sulla possibilità o meno di cumulare le misura del super ed iper ammortamento con le tariffe incentivanti dei nuovi impianti rientranti nel DM 23 giugno 2016.

4- Aggregatore
ANIE Rinnovabili, a valle di una serie di incontri di confronto con Terna, ha promosso lo scorso 18 maggio un workshop sulla possibilità di dare vita a iniziative sull’aggregatore nel mercato di dispacciamento (MSD). Si tratta di una nuova figura del mercato elettrico che “aggrega” produttori della generazione distribuita, tra cui gli impianti a fonte rinnovabile, prosumer o consumatori per offrire servizi a supporto del funzionamento in sicurezza e in bilanciamento della rete elettrica.

Si ricorda in proposito che l’Autorità per l’Energia, a valle di una consultazione del 2016, ha pubblicato la Delibera 300/2017 promuovendo progetti pilota per l’aggregatore, che difficilmente potranno veder partecipare le fonti rinnovabili per il fatto che la regolamentazione del mercato elettrico di fatto oggi esclude tutti gli impianti FER che beneficiano di una tariffa incentivante.

5- GSE – Documento di consultazione sulle regole di manutenzione e ammodernamento degli impianti FER
L’art. 30 del DM 30.6.2016 prevede che il GSE rediga e pubblichi le linee guida operative per la manutenzione, l’ammodernamento e il ripotenziamento degli impianti FER.
ANIE Rinnovabili tra luglio e settembre 2016 ha incontrato il GSE fornendo elementi utili per la stesura delle Linee guida. Lo scorso 21 febbraio il GSE ha pubblicato le Linee guida sul comparto FV; ANIE Rinnovabili esprime soddisfazione rispetto alla precedente versione del 2015.
Successivamente, lo scorso 27 luglio, il GSE ha pubblicato in consultazione uno schema delle Linee guida per il comparto delle altre FER diverse dal FV. Il documento, in consultazione fino al 22 settembre 2017, contiene la classificazione degli interventi che possono avere effetti sulle convenzioni in essere, la definizione degli interventi “non significativi” per i quali non è necessaria la comunicazione al GSE e la descrizione delle modalità di comunicazione.
ANIE Rinnovabili sta lavorando al fine di migliorare la versione posta in consultazione per massimizzare la producibilità del parco esistente attraverso interventi di ammodernamento e di ripotenziamento.

6- Nuova bolletta elettrica per gli utenti non domestici
Dopo la riforma tariffaria degli utenti domestici, l’Autorità per l’Energia ha quasi portato a termine la riforma tariffaria degli oneri generali di sistema degli utenti non domestici. Il percorso è stato lungo e travagliato non solo per l’impatto che tale riforma avrà sugli interventi di efficienza energetica e dell’autoconsumo da FER, ma anche sugli sgravi alle imprese energivore. Il tutto è iniziato con la consultazione 255 del 2016, a cui sono seguiti diversi incontri di ANIE Rinnovabili con l’Autorità per l’Energia a tutela dell’autoconsumo e dell’efficienza energetica. In occasione degli incontri ANIE Rinnovabili ha condiviso delle simulazione con l’impatto delle cinque opzioni di riforma tariffaria sui business plan di impianti fotovoltaici in autoconsumo, esprimendosi a favore dell’opzione B3 e segnalando criticità per opzioni diverse da quelle B3 e C.
Lo scorso agosto l’Autorità ha pubblicato la consultazione 522, che ha come obiettivo quello di analizzare l’effetto di alcune varianti all’ipotesi IP C 30-70 (ipotesi intermedia tra le opzioni B3 e C) per tener conto anche delle esigenze di promozione dell’efficienza energetica e dello sviluppo delle fonti rinnovabili e dei sistemi di accumulo. ANIE Rinnovabili, tra le varianti rappresentate nel documento di consultazione, individua la IP C 25-75 come quella con il minor impatto su autoconsumo ed efficienza energetica.

7- Bonifiche da amianto, efficienza energica e rinnovabili
ANIE Rinnovabili da tempo sostiene la detrazione fiscale per le imprese che attuano interventi di bonifica dell’amianto, sostituendo le coperture con materiale ad isolamento termico e installando impianti di produzione di energia elettrica da FER. Tale misura rientra tra gli obiettivi del progetto “Efficienza Ambientale” di ANIE Rinnovabili e coniuga i benefici per la salute con quelli per l’ambiente, creando occupazione e rilanciando alcuni settori, tra cui quello delle rinnovabili.
ANIE Rinnovabili sta lavorando con GSE e Ministero dell’Ambiente affinché la proposta sia inserita nella prossima Legge di Stabilità o in un altro decreto.

8- Strategia Energetica Nazionale
Si è conclusa ieri la consultazione sulla nuova Strategia Energetica Nazionale proposta dal MISE.
Federazione ANIE ha partecipato alle audizioni preparatorie del documento, presentando le posizioni dell’industria che rappresenta e sottolineando come efficienza energetica e sviluppo delle fonti rinnovabili siano due direttrici imprescindibili per lo sviluppo energetico sostenibile del Paese.
In particolare ANIE Rinnovabili ha condiviso il target del 27% di copertura dei Consumi Finali Lordi (CFL) da FER al 2030 e l’obiettivo della copertura del 48-50% dei CFL per il settore elettrico attraverso le FER al 2030. Tali target, recepiti nella SEN, risultano essere in linea con la proposta di ANIE Rinnovabili presentata al MiSE nei mesi scorsi.

ANIE Rinnovabili ha, infatti, presentato al MiSE uno studio elaborato con Althesys in cui si forniscono elementi del trend di costo delle tecnologie FER al 2030 e, sulla base di scenari della domanda, del prezzo dell’energia elettrica e di installazione di nuova capacità FER al 2030 e di politiche di ammodernamento del parco FER esistente, ha determinato che l’onere medio per il sistema è contenuto.

9- Prolungamento termini art. 3 comma 2 del DM 23.6.2016
ANIE Rinnovabili ha chiesto lo scorso giugno al MISE il prolungamento del termine di ammissibilità al meccanismo delle tariffe incentivanti per gli impianti di piccola taglia ad accesso diretto oltre il 31 dicembre 2017 previsto dal DM 23 giugno 2016, al fine di dare continuità di lavoro agli operatori di mercato, sulla base della considerazione che nel mondo delle mini FER in questi ultimi anni si è costruita una buona filiera industriale

10- Liquidazione volontaria della convenzione GSE per piccoli impianti FV
La proposta di ANIE Rinnovabili parte dalla constatazione che circa 180 mila famiglie italiane sono proprietarie di piccoli e piccolissimi impianti di potenza fino a 3 kW. Risolvere volontariamente la convenzione con il GSE è un vantaggio, sia per le famiglie, sia per il sistema. Le famiglie, avendo a disposizione ulteriori risorse economiche e nessun vincolo con il GSE, possono dare il via a nuovi investimenti sugli impianti esistenti attraverso il revamping degli stessi o addirittura il repowering, nel caso in cui la famiglia volesse dotarsi di sistemi efficienti quali, ad esempio, le pompe di calore, sistemi di storage e di ricarica per veicoli elettrici. Anche il sistema ne trarrebbe vantaggio, in quanto i 180 mila piccoli impianti rappresentano circa il 35% del totale fotovoltaico installato e il 3% del monte incentivi del fotovoltaico, ma la gestione di un singolo piccolo impianto costa come quella di un impianto di grande taglia. “Liberare” i piccoli impianti significa quindi ridurre i costi gestionali che gravano sulla bolletta energetica del sistema.

Federazione ANIE rappresenta in Confindustria l’industria tecnologica italiana, seconda industria manifatturiera in Europa, espressione dei comparti più avanzati del Paese con una forte vocazione all’innovazione.
Ad ANIE aderiscono 1.300 aziende del settore elettrotecnico ed elettronico, con un fatturato aggregato di 74 miliardi di Euro e 468.000 addetti diretti, che forniscono prodotti, sistemi e soluzioni tecnologiche che contribuiscono all’efficientamento energetico e allo sviluppo sostenibile delle infrastrutture, pubbliche e private e di mercati strategici come l’industria, la mobilità sostenibile, l’energia e il building.
La base associativa ANIE è formata da grandi aziende multinazionali leader nel mercato mondiale e da un nutrito sistema di piccole e medie aziende che, grazie a importanti investimenti annui in Ricerca e Innovazione, costituiscono le eccellenze nazionali del made in Italy delle tecnologie, imprescindibili per garantire lo sviluppo sostenibile del Paese dal punto di vista ambientale e sociale e il raggiungimento degli ambiziosi obiettivi ambientali europei fissati al 2030.

Federazione ANIE ha stipulato un accordo di partnership con International Exhibition Group, ente organizzatore di KEY ENERGY (Fiera di Rimini, 7-10 novembre 2017) ed è membro del Comitato tecnico scientifico della manifestazione.
Novità di quest’anno sono la nascita di due nuovi settori espositivi: Key Solar, dedicato al fotovoltaico e Key Storage, dedicato all’immagazzinamento dell’energia da fonti rinnovabili.
Nell’ambito della manifestazione si svolgono anche Key Efficiency, dedicato alle tecnologie, ai sistemi e alle soluzioni per un uso intelligente delle risorse e Key Wind, focalizzato sull’eolico. Il tutto in contemporanea con Ecomondo, grande vetrina della green economy.
Federazione ANIE sarà presente con uno stand istituzionale e con due convegni su Strategia Energetica Nazionale: tecnologie, sistemi, mercati e Fer & storage: gli aggregatori nel mercato dei servizi di dispacciamento

www.anie.it

Citytech programma conferenze. Quasi 100 relatori si alterneranno nelle due giornate per parlare di mobilità e urbanistica. Le innovazioni tecnologiche, economiche e sociali stanno ridisegnando lo spazio urbano e la mobilità nelle aree metropolitane di oggi. Politiche di sostenibilità, trasporti integrati, riqualificazione di aree dismesse ed accesso ai dati sono solo alcuni dei focus sui quali si concentrerà Citytech, evento conference&exhibition di rilevanza nazionale, previsto il 14 e 15 settembre alla Fabbrica del Vapore di Milano.

La Sessione Istituzionale Plenaria di giovedì 14 settembre (ore 10:00 – 13:00) dal titolo Progettare il quartiere del terzo millennio tra mobilità e urbanistica, avrà inizio con i saluti introduttivi di Comune di Milano, Commissione Europea e Regione Lombardia per poi avviare i lavori con gli interventi di ATM S.p.A., Philippe Crist dell’OECD Transport Forum, Andrea Cardinali di ANIASA, Gianluca Di Pasquale di Ernst & Young, Stefano Milanese di Arthur D. Little, Carlo Ratti dal MIT Boston e di Carlo Tosti di TELMA Lab Board – Mobility2o.

Dalle 14:30 si terranno in parallelo il convegno La nascita di un Quartiere Smart, organizzato con l’Assessorato all’Urbanistica del Comune di Milano, e la tavola rotonda Come sfruttare le tecnologie esistenti per fornire servizi a valore aggiunto per il cittadino, promossa da Parkeon. Il primo workshop mirerà ad identificare i presupposti per la nascita del quartiere intelligente del terzo millennio, analizzando l’evoluzione dei sette scali di Milano, i migliori case studies internazionali di rigenerazione urbana e i progetti sociali nati a Milano con l’intento di far riappropriare i cittadini degli spazi dismessi. La tavola rotonda by Parkeon, invece, vuole essere un’occasione per raccogliere in un unico momento le diverse sfumature di una smart city: dalle tecnologie per la sosta ai servizi di mobilità integrata, dai pagamenti digitali ai case studies che vedono come protagonista il parcometro quale assistente urbano della smart city, capace di offrire servizi oltre la sosta.

L’evento continua venerdì 15 dalle ore 9:30 con il convegno La mobilità nella città del futuro, organizzato con l’Assessorato alla Mobilità del Comune di Milano, in cui si farà dapprima il punto sugli sviluppi della mobilità elettrica con, tra gli altri, Carlo Maria Magni di ReFeel e-Mobility, Albane Siramy di UJET, Lorenzo Tavazzi di The European House Ambrosetti e Carlo Maria Medaglia del Ministero dell’Ambiente. Seguirà, poi, il focus sugli scenari futuri del carpooling con Gerard Albertengo di Jojob e Samuel Sed Piazza di Moovit, e il focus su innovazione tecnologica nella gestione del trasporto pubblico con l’intervento di Roberto Andreoli di ATM S.p.A. e Massimo Santori di IVECO Bus/CNH Industrial.

Digitalizzazione, accesso ai dati ed interoperabilità dei sistemi sono le parole chiave della conferenza Mobilità integrata e big data organizzata, sempre venerdì 15 dalle ore 9:30, con il consorzio Mobility2o che vedrà la presenza di Alberto Falcione di Targa Telematics, Paolo Guglielminetti di PriceWaterhouseCoopers, Manuel Prieto Hernandez di Visa, Andrea Fossati di Parquery, Antonio Privitera di PTV SISTeMA, ?Paolo Rinelli di TTS-Transport Simulation Systems, Katja Hector di moovel Group GmbH, Marjaana Karjalainen di Finpro, Giovanni Maistrello di car2go Italia e Samuel Sed Piazza di Moovit.

Citytech è un evento organizzato in collaborazione con Comune di Milano e Commissione Europea, per promuovere idee e progetti che contribuiscano a migliorare le città del terzo millennio, sviluppando, in chiave sostenibile, servizi high-tech in ambito mobilità e urbanistica. La manifestazione ha ricevuto, infatti, il patrocinio del Ministero dell’Ambiente e della Tutela del Mare e di AIPARK – Associazione Italiana per gli operatori della mobilità e della sosta, AMAT – Agenzia della Mobilità Ambiente e Territorio, Fondazione Politecnico di Milano, INU – Associazione Nazionale Urbanistica, TTS Italia – Associazione Nazionale telematica, trasporti e sicurezza. Inoltre, ANIASA, Arthur D. Little, Ernst & Young Financial Business Advisors, Elis, Mobility2o, Osservatorio Nazionale Sharing Mobility e TRT – Trasporto e Territorio, sono Knowledge Partner dell’evento che, quest’anno, è giunto alla sua quarta edizione e rappresenta l’evento di spicco in Italia nel campo della mobilità urbana.

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EU new rules for cleaner cars. The European Commission has tabled legislative proposals to ensure car manufacturers comply strictly with all EU safety, environmental and production requirements.

The Commission is proposing a major overhaul of the so-called EU type approval framework. Under current rules, national authorities are solely responsible for certifying that a vehicle meets all requirements to be placed on the market and for policing manufacturers’ compliance with EU law. Today’s proposals will make vehicle testing more independent and increase surveillance of cars already in circulation. Greater European oversight will strengthen the system as a whole.
The Commission was already reviewing the EU type approval framework for motor vehicles prior to the Volkswagen revelations. It has since concluded on the need for more far-reaching reform to prevent cases of non-compliance from happening again. Today’s proposal for a Regulation on the approval and market surveillance of motor vehicles complements efforts to introduce more robust emissions testing (Real Driving Emissions testing).

Jyrki Katainen, Vice-President for Jobs, Growth, Investment and Competitiveness, said: “In a Single Market where goods circulate freely, everyone must play by the rules. The Volkswagen revelations have highlighted that the system which allows cars to be placed on the market needs further improvement. To regain customers’ trust in this important industry, we need to tighten the rules but also ensure they are effectively observed. It is essential to restore a level playing field and fair competition in the market.”

Commissioner Elzbieta Bienkowska, responsible for Internal Market, Industry, Entrepreneurship and SMEs, said: “The Single Market requires rigorous enforcement across sectors, including the car industry. With our proposals today we will raise the quality and independence of vehicle testing and improve the oversight of cars already in circulation. This complements our efforts to introduce the most robust emissions testing procedures in the world, which we will keep refining and reviewing to ensure the strictest emissions limits are really met.”

The current type approval system is based on mutual trust: once a car is certified in one Member State, it can circulate freely throughout the EU. While the EU sets the legal framework, national authorities are fully responsible for checking car manufacturers’ compliance. The draft Regulation on the approval and market surveillance of motor vehicles maintains the principle of mutual recognition, which is at the core of the EU Single Market, but seeks to correct the flaws in the system.

The proposal for a Regulation will help to achieve three objectives:

Reinforce the independence and quality of testing that allows a car to be placed on the market: The majority of Member States designate technical services, which are paid directly by car manufacturers, for the testing and inspection of the vehicle’s compliance with EU type approval requirements. The Commission proposes to modify the remuneration system to avoid financial links between technical services and manufacturers, which could lead to conflicts of interest and compromise the independence of testing. The proposal also foresees more stringent performance criteria for these technical services, which should be regularly and independently audited to obtain and maintain their designation. National type approval authorities will be subject to peer reviews to ensure that the relevant rules are implemented and enforced rigorously across the EU.

Introduce an effective market surveillance system to control the conformity of cars already in circulation: While the current rules deal mainly with ex ante controls, in the future Member States and the Commission will carry out spot-checks on vehicles already on the market. This will make it possible to detect non-compliance at an early stage, and ensure that immediate and robust remedial action is taken against vehicles that are found to be non-compliant and/or to present a serious safety risk or harm to the environment. All Member States should be able to take safeguard measures against non-compliant vehicles on their territory without waiting for the authority that issued the type approval to take action. Member States will have to review regularly the functioning of their market surveillance activities and make the results publicly available.

Reinforce the type approval system with greater European oversight: The Commission will have the power to suspend, restrict or withdraw the designation of technical services that are underperforming and too lax in applying the rules. In the future the Commission will be able to carry out ex-post verification testing (through its Joint Research Centre) and, if needed, initiate recalls. By allowing the Commission to impose financial penalties, the proposal will deter manufacturers and technical services from allowing non-compliant vehicles onto the market. The Commission will also chair an Enforcement Forum which will develop common compliance verification strategies with Member States and organise joint audits of technical services and peer reviews of type-approval authorities.

The Commission’s proposal maintains the current ban on defeat devices, which national authorities have a standing obligation to police and enforce, but goes a step further. Under the draft Regulation, the manufacturer will have to provide access to the car’s software protocols. This measure complements the Real Driving Emissions package, which will make it very difficult to circumvent emission requirements and includes an obligation for manufacturers to disclose their emissions reduction strategy, as is the case in the US.

Next steps
The draft Regulation will now be sent to the European Parliament and Council for adoption. Once adopted, it will be directly applicable. It will repeal and replace Directive 2007/46/EC (the ‘Framework Directive’).

Obbligatorie dal 1° settembre prove nuove e più efficaci delle emissioni degli autoveicoli.

A partire dal 1º settembre 2017, prima di poter circolare sulle strade europee i nuovi modelli di autoveicoli dovranno superare prove aggiornate più affidabili delle emissioni in condizioni di guida reali (“emissioni reali di guida”, Real Driving Emissions – RDE) nonché una prova di laboratorio migliorata (“procedura di prova per i veicoli leggeri armonizzata a livello mondiale”, World Harmonised Light Vehicle Test Procedure – WLTP).

Jyrki Katainen, vicepresidente responsabile per l’Occupazione, la crescita, gli investimenti e la competitività, ha affermato: “Le nuove prove delle emissioni costituiscono una tappa fondamentale nel lavoro che stiamo realizzando per disporre, nei prossimi anni, di veicoli più puliti e più sostenibili, ma molto rimane ancora da fare. Lo scandalo delle emissioni ha rivelato la necessità di una maggiore indipendenza delle prove a cui vanno soggetti gli autoveicoli e di una più attenta vigilanza del mercato. La Commissione deve inoltre avere la facoltà di intervenire in caso di irregolarità ed è proprio a tal fine che ha presentato una proposta nel gennaio 2016, rimasta sul tavolo sino ad oggi. È giunto ormai il momento che il Parlamento europeo e il Consiglio procedano alla sua adozione. Vanno inoltre profusi sforzi a livello di UE per incoraggiare con decisione la mobilità a basse emissioni.”

Elzbieta Bienkowska, Commissaria responsabile per il Mercato interno, l’industria, l’imprenditoria e le PMI, ha aggiunto: “Un passaggio rapido a veicoli ad emissioni zero è nel nostro interesse, se consideriamo i rischi per la salute pubblica e l’ambiente, ed è essenziale per l’industria automobilistica, se intende rimanere competitiva a livello internazionale. Per il momento, però, i veicoli diesel fanno ancora parte della nostra vita e dobbiamo ripristinare la fiducia in questa tecnologia: ecco perché è fondamentale disporre di prove aggiornate e più affidabili per gli autoveicoli nuovi mentre, per quelli già in circolazione, gli Stati membri devono assolvere i loro compiti, ossia dare esecuzione alle norme e adottare nuovi provvedimenti, insieme a tutte le parti interessate, al fine di ridurre le emissioni del parco veicoli esistente.

Le nuove prove delle emissioni garantiranno risultati più attendibili e contribuiranno a ripristinare la fiducia relativamente alle prestazioni dei nuovi autoveicoli. Le prove rappresentano una delle diverse importanti attività che la Commissione porta avanti per un’industria automobilistica pulita, sostenibile e competitiva.

Prove delle emissioni più severe e precise: le emissioni di NOx e di particolato, che sono una delle principali cause dell’inquinamento atmosferico, saranno misurate in maniera più affidabile in condizioni di guida reali (prova RDE). Questa prova andrà ad integrare una procedura di prova in laboratorio nuova e più realistica (prova WLTP) per tutte le emissioni, comprese quelle di CO2, e il consumo di carburante, nonché le emissioni di NOx e di altri inquinanti atmosferici. Entrambe le prove diventeranno obbligatorie dal settembre 2017 per tutti i nuovi modelli di autoveicoli e saranno introdotte gradualmente per tutti gli autoveicoli nuovi tra il 2018 e il 2019 (per ulteriori informazioni cfr. MEMO/17/2821).

Revisione completa del sistema di omologazione: una volta adottata, la proposta di regolamento che la Commissione ha presentato nel gennaio 2016 garantirà una maggiore qualità e indipendenza delle prove sui veicoli e un controllo più attento sugli autoveicoli già in circolazione e introdurrà la vigilanza dell’UE nell’intero sistema.

Norme sulla qualità dell’aria: gli Stati membri sono tenuti a rispettare i valori limite dell’UE per una serie di inquinanti, tra cui l’NO2, e a stabilire piani per la qualità dell’aria nelle zone o negli agglomerati in cui tali valori limite sono superati.

Mobilità a basse emissioni: la strategia europea per una mobilità a basse emissioni mira ad aumentare l’efficienza del sistema dei trasporti e ad accelerare la diffusione delle energie alternative a basse emissioni per i trasporti e la transizione verso veicoli a emissioni zero. Detta strategia si basa su una gamma di alternative energetiche a basse emissioni per le autovetture e gli autobus e pone l’accento sull’elettrificazione dei trasporti ferroviari e sull’impiego dei biocarburanti nei settori del trasporto aereo e del trasporto su gomma di merci e passeggeri. La Commissione prevede altresì di adottare entro novembre 2017 un piano d’azione riguardante un’infrastruttura per i combustibili alternativi allo scopo di diffondere maggiormente l’uso dei carburanti alternativi in Europa.
Al tempo stesso la Commissione segue con attenzione i provvedimenti adottati dagli Stati membri relativamente ai veicoli inquinanti già in circolazione.

A seguito delle rivelazioni del settembre 2015, con cui era stato reso noto l’uso da parte del gruppo Volkswagen di software di manipolazione per eludere le norme in materia di emissione per alcuni inquinanti atmosferici, la Commissione ha invitato tutti gli Stati membri, in qualità di autorità responsabili della vigilanza del mercato e dell’applicazione della normativa in materia di omologazione, a effettuare le necessarie indagini al fine di verificare i livelli di emissioni reali dei veicoli circolanti sui rispettivi territori e di garantire la conformità al diritto dell’UE.

La Commissione ha appoggiato le attività a livello nazionale mediante l’elaborazione di una metodologia comune di prova che riveli la presenza di dispositivi di manipolazione che alterano i risultati delle prove di laboratorio e garantisca la coerenza dell’esito delle indagini nazionali. Ha inoltre pubblicato un documento orientativo per aiutare le autorità degli Stati membri a valutare se i costruttori automobilistici utilizzino dispositivi di manipolazione o mettano in atto altre strategie risultanti in un aumento delle emissioni del veicolo al di fuori del ciclo di prova e ad analizzare se ciò sia tecnicamente giustificato.

Nel dicembre 2016 e nel maggio 2017 la Commissione ha avviato procedure di infrazione nei confronti di otto Stati membri per violazione della normativa UE in materia di omologazione e continua a controllare se il diritto dell’Unione in materia sia correttamente applicato.

Inoltre la Commissione garantirà il rispetto delle norme sulla concorrenza e continuerà a lavorare affinché ai consumatori sia assicurato un trattamento equo.

La Commissione continua infine ad adoperarsi per assicurare l’applicazione delle norme UE in materia di qualità dell’aria tramite procedure di infrazione nei confronti dei 16 Stati membri che violano i valori limite dell’NO2 ambiente.

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Fotosintesi artificiale produce energia. Il progetto Horizon2020 PHOEBUS del Politecnico di Milano. L’obiettivo del progetto PHOEBUS, coordinato dal Politecnico di Milano, è quello di studiare il ruolo di ‘antenna solare’ di piante e batteri fotosintetici e di riprodurlo in sistemi molecolari artificiali.
Così la comprensione della capacità di raccogliere energia solare degli organismi fotosintetici naturali si tradurrà in regole per il progetto di sistemi artificiali: produrremo energia chimica pulita e saremo in grado di immagazzinarla facilmente e in modo efficiente per le nostre necessità presenti e future!

L’assorbimento della luce da parte delle molecole contenute in tutte le proteine degli organismi fotosintetici (pigmenti fotosintetici), dai batteri monocellulari alle piante più complesse, avviene in frazioni infinitesimali di secondo. L’iniziale foto-eccitazione causata dalla luce solare viene dispersa istantaneamente su tutte le molecole foto-eccitate ed è trasmessa alla ‘centrale elettrica’ dell’organismo fotosintetico attraverso una catena di pigmenti.

Per raggiungere i suoi risultati PHOEBUS ha fotografato questi meccanismi grazie a sofisticati strumenti che hanno permesso di generare flash luminosi dalle durate infinitesimali. Le tecniche di generazione e sviluppo di sorgenti laser a femtosecondi (1 femtosecondo corrisponde a un milionesimo di miliardesimo di secondo!), disponibili presso i laboratori del Dipartimento di Fisica del Politecnico di Milano, hanno permesso di osservare in tempo reale i primi istanti temporali che si susseguono all’eccitazione solare in organismi batterici elementari.

Dopo due anni di studi, il progetto PHOEBUS suggerisce che il trasporto energetico nei sistemi naturali viene governato dalle leggi della meccanica quantistica, tramite una sofisticata architettura molecolare che incanala in modo estremamente efficiente l’energia solare verso la centrale elettrica molecolare, dove viene utilizzata per convertire l’anidride carbonica in zuccheri, che servono da “carburante” delle molecole.

PHOEBUS ha studiato organismi naturali complessi, come le alghe, e nuovi sistemi artificiali, mai sintetizzati prima. In questi sistemi artificiali le molecole foto-attive vengono connesse attraverso legami chimici per imitare la struttura dei pigmenti nelle proteine fotosintetiche e quindi riprodurre gli effetti del processo di fotosintesi in laboratorio. L’obiettivo finale è la produzione di una “foglia artificiale” che converta l’acqua in combustibili quali idrogeno e ossigeno e allo stesso tempo pulisca l’atmosfera riducendo la concentrazione di anidride carbonica.

PHOEBUS (PHOto-induced Energy flow in Bio-inspired molecular circuits probed with Ultrafast two-dimensional electronic Spectroscopy), che fa parte del Programma Horizon2020 della Comunità Europea, è stato assegnato a Margherita Maiuri nell’ambito delle Marie-Sklovdowska Curie Action – Global Fellowships (MSCA-GF) ed è Coordinato dal Professor Giulio Cerullo del Politecnico di Milano.
I primi due anni di ricerche sono stati svolti presso i laboratori del Prof. Gregory Scholes del Dipartimento di Chimica della prestigiosa Princeton University (USA). Il terzo e ultimo anno si svolgerà presso il Politecnico di Milano.

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