Aprile 2018

Stop auto in città italiane entro il 2030: è con questa provocazione che si erano aperti i lavori di Citytech 2017, di cui siamo Media Partner 2018, l’evento che alla Fabbrica del Vapore ha presentato alcune delle più importanti innovazioni nella mobilità
e nell’urbanistica dei prossimi anni, raccogliendo oltre 800 visitatori tra relatori, esperti e delegati internazionali.

“È ora di agire e prendere decisioni importanti per il futuro delle nostre città, – ha affermato Carlo Iacovini, Board Member di Clickutility on Earth – per guidare la transizione verso un sistema di mobilità elettrica, condivisa e, dove possibile, autonoma ed integrata in una pianificazione urbanistica smart di cui Milano sta dando prova di grande progettualità”.

Le policies pubbliche
Le policies hanno avuto una forte accelerazione in queste ultime settimane. La Gran Bretagna e la Francia hanno recentemente annunciato di vietare la vendita di auto a benzina e diesel entro il 2040. Anche la Norvegia, nazione in cui oltre il 40% delle vetture di nuova immatricolazione è già elettrica o ibrida, ha intenzione di raggiungere questo obiettivo nel 2025, esattamente come l’Olanda.
Fa da bilancia la Cina, mercato da 28 milioni di auto, che in questi giorni sta esaminando i tempi entro cui completare la transizione verso altre soluzioni di mobilità, l’elettrica prima di tutto. La strada da percorrere è ancora molto lunga, soprattutto considerando che nel 2016 sono state immatricolate nel mondo solo 695.000 auto elettriche su un volume complessivo di 84 milioni di pezzi.

L’industria automobilistica
Se i governi indirizzano le policies e gli obiettivi, l’industria orienta tecnologie e produzione nella stessa direzione. È recente l’annuncio di Volvo di voler produrre e vendere solamente veicoli ibridi ed elettrici dal 2019.
Sono passati pochi giorni e Jaguar Land Rover ha annunciato di volersi adeguare agli standard elettrici/ibridi su tutti i suoi veicoli a partire dal 2020. Daimler, Bmw e molti altri brand hanno presentato, da protagoniste, in questi giorni a Francoforte i piani per l’elettrificazione della propria gamma.

La finanza
Le rivoluzioni non avvengono mai da sole: arrivano le policies, abbiamo l’industria… qual è la posizione della finanza?
JpMorgan ha dichiarato che la mobilità elettrica cambierà l’industria dell’auto arrecando molte perdite alle aziende che non sapranno adeguarsi. La previsione è del 35% delle quote di mercato entro il 2025 e il 48% entro il 2030. Più conservativa MorganStanley’s che, in un’analisi comparativa di più scenari, prevede una penetrazione del 16% di auto full-electric entro il 2030, che può raggiungere il 60% entro il 2040.
Mentre ING (Olanda) vede nella riduzione dei costi delle batterie e negli incentivi economici e fiscali la principale leva di crescita che porterà le nuove immatricolazioni ad essere totalmente elettriche già nel 2035.

Al di là dei numeri, il dato fondamentale è che i grandi player economici e politici globali hanno maturato la consapevolezza di questo cambiamento. Spetta alla classe dirigente italiana decidere se e quanto valorizzare le competenze ed esperienze per guidare il cambiamento ed evitare di subirlo con ritardi e lentezze. Ne è un esempio la mobilità elettrica che, in Italia, conta ancora lo 0,03% del mercato auto a causa dell’assenza di incentivi e di infrastrutture.
Lo stesso si può dire della guida autonoma che vede Paesi europei in prima linea con disegni di legge e progetti pilota già in corso di sperimentazione, mentre in Italia è un argomento fuori dai tavoli di discussione. Non servono nuove ricette, gli studi presentati a Citytech sono un bagaglio di esperienza sufficiente a dare una scossa di innovazione a queste industrie.

Occorre la capacità di attuare le strategie, produrre leggi, progetti, sperimentazioni e, in fondo, servizi.

Appuntamento al prossimo Citytech: 13 -14 settembre 2018, MILANO, Fabbrica del Vapore

BYinnovation è Media Partner di Citytech 2018

www.citytech.eu

RICS: Cities For Our Future. RICS, in collaborazione con la Commissione Nazionale Britannica per l’UNESCO e con l’Associazione delle università del Commonwealth, lancia il concorso internazionale Cities for our Future, che invita i giovani, tra studenti, professionisti e startupper di tutto il mondo a proporre idee innovative per contribuire ad affrontare i problemi più urgenti che affliggono le città del pianeta.
Il processo di crescita dei centri urbani è una delle maggiori sfide della società contemporanea. Ogni settimana, tre milioni di persone decidono di andare ad abitare nelle città, un fenomeno che pesa sempre di più sulle infrastrutture e sui servizi. Chi vive nelle grandi metropoli spesso risiede in quartieri degradati o in abitazioni scadenti e, in molti casi, con una bassa qualità dell’aria e servizi di collegamento insufficienti.
Cities for Our Future nasce dunque con l’intento di stimolare soluzioni concrete e innovative a queste problematiche.

I progetti dovranno essere presentati e caricati sul sito entro il 31 maggio 2018.
Il 30 giugno saranno resi pubblici i finalisti e il 30 novembre sarà annunciato il vincitore del contest con un premio di £ 50.000 (circa € 56.000).
“Rics insieme alle nuove generazioni vuole ripensare la struttura delle città a forte espansione. Con i progetti e le idee di Cities for our Future, RICS intende promuovere uno sviluppo urbano più sostenibile per l’ambiente e per la qualità di vita dei cittadini” ha commentato Daniele Levi Formiggini, Presidente di RICS Italia.

Ai partecipanti è richiesto di proporre soluzioni ai problemi che affliggono 24 città tra cui Milano, Washington, Nairobi, Citta del Messico, Pechino e Melbourne con progetti che potranno riguardare ad esempio:
– idee per ridurre gli spazi adibiti a parcheggio al fine di ampliare le aree verdi o le aree destinate a progetti di edilizia economica residenziale;
– soluzioni che possono essere adottate in importanti città turistiche al fine di mantenere una qualità di vita ottimale per i residenti;
– proposte per fare sì che nelle metropoli sottoposte a un rapido processo di rigenerazione urbana si riescano a condividere con le comunità locali i benefici derivanti dagli investimenti nelle infrastrutture.

“I professionisti delle costruzioni, dei terreni e delle infrastrutture giocano un ruolo fondamentale nel promuovere la crescita sostenibile a Iivello mondiale. RICS in quanto organizzazione globale che salvaguarda l’integrità di queste professioni, è investita dalla grande responsabilità di agire nell’interesse comune. Cities for our Future rappresenta un ulteriore impegno in questa missione: indicare soluzioni alle sfide dell’ambiente costruito e ispirare una nuova generazione di professionisti a prendere parte alla sua trasformazione” aggiunge Daniele Levi Formiggini.

Sean Tompkins, CEO di RICS ha dichiarato: “Le città di tutto il mondo sono in continua crescita; ciò significa nuove sfide che devono essere affrontate per progettare luoghi più sicuri, puliti,accoglienti e accessibili per tutti i cittadini. Nei suoi 150 anni di attività, RICS ha avuto un ruolo fondamentale nello sviluppo urbano globale ed è orgogliosa di promuovere questo bando per individuare idee concrete e innovative che possano migliorare le nostre città”.

RICS International
RICS è una organizzazione professionale a livello globale che promuove e applica i più elevati standard e le massime qualifiche professionali per lo sviluppo e la gestione di terreni, immobili, costruzioni e infrastrutture.
Il nome di RICS è garanzia di implementazione coerente degli standard e di affidabilità a favore dei mercati che serviamo. Il lavoro dei propri professionisti contribuisce a creare un mondo più sicuro: RICS è orgogliosa della propria reputazione e la difende con passione.

RICS Italia
In Italia, RICS conta oggi 485 membri effettivi, oltre ai membri tirocinanti e agli studenti iscritti al corso universitario postlaurea accreditato da RICS: Master “Real Estate Management” – Dip. ABC Politecnico di Milano. RICS è inoltre socio istituzionale di Assoimmobiliare.

www.citiesforourfuture.com

www.rics.org/italia

RE ITALY cresce a due giorni: 5 e 6 giugno 2018. La settima edizione di RE ITALY in Borsa Italiana si presenta con una grande novità: il gran numero di adesioni delle passate edizioni ha reso indispensabile un’ampliamento per accogliere tutti I visitatori. E’ stato necessario raddoppiare la durata dell’evento che passa da una a due giornate, il 5 e 6 giugno 2018.

Un salto importante che conferma come il settore abbia tutta l’intenzione di tornare a crescere e consolidarsi. Magari facendo tesoro delle esperienze del recente passato. Sicuramente con tanti nuovi operatori.

Due giorni di RE ITALY consentono di aprire l’intero piano della grande sala Parterre alle esposizioni dei progetti più importanti e interessanti sul mercato. Plastici e rendering che saranno accompagnati dal personale commerciale delle imprese che potranno così presentare personalmente le inziative ai clienti interessati e svolgere anche attività di raccolta candidature professionali. E poi, sempre nell’area espositiva, tanti eventi dal palco: la presentazione sul maxi schermo dei progetti, convegni sugli aspetti fiscali, di mercato, i commenti dei protagonisti. Una formula nuova e divulgativa.

Si potrà accedere all’area espositiva semplicemente, se si è operatori del settore, registrandosi sul sito dell’evento. Gratis.

Al piano conferenze, invece, si incontreranno per due giornate i 400 membri del Club RE ITALY. I vertici delle maggiori aziende avranno a disposizione business meeting, business lunch, conferenze e seminari coi massimi esponenti del settore. E tutti I servizi a loro riservati, a partire dalla possibilità di compilare l‘agenda d’incontri personali con gli altri partecipanti.

In quest’area la partecipazione è riservata ai membri accreditati, abbonati a Monitorimmobiliare e Monitorisparmio.

Numeri
All’edizione 2017 di RE ITALY Convention Day in un solo giorno hanno partecipato oltre 1.100 operatori in rappresentanza di oltre 600 aziende. Quanti saranno per appuntamento che raddoppia la sua durata? Probabilmente sarà superata quota 2.000.
Parleranno comunque i numeri, certo è che si consolida come il principale evento italiano. Da una parte momento d’incontro, lobby e rappresentanza, dall’altra momento di business diretto.

www.reitaly.it

www.monitorimmobiliare.it