Scenari Immobiliari dopo crisi. Il Real Estate non si ferma. Non abbiate paura! Chi lavora nell’immobiliare ha paura, e non solo del coronavirus. Non ci sono appuntamenti per vedere le case o gli uffici in vendita. Le locazioni brevi sono ferme e non si fanno prenotazioni per l’estate. Negozi chiusi e richieste di riduzione dei canoni di locazione.

Le banche non rispondono al telefono, così come gli investitori esteri. Il governo, ma non è una novità, non considera degno di attenzione immobiliare ed edilizia. Che pure valgono quasi un quinto del pil nazionale.

In questi giorni “cadono” i miei 45 anni di analisi e studio dell’immobiliare: tante crisi e tante riprese. E ogni volta ci sono stati cambiamenti importanti.

Oggi non siamo in crisi.

Se siamo ottimisti consideriamolo uno stop non voluto.

Ma se siamo realisti dobbiamo pensare che, quando torneremo a lavorare e a darci la mano, diverse cose cambieranno.
C’è stata un’accelerazione dello smartworking che porterà un cambiamento culturale e nel modo di lavorare nel terziario a più lungo termine.
Si è avviato un processo di diversificazione e innovazione della catena logistica.
Aumenterà la competizione nella grande distribuzione.
Crescerà la domanda di immobili di alta qualità per offrire un ambiente di lavoro sicuro e salubre.
Gli investimenti nella sanità e nelle cliniche diventeranno un asset class primario per gli investitori.

Il turismo sarà veloce a riprendersi e si cercheranno case e alberghi che rispondono ai nuovi requisiti di sicurezza e qualità.

Il più coinvolto nelle trasformazioni sarà il settore residenziale.
Aver vissuto per settimane in case vecchie o senza balconi, cambierà le prospettive di investimento della famiglia.
Piuttosto che il nuovo modello di suv, meglio una casa con una stanza in più.
La domanda residenziale, che è sempre di lunga durata, crescerà e avrà bisogno di prodotti (nuovi o di recupero) adatti ai tempi.
Le residenze specializzate per anziani o studenti andranno ripensate rapidamente sulla base delle esperienze di queste settimane.

L’intera filiera dei servizi immobiliari è chiamata ad innovarsi sia dal punto di vista tecnologico che dei prodotti da offrire.
Si chiederà sempre più attenzione alla qualità e alla sostenibilità. Aumenteranno i clienti, dato che sta finendo il “fai da te” nella gestione immobiliare.
È probabile che, dal punto di vista quantitativo, tutti i mercati soffriranno nei prossimi mesi.
Ma, dal punto di vista della qualità e dell’innovazione nel settore, ne avremo una forte spinta per la crescita.

Mario Breglia, Presidente Scenari Immobiliari

www.scenari-immobiliari.it