Strategie per Diversity Inclusion per migliorare resilienza e reputation. I concetti di diversità e inclusione si stanno sempre più affermando a livello mondiale quale valore fondamentale all’interno degli ambienti di lavoro: sono parte integrante delle strategie di sostenibilità e Responsabilità Sociale d’Impresa (CSR) nelle organizzazioni e strumento efficace per migliorare resilienza e reputazione.
Per molte imprese l’integrazione e il rispetto delle diversità costituiscono una vera e propria strategia di business, che sta acquisendo sempre più valore nel corso degli anni.
Per Diversity si intendono le caratteristiche che determinano differenze e similitudini tra gli individui e che influenzano l’identità e la prospettiva che portano con sé sul posto di lavoro. Inclusion si riferisce, invece, all’insieme di pratiche inclusive verso tutti gli stakeholder presenti nel contesto dell’organizzazione, volte a valorizzare la diversità all’interno dell’ambiente di lavoro (genere, orientamento sessuale, origini etniche, cultura, abilità fisiche, etc.).
L’edizione 2021 del “Diversity brand index” attesta la grande importanza del tema dell’inclusione anche tra i consumatori. L’88% della popolazione è, infatti, più propensa ad avvicinarsi ai brand più inclusivi, il gap tra i ricavi di un brand inclusivo rispetto a uno non inclusivo può superare il 23% a favore del primo e le aziende maggiormente inclusive ottengono ottimi risultati anche con il passaparola: il Net promoter score dei brand più inclusivi aumenta dell’81,2% mentre quella dei marchi non inclusivi scende del 90,9%.
Investire in Diversity & Inclusion apporta una maggiore creatività e innovazione, altro tema chiave, quest’ultimo, per l’uscita dalla crisi attuale, ma anche garanzia di flessibilità e migliore capacità di risoluzione dei problemi.
Ma come è possibile applicare fattivamente delle politiche di diversità e inclusione?
In che modo sono così attuali?
Cosa si può imparare per renderle un vero traino del nostro business?
“Il primo passo per comprendere l’importanza dei temi emergenti in ambito di Diversity & Inclusion è partire dei propri pregiudizi e dalle credenze personali, derivanti dal contesto socioculturale in cui siamo abituati a interagire”, afferma Sara Brandimarti, Global Product Performance Manager Sustainability in Business Assurance di TÜV Italia.
Il ruolo dei pregiudizi (i cosiddetti unconscious bias), è essenziale nell’approcciare un contesto veloce e mutevole come quello attuale. Le organizzazioni e i lavoratori sono spinti a cambiare priorità, modalità di agire, contesti relazionali e culturali in modo sempre più rapido.
Lavorare sul concetto di inclusione e sull’accettazione della diversità come una risorsa da accogliere e stimolare, porta le organizzazioni a lavorare in maniera più aperta, innovativa e ad abbandonare le rigidità tipiche di un contesto sociale percepito come arcaico.
“Si tratta di temi complessi e delicati che vanno affrontati a livello strategico e con un taglio pratico che rendano coerenti, agli occhi dei portatori di interesse, le dichiarazioni dei membri del Board con la realtà vissuta e percepita dai lavoratori, fornitori, utenti dei servizi che sperimentano l’inclusione in prima persona”, aggiunge Brandimarti.
Per un’azienda può essere utile prendere come riferimento la linea Guida ISO 30415, che suggerisce all’organizzazione il perimetro di azione e gli step da seguire per assicurarsi un livello di integrazione ottimale del tema D&I all’interno dell’organizzazione stessa.
“Le tematiche relative a diversità e inclusione appartengono e contribuiscono alla dimensione sociale ed economica della sostenibilità”, dichiara Francesco Bovalo, Project specialist Sustainability nella Divisione Business Assurance di TÜV Italia.
Lo sviluppo di policy e iniziative in campo D&I contribuisce a 3 dei 17 Obiettivi di sviluppo sostenibile delle Nazioni Unite (SDGs): 5 Parità di genere, 8 Lavoro dignitoso e crescita economica e 10 Riduzione delle disuguaglianze.
La diversità è parte fondamentale delle strategie di sostenibilità delle organizzazioni, ed è perfettamente integrata, complementare e funzionale con la sostenibilità aziendale.
A livello aziendale è necessario prevedere un cambiamento culturale che deve passare anche dall’educazione, in quanto è sempre più evidente l’importanza di investire in progetti formativi che sviluppino consapevolezza.
“Un’organizzazione realmente inclusiva è un’organizzazione che sa accogliere la diversità sia nei processi aziendali, sia da un punto di vista relazionale, diffondendo una cultura organizzativa orientata alla valorizzazione della pluralità”, afferma Cristina Brodo, Business Unit Manager TÜV Italia Akademie. “Questo percorso passa necessariamente attraverso la formazione di tutti, dal top management e in generale a tutti i dipendenti per garantire sensibilizzazione e consapevolezza dei propri comportamenti”.
Per andare in supporto alle organizzazioni, TÜV Italia ha progettato un percorso E-Learning che possa diffondere in modo efficiente ed efficace tali argomenti, con una suddivisione in unità didattiche dove si alternano momenti di conoscenza ad attività di learning by doing, mappe concettuali ad interazioni in cui il partecipante ha la possibilità di mettersi in gioco e dimostrare quanto ha appreso.
La stimolazione continua, l’utilizzo di case study animati forniscono “ritmo” e rendono la fruizione dei contenuti piacevole e questo contribuisce all’interiorizzazione.
Fondato nel 1866 come associazione di controllo delle caldaie a vapore, il Gruppo TÜV SÜD è cresciuto diventando un’impresa globale. Opera con oltre 24.000 dipendenti dislocati in oltre 1.000 sedi in circa 50 paesi allo scopo di migliorare costantemente tecnologia, sistemi e competenze. TÜV SÜD contribuisce attivamente a rendere innovazioni tecniche come Industria 4.0, guida autonoma ed energie rinnovabili sicure e affidabili.
TÜV Italia fa parte del gruppo TÜV SÜD ed è presente in Italia dal 1987. TÜV Italia ha una struttura di oltre 600 dipendenti e 400 collaboratori, con diversi uffici operativi sul territorio nazionale, a cui si affiancano i laboratori TÜV Italia e Bytest a Volpiano (TO) e pH a Barberino Tavarnelle (FI), acquisite rispettivamente nel gennaio 2012 e nel gennaio 2013.
TÜV Italia organizza periodicamente webinar e seminari gratuiti, dove vengono affrontati I temi tecnici più attuali, altre ai numerosi corsi formativi professionali, dedicati ad approfondire e sviluppare competenze in tutti i settori in cui l’ente opera.