Settembre 2021

Citytech a Milano CityLife. Si avvicina l’appuntamento con Citytech, evento conference ed exhibition leader in Italia sulla mobilità, promosso dal Comune di Milano e patrocinato dai Ministeri della Transizione Ecologica e delle Infrastrutture e Mobilità Sostenibili, da Regione Lombardia, AGID, AMAT e ANCI.

E’ online il programma completo dei convegni che si terranno il 23 e 24 settembre presso la Sala Maestoso del Cinema Anteo di CityLife – accesso dalla Torre Generali al piano superiore dell’innovativo Business e Shopping District nel cuore di Milano.

Durante il primo workshop di Citytech che si terrà giovedì 23 settembre dalle ore 10.00 alle ore 13.30, parleremo di progetti innovativi che puntano ad incentivare la diffusione della mobilità elettrica e lo sviluppo di reti logistiche intelligenti all’interno degli spazi urbani per ridisegnare il nostro modo di muoverci e vivere una smart city.

I posti a sedere disponibili nella Sala Maestoso del Cinema Anteo di CityLife, in cui si terranno le conferenze di Citytech, sono limitati a causa delle restrizioni Covid-19. Pertanto è necessario riservare il proprio posto compilando il modulo dedicato. L’accesso alla manifestazione è garantito solo previa visione di Green Pass o certificato di tampone negativo effettuato nelle 48 ore prima.

23 e 24 settembre presso la Sala Maestoso del Cinema Anteo di CityLife

– BYinnovation è Media Partner di Citytech

www.citytech.eu

programma

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Acimac, Amaplast e Ucima 2021. La produzione di macchine per ceramica, per plastica e per packaging: +22% nel primo semestre 2021. Bene tutti gli indicatori per i tre settori del made in Italy che insieme valgono 13 miliardi di euro

Un primo semestre che segna una decisa svolta per le aziende di beni strumentali rappresentati da Acimac (Associazione Costruttori Italiani Macchine Attrezzature per Ceramica), Amaplast (Associazione Nazionale Costruttori di Macchine e Stampi per Materie Plastiche e Gomma) e Ucima (Unione Costruttori Italiani Macchine Automatiche per il Confezionamento e l’Imballaggio), che insieme valgono circa 13 miliardi (dato del fatturato aggregato 2020).
Secondo il Mecs, centro studi che elabora i dati per le tre associazioni, nel primo semestre 2021 i tre settori insieme hanno aumentato il fatturato del +22% rispetto allo stesso periodo del 2020 (percentuale ottenuta tenendo conto dei rispettivi pesi di ogni singolo settore sul totale complessivo del fatturato cumulato nel 2020).

Una crescita che da un lato archivia l’anno della crisi internazionale dovuta alla pandemia e dall’altro palesa la grande reattività del mondo dei beni strumentali italiani, capace di rispondere in tempi rapidi a difficoltà e crisi di ogni tipo, grazie a soluzioni sempre nuove e versatili.
Il settore guarda quindi con fiducia al prosieguo dell’anno, anche per altri indicatori di scenario già positivi: gli ordini rispetto a 12 mesi fa sono saliti del +38% mentre si attesta a circa 6 mesi il dato della produzione assicurata.
I dati, forniti sempre dal centro studi Mecs, confermano quindi una volta di più il posizionamento strategico dei tre comparti, in prima linea per la ripartenza economica del Paese nel post-pandemia, e per diverse ragioni storiche: la posizione di leadership tecnologica nel mercato globale, le risorse costantemente investite in ricerca e sviluppo, il know how di una filiera concentrata soprattutto in 4 regioni: Lombardia, Piemonte, Emilia-Romagna e Veneto.

Dando uno sguardo verticale, risalta la crescita di Acimac, il cui fatturato nel primo semestre è aumentato rispetto al 2020 del +54%. Una risalita ancora più significativa se si guarda al primo semestre 2019, con cui la differenza è del +12,8% a dimostrazione di un rimbalzo più strutturale che congiunturale. Il deciso aumento riguarda entrambi i mercati, sia quello domestico (+55,6%), sia l’export (+53,5%).
Nel 2020 il comparto ha dovuto far fronte alla chiusura dovuta al lockdown nei mesi di marzo e aprile, condizione sfavorevole che si è aggiunta all’esaurirsi dell’effetto traino degli incentivi fiscali di Industria 4.0 in Italia e a un rallentamento degli investimenti nei mercati internazionali iniziato nel quarto trimestre 2018. Tuttavia, nella seconda metà dell’anno il comparto ha rallentato la frenata, attestandosi alla fine dell’anno a 1,48 miliardi di fatturato.

Per i costruttori di macchine per plastica e gomma il primo semestre 2021 ha fatto registrare un +11% rispetto allo stesso periodo del 2020, con il mercato domestico cresciuto di circa il +19% e quello estero del +15,9%. I mercati internazionali restano però fondamentali per il settore, dato che il 76% dell’intero fatturato realizzato nel 2020 (pari a 3,74 miliardi) deriva dalle vendite all’estero. L’imballaggio è il primo mercato di riferimento dei costruttori italiani e più nello specifico quello alimentare, seguito dagli altri segmenti di packaging.

E a proposito di packaging, le macchine automatiche per il confezionamento chiudono il primo semestre 2021 con un solido +21% rispetto allo stesso periodo del 2020. Tra gennaio e giugno l’export ha segnato un +19,3%, mentre il mercato domestico ha fatto registrare un +31,2%, sempre in confronto al fatturato del primo semestre 2020. Il comparto punta a tornare ai livelli dell’anno record 2019 e la strada intrapresa sembra essere quella giusta (è di solo -1,8% la differenza rispetto al primo semestre 2019). Nel 2020 il settore ha tenuto sfiorando gli 8 miliardi di euro, con buone performance da parte del settore alimentare e cosmetico.

«I tre settori che rappresentiamo – dichiara Mario Maggiani, direttore generale di Acimac, Amaplast e Ucima –, pur con caratteristiche specifiche e differenti performance registrate nel 2020, vedono già in questo 2021 un anno di rilancio. Il terreno comune di innovazione e ricerca delle tecnologie dei nostri associati, insieme alla capillare rete mondiale di assistenza, fanno e continueranno a fare la differenza, pur in uno scenario sempre più competitivo. Nutriamo molta fiducia nella seconda parte dell’anno, anche per le aspettative di crescita che registriamo in molti mercati ed è plausibile pensare che miglioreremo il fatturato totale di 13 miliardi raggiunto l’anno scorso, confermando la leadership mondiale dei costruttori di macchine italiani».

Macchine per plastica e gomma
In particolare, trend positivo per il settore delle macchine per plastica e gomma rappresentato dall’associazione di categoria AMAPLAST nel primo semestre 2021: l’ultima indagine congiunturale svolta dal Centro Studi MECS riferita ai primi 6 mesi dell’anno riscontra una progressione a due cifre per fatturato e ordini, consolidando il clima di ritrovata fiducia del settore, dopo il lungo periodo di difficoltà dovuto alla pandemia. Infatti, rispetto al periodo gennaio-giugno 2020, la variazione di fatturato è pari al +11%. In particolare, si mantiene alto il livello delle vendite domestiche di macchinari, mentre oltreconfine risulta robusta soprattutto la domanda di ricambi.

Sempre nei primi 6 mesi del 2021 le aziende associate hanno registrato una decisa risalita del portafoglio ordini, pari al +46% rispetto all’anno scorso. La ripresa è figlia soprattutto delle rilevanti commesse di impianti da parte di clienti italiani (con un poderoso +134% segnato nel solo ultimo trimestre), ma molto positiva è anche la tendenza degli ordinativi raccolti all’estero, sia per i macchinari sia per la ricambistica (+58%). Alla luce di questo trend, i mesi di produzione assicurata sono in media 6,4.

Il rimbalzo del mercato interno conferma così la maggiore propensione agli investimenti da parte delle aziende nazionali, stimolata anche dagli incentivi (credito di imposta per l’ammodernamento degli impianti e per gli investimenti in tecnologie 4.0) previsti dai piani di politica industriale.

Continuano a mostrare vivacità tutti e quattro i più importanti settori di impiego delle macchine per plastica e gomma. In particolare, medicale imballaggio e automotive evidenziano segnali di crescita che i prossimi mesi dovranno confermare mentre si stabilizza il comparto edilizia.

Rimangono però le incognite legate alla diffusione della variante Delta e, soprattutto, le preoccupazioni per gli ancora alti livelli dei prezzi delle materie prime nonché la relativa scarsa disponibilità, fattori che comportano un allungamento dei tempi medi di consegna e una riduzione dei margini.

Ad aumentare le tensioni, non rallenta la corsa al rialzo dei noli marittimi, arrivati a livelli record; le difficoltà logistiche e i rincari delle spedizioni si verificano in tutti i quadranti geografici e non è escluso che questa tendenza possa proseguire nel corso dell’estate, poiché in questa stagione in genere aumenta la domanda.

Lo stesso Centro Studi MECS ha terminato l’elaborazione dell’Indagine Statistica Nazionale, svolta per la prima volta in forma organica tra le aziende italiane costruttrici di macchine, attrezzature e stampi per plastica e gomma.

Il quadro di sintesi descrive un settore che nel 2020 ha generato un fatturato di 3,74 miliardi di euro, realizzato all’estero per una quota che sfiora il 76% del totale, confermando quindi la storica propensione all’export delle imprese del comparto. Le quasi 350 aziende censite – che occupano poco più di 13.000 addetti – sono concentrate soprattutto in Lombardia (55% del totale), Emilia-Romagna (15%), Veneto (13%).
Si tratta perlopiù di piccole realtà: infatti, circa il 74% delle imprese realizza meno di 10 milioni di euro di fatturato, per un valore complessivo che non raggiunge un quarto del totale, con una minore propensione all’export. Parallelamente, le aziende di grandi dimensioni, pur costituendo solo il 26% del totale, generano il 77% del fatturato e raggiungono quote export superiori all’85%.

Il maggiore livello di analisi dell’Indagine – rispetto alle stime del passato – consente di delineare anche le quote di produzione per applicazione e per tecnologia.

Il primo indicatore evidenzia che è l’imballaggio il primo mercato di riferimento dei costruttori italiani e più nello specifico quello alimentare (30% del fatturato) seguito dagli altri segmenti di packaging (12% circa); l’automotive assorbe il 19% della produzione e l’edilizia l’11%; con quote dal 4 al 2% sul totale seguono, a scendere, il medicale, l’agricoltura, l’elettronica/elettrotecnica e le altre applicazioni.

Quanto alle tipologie di macchinari, si osserva che è la categoria degli estrusori, con il 17% del totale, a rappresentare il nucleo più consistente del fatturato totale di settore; a seguire, gli ausiliari con il 12%, le macchine a iniezione con l’11% e le soffiatrici con quasi il 7%. Gli impianti per il recupero/riciclo e la macrocategoria dei macchinari per gomma sfiorano ciascuna una quota del 6%.

www.acimac.it

www.amaplast.org/it

www.ucima.it

Expo Ferroviaria 2021 a Rho Fiera Milano dal 28 al 30 settembre. Un appuntamento giunto alla decima edizione che testimonia l’importanza strategica del settore.

Nell’anno della ripartenza, torna a Rho Fiera Milano EXPO Ferroviaria, l’unica fiera B2B dedicata al settore ferroviario in Italia, che festeggia la decima edizione.
Dal 28 al 30 settembre tutti i settori della tecnologia ferroviaria saranno protagonisti dell’appuntamento a loro dedicato, che quest’anno potrà contare anche sulla nuova “Tunnelling area” dedicata alle aziende specializzate nella costruzione ed equipaggiamento di gallerie e spazi sotterranei.

A inizio luglio si contano già oltre 140 espositori, provenienti da 11 paesi tra cui: Alstom Ferroviaria SpA, Colas Rail SpA, Stadler Rail Management AG, Knorr Bremse Rail System Italia Srl, ABB SpA, Lucchini RS SpA, Wabtec Corporation, Salcef Group SpA, Vossloh Locomotive GmbH, Vossloh Sistemi Srl e Siemens SpA.

L’evento rappresenta un’opportunità per i professionisti del settore ferroviario, oggi più che mai dopo il periodo difficile della pandemia, per condividere nuove tendenze, lanciare nuovi prodotti, favorire attività di marketing aziendale, incontrare personalmente clienti, fornitori e partner commerciali, riuniti tutti sotto lo stesso tetto.

La Fiera si svolgerà nei padiglioni 16 e 20, che vedranno una parte dello spazio espositivo dedicato all’area binari, che metterà in mostra prodotti e attrezzature montati su rotaie e sarà la caratteristica di questa sezione insieme allo spazio dedicato al segmento tunneling, sviluppato in collaborazione con la Società Italiana Gallerie (SIG), un’area che mira a creare maggiori opportunità per gli espositori e una maggiore attrazione per i visitatori professionisti del settore.

Gli show partner di EXPO Ferroviaria 2021 rappresentano sia i settori della fornitura e i leader del servizio ferroviario in Italia. Tra questi troviamo Ferrovie dello Stato Italiane, ASSIFER – Associazione dell’Industria Ferroviaria, ANIAF – Associazione Nazionale Imprese Armamento Ferroviario, DR Ferroviaria Italia e SIG Società Italiana Gallerie. Tra i media partner troviamo FerPress, Railway Gazette, BtoB Rail e LeStrade.

EXPO Ferroviaria, come di consueto, comprenderà un intenso programma di conferenze, seminari, e presentazioni degli espositori, che intensificheranno l’esperienza dei visitatori con dibattiti e opinioni di rilievo sulle tendenze tecnologiche.

L’evento è organizzato da Mack-Brooks Exhibitions che per il settore ferroviario organizza anche Railtex e Infrarail nel Regno Unito a inizio settembre e SIFER in Francia, in programma nell’autunno 2021 per sostenere la ripresa del mercato ferroviario europeo.

dal 28 al 30 settembre – Rho Fiera Milano

– BYinnovation è media Partner di EXPO Ferroviaria

www.expoferroviaria.com

www.mackbrooks.com/about

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Fabbisogni infrastrutturali e logistici: la percezione della business community del settore trasporti e logistica. L’indagine di Uniontrasporti- Format Research conferma la tendenza delle imprese a un maggior ricorso a modalità di trasporto più sostenibili e all’attuazione di processi di economia circolare.

Uniontrasporti, la società consortile in house di Unioncamere e delle Camere di commercio, specializzata su temi inerenti alle infrastrutture di trasporto e logistica, ha realizzato con il supporto Format Research, Istituto di Ricerca operativo dal 1992 in Italia ed Europa, un’indagine nazionale sui fabbisogni e sulle esigenze infrastrutturali e logistiche della business community.
L’indagine nasce dalla necessità delle Camere di commercio italiane di individuare i fabbisogni e le esigenze infrastrutturali e logistiche delle imprese al fine di orientare al meglio le politiche di intervento e investimento a beneficio della comunità economica che rappresenta e fornire servizi mirati alle imprese.

L’indagine, realizzata con sistema Cati (Computer Aided Telephone Interview), è stata svolta su un campione statisticamente rappresentativo di imprese della manifattura e dei trasporti e della logistica che insistono su tutto il territorio nazionale. Nel periodo dal 13 maggio al 14 giugno 2021 sono state raccolte complessivamente 6.404 interviste andate a buon fine.

Di seguito è riportata una sintesi delle interviste fatte alle imprese del comparto trasporti e logistica, in totale 1.648, rimandando a un secondo documento la sintesi dei risultati dell’indagine presso le imprese manifatturiere.
Si evidenzia che, nel corso della raccolta dati, tra le aziende contattate è stata registrata una quota consistente di imprese che, in assenza di ristori, avrebbero rischiato di scomparire già nel primo post-lockdown di maggio 2020. Si tratta delle cosiddette “imprese zombie”, che non sono ancora riuscite a tornare ai livelli pre-pandemici e che rischiano di chiudere.

Organizzazione dell’impresa e mercati di sbocco
In termini di export sul fatturato aziendale dall’indagine si evince che, nel 2019, il 76,1% delle imprese ha effettuato solo trasporti nazionali. Per circa il 7%, invece, l’export prodotto con committenti esteri ha inciso oltre il 50% sul fatturato totale aziendale.
In particolare, a livello regionale il Friuli Venezia Giulia è la regione in cui, più di tutte, l’export ha inciso fino al 10% sul fatturato totale aziendale (18%), mentre all’estremo opposto il Molise è la regione in cui il fatturato aziendale è derivato per il 96,9% da trasporti nazionali e solo un 1,4% da committenti esteri.
Il 38,8% di imprese ha dichiarato che, nell’ultimo biennio, l’area di provenienza delle merci è coincisa con la loro area di localizzazione, situazione analoga se consideriamo la destinazione delle merci (38% nella stessa area di localizzazione degli intervistati). Il 29,4% ha gestito merci provenienti dall’Italia.
In media circa otto imprese su dieci (74,3%) hanno utilizzato in prevalenza il trasporto tutto strada, il 7,6% il trasporto combinato strada-mare e solo il 5% i servizi di autostrada viaggiante. Il container è stata l’unità di carico maggiormente impiegata nel corso dell’ultimo biennio (34,6%), a seguire le rinfuse solide/liquide e la cassa mobile.

Accessibilità del territorio
Oltre il 36% delle imprese ritiene ottima o buona l’accessibilità della propria provincia rispetto alla rete autostradale. Nel dettaglio, se nella Provincia autonoma di Bolzano il 10% degli intervistati ritiene ottima l’accessibilità alla rete stradale e autostradale del proprio territorio, in Calabria ben il 64,6% delle imprese intervistate la ritiene molto carente. In generale è soddisfacente anche il giudizio sugli aeroporti (quasi il 29% ritiene l’accessibilità molto buona e il 39% sufficiente). Da questa indagine, gli interventi ritenuti più urgenti dalle imprese del comparto sono risultati: migliorare l’accessibilità ai centri urbani (39%), completare in tempi rapidi gli interventi in corso (38,5%) e potenziare l’intermodalità ferro-gomma-mare (22,9%).

Digitalizzazione e innovazione
In termini di applicazioni informatiche il 45,8% delle imprese ha dichiarato di utilizzare applicazioni gestionali per la contabilità, la finanza e il controllo di gestione, il 21,7% servizi in cloud, il 18,6% piattaforme di comunicazione e collaborazione.
Il 52,2% delle imprese intervistate ha dichiarato di avere un sito web: tra queste il 35,1% lo utilizza solo come vetrina, il 17,1% come strumento per interagire con l’esterno. In quest’ottica, le imprese liguri risultano le più virtuose, con la percentuale più elevata di aziende che hanno un sito web utilizzato anche per interagire con l‘esterno (25,4%); all’opposto, l’Abruzzo ha la percentuale più alta di aziende che non possiedono neanche un sito web (75,4%).
Del 17,1% di imprese che hanno un sito web che interagisce con l’esterno, il 40,7% lo utilizza per l’e-commerce, il 37,8% per contatti con fornitori e partner.

Competenze e strumenti digitali
Per quanto riguarda il tema delle competenze in ambito digitale, solo il 26,7% delle imprese ritiene di avere gli strumenti e le capacità necessarie per cogliere le opportunità del digitale: il 30,1% delle imprese intervistate deve ancora dotarsi degli strumenti informatici adatti. In questo ambito, il Piemonte risulta la regione più innovativa in quanto solo il 21,6% delle imprese intervistate ritiene di non avere le competenze e gli strumenti informatici adatti, percentuale che tocca il picco del 63,4% in Basilicata.
In particolare, software gestionali, 4G/5G e fibra ottica sono gli strumenti digitali in cui le imprese pensano di investire nel prossimo triennio. La semplificazione delle procedure burocratiche e amministrative, l’ammodernamento organizzativo e digitale e il completamento dell’infrastruttura di connettività della banda ultralarga sono invece gli interventi ritenuti prioritari dalle imprese del comparto per poter beneficiare della transizione digitale.
La velocizzazione dei rapporti con clienti e fornitori, la semplificazione documentale e normativa, la riduzione dei costi rappresentano i principali benefici che le imprese ritengono di poter trarre dalla digitalizzazione. In particolare, secondo le imprese intervistate, la digitalizzazione applicata alle infrastrutture di trasporto potrebbe migliorare l’interazione tra utente e infrastruttura e ottimizzare la gestione della fase di trasporto.

Sostenibilità e transazione ecologica
Ora più che mai la filiera dei trasporti e della logistica deve puntare alla riduzione dell’impatto ambientale e dell’inquinamento. Dall’indagine di Uniontrasporti-Format Research si evince che le imprese del comparto stanno andando nella direzione giusta in tema di sostenibilità e transizione ecologica: il 41,1% delle imprese intervistate ha acquistato mezzi a minor impatto ambientale, il 18,1% ha cercato di compiere azioni meno inquinanti, il 17% di migliorare la capacità di carico dei veicoli. Tra le regioni che hanno investito maggiormente in termini di sostenibilità spicca il Molise con un’altissima percentuale di imprese che hanno acquistato nuovi mezzi a minor impatto ambientale (66,6%).
Investire in mezzi a basso impatto, ricorrere a fornitori attenti alla sostenibilità e formare i dipendenti per migliorare la sensibilità sulle politiche green sono le strategie che le imprese vogliono adottare in futuro. Beneficiare degli sgravi fiscali, migliorare la propria immagine e il minor impatto sull’attività aziendale (non dovendo subire i divieti di circolazione per i veicoli più inquinanti) sono i principali benefici che l’azienda potrebbe trarre dalla sostenibilità.

“Gli esiti di questa parte dell’indagine sono molto significativi e confermano la tendenza delle nostre imprese a un maggior ricorso a modalità di trasporto più sostenibili e all’attuazione di processi di economia circolare. Già nelle iniziative contro le limitazioni tirolesi al Brennero, portate avanti da Uniontrasporti e dal sistema camerale, era emerso un cambio di mentalità dell’autotrasporto italiano, pronto a rinnovare il proprio parco veicolare a favore di un trasporto e di una logistica ecosostenibili. Se riusciremo ad aumentare l’uso di mezzi più sostenibili e il modal shift a favore della ferrovia, la logistica del nostro Paese potrà diventare ancora più efficiente e competitiva” – ha dichiarato Antonello Fontanili, Direttore Uniontrasporti.

Semplificazione normativa e rapporti con PA
In termini di interventi per semplificare l’applicazione delle norme, le imprese coinvolte ritengono necessari la facilitazione dell’accesso ai fondi e agli incentivi per l’acquisto di mezzi e attrezzature, la maggior chiarezza dell’attività amministrativa/normativa e la semplificazione delle procedure per le autorizzazioni. Quasi nove imprese su dieci sono a conoscenza del PNRR (Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza). In particolare, l’Umbria risulta la regione più competente sul tema, con un’alta percentuale di imprese (46,8%) che dichiara di conoscere i contenuti del Piano nel dettaglio.
Dell’85,8% di imprese che sono a conoscenza del PNRR, circa il 59% lo ritiene molto o abbastanza vantaggioso per risanare i danni creati dalla pandemia. Sostegno economico mediante contributi a fondo perduto, assistenza e supporto alle imprese e momenti di informazione e aggiornamento sono, secondo le imprese intervistate, le attività che le Camere di commercio dovrebbero attuare per favorire la transazione digitale.

UNIONTRASPORTI è Società in house del Sistema camerale italiano, specializzata in Trasporti, Logistica e Infrastrutture.
Nata nel 1990, Uniontrasporti è la società consortile in house di Unioncamere e delle Camere di commercio, specializzata su temi inerenti le infrastrutture di trasporto e logistica, la mobilità e lo sviluppo della banda ultra larga.
Una struttura di diritto pubblico al servizio del Sistema camerale, Uniontrasporti sostiene l’azione delle Camere di Commercio per disegnare una più efficace pianificazione degli interventi infrastrutturali (su strade, ferrovie, porti, aeroporti, interporti, banda larga) e una riorganizzazione e qualificazione dei servizi delle imprese che operano in questi settori.
Uniontrasporti fornisce supporto tecnico a Unioncamere e alle Camere di commercio nella promozione della crescita e della competitività territoriale in termini di accessibilità, efficienza logistica, innovazione e Ict.
I soci di Uniontrasporti ad oggi sono: Unioncamere nazionale, 20 Camere di commercio e 4 Unioni regionali.
Uniontrasporti promuove l’innovazione e gli strumenti digitali presso le imprese, attraverso la realizzazione di servizi di accompagnamento alla digitalizzazione e supporto operativo nello sviluppo di nuove reti di infrastrutture a banda ultralarga. La società fornisce assistenza ai soci nella definizione delle proprie strategie di promozione e supporto, investimento e partecipazione, nonché razionalizzazione, in iniziative infrastrutturali (aeroporti, autostrade, fiere, interporti, mercati all’ingrosso), con l’obiettivo di qualificare, valorizzare e conseguire la massima efficienza gestionale.

In particolare la società promuove:
– La digitalizzazione delle imprese e la connettività a banda ultralarga delle aree produttive.
– Il miglioramento e l’efficientamento delle infrastrutture di trasporto e logistica.
– La cooperazione e il dialogo tra tutti i soggetti coinvolti nella pianificazione e nello sviluppo infrastrutturale del Paese.

www.uniontrasporti.it

Fit for 55 fails to right wrongs of EU’s disastrous biofuels policy. The European Commission has backed down on a proposal to shift its ‘green fuels’ law towards non-liquid alternatives like electricity as part of its Fit for 55 package. This is despite 10 years of the Renewable Energy Directive (RED) leading to widespread deforestation, habitat loss and biodiesel emissions greater than the fossil diesel it replaced, as the growth in “green” fuels was met mostly through crop biofuels like palm oil.

Laura Buffet, energy director at T&E, said: “The EU is failing to right the wrongs of a disastrous green fuels policy caused by heavy reliance on crop biofuels. This mistake is compounded by the decision not to bring forward the end date for support to palm oil biofuels, as some member states have done.”

The Commission now allows fuel suppliers to count renewable electricity to meet their targets, either by buying electricity credits or by expanding their own networks of charging stations. But it removed the extra weighting electricity was given towards meeting the targets, which reflected its higher efficiency compared to biofuels.

Laura Buffet: “We welcome the introduction of a system that rewards fuel suppliers for using renewable electricity as a transport fuel, and not only blending biofuels. This change reflects the growing electrification of transport and will help move the EU’s green fuels law away from the exclusive reliance on biofuels. But the EU must ensure it strengthens this system while ending support to crop biofuels.”

The new RED also increases the target for advanced biofuels from wastes and residues
T&E has raised concerns over the high target which could leave oil companies scouring the planet for scarce wastes and residues like palm residues or crude tall oil (from wood pulp). It could lead to market distortions and potential fraud.

High targets for hydrogen and e-fuels which go beyond the demand from aviation and shipping in 2030 also risk promoting hydrogen and e-fuels for road transport where they are far less efficient than electricity. Without a clear framework on how ‘green’ hydrogen and e-fuels will be defined, there is a heightened risk that they could be developed using fossil fuels.

Transport & Environment’s (T&E) vision is a zero-emission mobility system that is affordable and has minimal impacts on our health, climate and environment.
Since we were created 30 years ago, T&E has shaped some of Europe’s most important environmental laws. We got the EU to set the world’s most ambitious CO2 standards for cars and trucks but also helped uncover the dieselgate scandal; we campaigned successfully to end palm oil diesel; secured a global ban on dirty shipping fuels and the creation of the world’s biggest carbon market for aviation – just to name a few.
Credibility is our key asset. We are a non-profit organisation and politically independent. We combine the power of robust, science-based evidence and a deep understanding of transport with memorable communications and impactful advocacy.
Our staff in Brussels, Rome, Madrid, Berlin, Warsaw and London collaborate with our 63 national member and supporter organisations in 24 countries across Europe. All together our members and supporters represent more than 3.5 million people.
We coordinate the International Coalition for Sustainable Aviation (ICSA), which has observer status at the International Civil Aviation Organisation (ICAO) and are members of the Clean Shipping Coalition (CSC), which has observer status at the International Maritime Organisation (IMO).
We hold a seat on the board of ECOS, and are members of the Green 10 group of European environmental NGOs, Agora Verkehrswende, the Platform for Electromobility, the Coalition for Energy Savings, the Renewable Grids Initiative and the Electrification Alliance.

www.transportenvironment.org