Il sole per il Centro Cash di Olbia. SMARTEFFICIENCY per FOTOVOLTAICO. Il punto vendita è stato inaugurato nel giugno 2022 e si rivolge alla clientela professionale Ho.Re.Ca. alberghi e ristoranti.
Gli addetti del punto vendita sono circa 100.
L’attività del Centro Cash ha avuto inizio nella sede di Oristano nel 2005, a cui si è aggiunta la sede di Olbia, poi Nuoro e Cagliari.
Centro Cash è un brand facente parte del Gruppo Abbi che impiega 1200 dipendenti.
APS Extrusion solare. SMARTEFFICIENCY per FOTOVOLTAICO. APS Arosio Extrusion, azienda specializzata nella produzione di profili estrusi di alluminio a disegno, è una delle più prestigiose realtà industriali nel panorama italiano dell’estrusione e conta oggi due siti produttivi – Mariano del Friuli (Gorizia) e Porzano di Leno (Brescia) – per un totale di tre impianti di produzione.
Una lunga esperienza tecnica maturata nell’ambito degli estrusi in alluminio, abbinata alla capacità produttiva di 23.000 tonnellate e ampi spazi di magazzino e stoccaggio, permette a APS Arosio Extrusion di soddisfare le richieste dei clienti per diversi impieghi: condizionamento dell’aria, energie rinnovabili, edilizia, arredamento, tende e verande.
Un gruppo che vanta distributori in ogni continente e quattro consociate presenti in Europa e America.
Codice a barre 1973-2023: oggi, come allora, sta per cambiare le nostre vite. In 50 anni ha rivoluzionato il modo di vendere e comprare, arrivando su oltre 1 miliardo di prodotti.
Oggi ancora evolve in linea con le nuove esigenze di aziende e consumatori. I codici a barre di nuova generazione (come i codici QR bidimensionali) offrono nuovi livelli di completezza delle informazioni, a vantaggio di tutti: imprese, persone e ambiente.
Era il 3 aprile 1973 quando, negli Stati Uniti, le principali aziende nel settore dei beni di largo consumo decisero di introdurre e utilizzare un unico standard per l’identificazione dei prodotti: quello che oggi conosciamo tutti come il codice a barre GS1.
Un anno dopo, il primo prodotto dotato di codice a barre veniva scansionato alla cassa di un supermercato Marsh nella città di Troy, in Ohio: un pacchetto di chewing-gum Wrigley’s del costo di 61 centesimi.
Da allora lo sviluppo del codice a barre non si è mai fermato. Oggi è presente su oltre 1 miliardo di prodotti e ogni giorno vengono scansionati miliardi di codici a barre GS1: solo in Italia, nei supermercati, ipermercati e punti vendita a libero servizio ogni anno vengono venduti circa 350 mila prodotti di largo consumo confezionato con codice a barre GS1 (senza contare i prodotti a peso variabile e il non food) che passano in cassa 30,2 miliardi di volte generando 2,7 miliardi di scontrini.
L’arrivo del codice a barre è stato rivoluzionario tanto che la BBC l’ha inserito tra le “50 cose che hanno reso globale l’economia”: ha cambiato per sempre il nostro modo di fare acquisti, continua a farlo oggi, collegando un prodotto fisico a informazioni digitali che viaggiano senza ostacoli lungo tutta la supply chain, e continuerà a farlo anche negli anni a venire.
I codici a barre di nuova generazione (come i codici QR bidimensionali) promettono infatti di cambiare ancora una volta la nostra vita perché possono contenere quantità senza precedenti di dati affidabili per le aziende, per le autorità di regolamentazione, per i consumatori e per i pazienti, offrendo molto di più che semplici link a pagine web. Possono raccontare la “storia” di un prodotto, la sua provenienza, la presenza di allergeni, la certificazione biologica, le modalità di riciclo e la sua impronta ambientale, raggiungendo un nuovo livello di trasparenza che aiuterà le persone a prendere decisioni sempre più consapevoli su ciò che acquistano e utilizzano.
Dietro a questa piccola ma straordinaria invenzione c’è GS1, l’organizzazione no profit che sviluppa gli standard globali come il barcode GS1 e che è presente in 116 paesi. Italia compresa, dove dal 1978 a rappresentarla è GS1 Italy, che si prepara a tagliare il traguardo dei 45 anni di attività. Il 2023 è un anno doppiamente speciale per il nostro paese perché si celebra anche il 30° anniversario di ECR Italia, l’associazione che raggruppa le principali aziende di Industria e Distribuzione per innovare i processi e per migliorare l’efficienza nella filiera produttore-distributore-consumatore.
Codici 2D: la nuova dimensione dei codici a barre
Per dare inizio alla nuova rivoluzione del codice a barre, GS1 sta costruendo una rete di leader del settore per diffondere i barcode di nuova generazione in tutto il mondo.
«Dobbiamo replicare la visione ambiziosa dei leader che nel 1973 si unirono per il bene comune. Se passiamo tutti a una nuova generazione di codici a barre standard GS1, metteremo la tecnologia al servizio di un commercio più efficiente, di acquisti più sostenibili da parte dei consumatori e della sicurezza dei pazienti» afferma Francesco Pugliese, presidente di GS1 Italy.
Alla fine del 2020, GS1 ha lanciato un’iniziativa globale per la transizione dai codici a barre tradizionali a quelli di nuova generazione insieme ai principali attori del settore retail.
GS1 Digital Link
Il GS1 Digital Link definisce una nuova struttura standard di informazioni in un QR code per connettere i consumatori a tutte le informazioni di prodotto: dagli ingredienti alle indicazioni di riciclabilità, fino a offerte, valutazioni degli utenti, contenuti social e avvisi di richiamo. Si tratta di un indirizzo web con una struttura standard, che contiene un codice di identificazione GS1 del prodotto, come il GTIN, e che abilita collegamenti Internet a tutti i tipi di informazioni – business-to-business e business-to-consumer, di marketing (valori, qualità ingredienti, sostenibilità) o di servizio (fattori nutrizionali, tracciabilità, etichetta ambientale). Rappresentato da un normale QR code, scansionabile con lo smartphone, il GS1 Digital Link abilita innumerevoli applicazioni, anche in chiave di sostenibilità: può ad esempio essere usato per contribuire alla riduzione degli sprechi, soprattutto alimentari, codificando la data di scadenza e abilitando in questo modo promozioni e incentivi per l’acquisto di prodotti vicini alla loro scadenza, e all’economia circolare, fornendo informazioni dettagliate sulla riciclabilità di prodotti e confezioni e consigli per il loro riuso o corretto conferimento.
«Il codice a barre GS1 è riconosciuto in tutto il mondo ed è pronto per nuove attività. Noi di GS1 stiamo avviando una transizione globale dai codici a barre tradizionali ai codici a barre di nuova generazione per fornire maggiori e migliori informazioni sui prodotti e per massimizzare la potenza dei dati utili a prendere decisioni ponderate ed efficienti. E diamo il benvenuto a tutti coloro che parteciperanno insieme a noi a questo viaggio» conclude Bruno Aceto, ceo di GS1 Italy.
GS1 Italy. A partire dall’introduzione rivoluzionaria del codice a barre nel 1973, l’organizzazione non profit GS1 sviluppa gli standard più utilizzati al mondo per la comunicazione tra imprese. In Italia, GS1 Italy riunisce 40 mila imprese dei settori largo consumo, sanitario, bancario, della pubblica amministrazione e della logistica. I sistemi standard GS1, i processi condivisi ECR, i servizi e gli osservatori di ricerca che GS1 Italy mette a disposizione semplificano e accelerano il processo della trasformazione digitale delle imprese e della supply chain, perché permettono alle aziende di creare esperienze gratificanti per il consumatore, aumentare la trasparenza, ridurre i costi e fare scelte sostenibili.
Il sole per il Centro Cash di Sassari. SMARTEFFICIENCY per FOTOVOLTAICO. Il sole della Sardegna per il centro di distribuzione alimentare Ho.Re.Ca. dedicato ai clienti professionali di hotel e ristoranti
Rinnovabili e pregiudizi: da Italy for Climate la prima piattaforma di contrasto alla disinformazione sulle fonti rinnovabili
Nasce Falsi Miti Sulle Rinnovabili, la prima piattaforma che promuove un’informazione chiara e fondata su dati scientifici sulle fonti rinnovabili ideata da Italy for Climate, centro studi della Fondazione per lo sviluppo sostenibile.
Le fonti rinnovabili rappresentano una risposta concreta e realizzabile all’attuale crisi energetica e climatica, eppure sono spesso trascurate all’interno del dibattito pubblico e istituzionale o relegate a soluzioni marginali e utopistiche. Il dibattito pubblico nazionale ed i canali mediatici – sia tradizionali che nuovi – sono carichi di idee sbagliate e informazioni obsolete sull’energia rinnovabile e sulla sua capacità di svolgere un ruolo sempre più dominante nel mix di produzione elettrica nazionale già nei prossimi anni.
Per contrastare questa disinformazione e contribuire alla diffusione di informazioni verificate e aggiornate Italy for Climate ha lanciato il progetto Falsi miti sulle rinnovabili: «Non è solo in nome di una corretta informazione che abbiamo ideato questo progetto – spiega Andrea Barbabella, coordinatore dell’iniziativa – ma è soprattutto perché pensiamo che sia proprio a causa di questa diffusa disinformazione che l’Italia non riesce ad accelerare sulla transizione energetica. Complessità burocratiche, moratorie, opposizioni dei comitati locali sono tutte figlie di una scarsa consapevolezza e conoscenza delle potenzialità delle fonti rinnovabili».
La piattaforma individua primariamente 5 falsi miti comunemente diffusi: idee sbagliate, basate su presupposti scorretti o semplicemente informazioni ormai obsolete ma che continuano ad essere diffuse. Per ognuno di questi falsi miti Italy for Climate ha svolto un’attività di ricerca pubblicando sulla piattaforma dati, fonti e offrendo una chiave di lettura per l’analisi delle informazioni semplice e immediata, con vari livelli di approfondimento.
La piattaforma si rivolge a utenti, politici, operatori della comunicazione, imprenditori: tutti abbiamo un ruolo nella transizione energetica e abbiamo bisogno di avere informazioni chiare su quei temi che riguardano la quotidianità di ognuno di noi.
«Il mondo delle rinnovabili è cambiato enormemente nell’ultimo decennio, e in poco più di due decenni queste tecnologie dovranno porre fine all’era dei combustibili fossili – spiega Edo Ronchi, Presidente della Fondazione per lo Sviluppo Sostenibile e Promotore di Italy For Climate -. Eppure in Italia la loro crescita è ancora stentata e sono in molti a non considerarli una vera alternativa su cui puntare, anche per rispondere alla crisi dei prezzi dell’energia. Bisogna contrastare con maggiore decisione l’ignoranza e i pregiudizi che spesso sono il principale freno allo sviluppo di queste tecnologie, mostrando in modo chiaro e scientificamente fondato la loro capacità di soddisfare la nostra fame di energia e i vantaggi ambientali ed economici che potranno portare».
I 5 Falsi miti sulle rinnovabili
1. Le rinnovabili sono e rimarranno marginali
Falso. 8 kW su 10 di impianti di generazione elettrica installati ogni anno sono rinnovabili: in pochi anni le fonti rinnovabili hanno già cambiato il panorama energetico mondiale.
2. Le rinnovabili costano troppo
Falso. 1 kWh prodotto da eolico o fotovoltaico costa 5 centesimi di €, meno della metà rispetto a fossili e nucleare in Europa. Le rinnovabili erano le fonti più economiche già prima della crisi energetica.
3. Le rinnovabili ci fanno restare al buio
Falso. Già oggi ci sono Paesi che producono elettricità per oltre il 90% da fonti rinnovabili, anche in Europa, e cresce il numero di Governi che puntano a fare lo stesso entro il prossimo decennio.
4. Le rinnovabili rovinano il paesaggio
Falso. Servirebbe solo lo 0,7% del territorio nazionale per sostituire tutti gli impianti fossili con pannelli fotovoltaici: meno di 200 mila ettari, un decimo della superficie oggi edificata in Italia
5. Le rinnovabili fanno male a economia e occupazione
Falso. Al 2030 saranno 14 milioni i nuovi posti di lavoro nel mondo, contro i 5 milioni persi nell’oil&gas. Grazie alle rinnovabili crescono investimenti e occupazione e si valorizzano le filiere locali.
Qual è lo stato delle rinnovabili in Italia
L’Italia è sempre stata fra le grandi economie europee con la più alta quota di fonti rinnovabili nel mix di generazione elettrica. Negli ultimi anni però sta perdendo questo primato, a causa del rallentamento nella crescita del settore che è stato in Italia più forte che nel resto d’Europa. Ad oggi il 40% della generazione elettrica in Italia è stata soddisfatta dalle fonti rinnovabili: soprattutto idroelettrico (16%), fotovoltaico (9%), eolico (7%), bioenergie (6%), geotermoelettrico (2%). Si tratta di un valore abbastanza significativo e in linea con la media europea, ma è un valore che non cresce più ormai da 8 anni: già nel 2014 avevamo raggiunto il 43% di generazione elettrica da fonti rinnovabili, grazie alla forte crescita registrata a cavallo del 2010 (8 anni prima era il 16%, nel 2006). Questo brusco rallentamento è stato causato da una serie di fattori: in un primo momento, per il mancato rinnovo degli incentivi che avevano sostenuto la crescita del settore fino a quel momento, e in un secondo momento perché l’iter burocratico per poter installare un nuovo impianto a fonti rinnovabili è diventato sempre più lungo, complesso e costoso. Il risultato è stato che negli ultimi 8 anni l’Italia ha installato in media circa 1 GW (ovvero milioni di kW) di nuovi impianti rinnovabili ogni anno, un ritmo assolutamente insufficiente rispetto ai circa 8-10 GW che dovremmo mettere a terra per stare al passo con la transizione energetica. Recentemente il Governo ha provato ad intervenire con più decisione per sbloccare questa situazione e il 2022 sembra registrare un rilancio del settore (stimato in circa 3 GW di nuova potenza nell’anno), ma è ancora presto per poter valutare i reali impatti di questi interventi di semplificazione. Sappiamo però che non è solo sul fronte della burocrazia che l’Italia deve agire per tornare ad essere un volano delle fonti rinnovabili: urge costruire una maggiore conoscenza e consapevolezza, a tutti i livelli di governo e di società, di quanto le rinnovabili stiano già trasformando il settore elettrico e di quanto il mondo, e l’Italia, non possa prescindere da questa trasformazione.
L’Italia è uno dei Paesi in cui gli iter autorizzativi per costruire nuovi impianti rinnovabili sono i più lunghi in Europa.
Alcune Regioni varano moratorie contro le rinnovabili e spesso le Sovrintendenze si oppongono alla realizzazione degli impianti in nome della tutela del paesaggio. Tutto questo ci porta ad essere fanalino di coda per crescita delle rinnovabili tra le grandi economie europee.
Italy for Climate è il centro studi della Fondazione per lo sviluppo sostenibile nato con lo scopo di informare sulla questione climatica in modo corretto. Si pone come punto di riferimento sui temi del clima e dell’energia, riunisce le migliori competenze italiane per supportare il paese verso la transizione climatica attraverso studi, ricerche, coinvolgendo aziende e istituzioni. Ogni anno promuove la Roadmap climatica per l’Italia, in linea con gli obiettivi dell’Accordo di Parigi. Il coordinatore è Andrea Barbabella, esperto di analisi, indicatori e reporting di sostenibilità. È socio fondatore e membro del Consiglio della Fondazione per lo sviluppo sostenibile, per cui è responsabile dell’area Clima e l’energia e di quella Ricerche e progetti.
Energia a It’s All Efficiency. Si è tenuta l’edizione 2022 di It’s All Energy Efficiency, con Enrico Rainero moderatore nelle 4 sessioni, suddivise secondo i settori: Pubblica Amministrazione, Retail, Hospital, Industry.
Le testimonianze delle attività “sul campo” dei responsabili energy delle aziende sono sempre preziosissime, specialmente nei momenti in cui prendere le decisioni ed attuarle è sempre più difficile.
Illuminazione automotive. SMARTEFFICIENCY per ILLUMINAZIONE. Dal 1954, Imasaf crea eccellenza nel mercato del ricambio automobilistico. Anni di storia, crescita, conquiste, evoluzioni, investimenti con impiego di materiali ed attrezzature tecnologiche d’avanguardia.
Una realtà vera ai vertici del mercato nazionale ed internazionale per qualità ed innovazione.
Il sole per AbbiGroup a Oristano. SMARTEFFICIENCY per FOTOVOLTAICO. Un esempio semplice e completo di applicazione ESG: la tettoia fotovoltaica del parcheggio dei dipendenti. – ENVIRONMENTAL: taglio delle emissioni di CO2 – SOCIAL: attenzione al benessere per i dipendenti pendolari – GOVERNANCE: taglio dei costi della bolletta di energia e autonomia di approvvigionamento.
Abbiamo ottimizzato la produzione per il nostro cliente installando pannelli bifacciali per sfruttare anche la notevole quantità di luce riflessa, irradiata sotto alla tettoia.
La Tradizione illuminata. SMARTEFFICIENCY per ILLUMINAZIONE. Deco Industrie, proprietaria di Scala, il marchio del settore iscritto nel Registro Speciale dei Marchi Storici di Interesse Nazionale secondo il Ministero dello Sviluppo Economico, si è avvalsa della consulenza di SmartEfficiency per la riqualificazione illuminotecnica dei propri stabilimenti di Bagnacavallo (RA), Forlì (BO) e Zerbinate di Bondeno (FE). (altro…)
Il sole per il Centro Cash di Oristano. SMARTEFFICIENCY per FOTOVOLTAICO. Il Centro Cash di Oristano si trova accanto alla sede da cui iniziò l’attività della Famiglia Ibba, lo storico Mangimificio. Centro Cash è l’insegna del gruppo ABBI dedicata al mondo del Cash&Carry, attiva dal 2005 in Sardegna. (altro…)