Retail Efficienza Energetica e Real Estate. Si è svolto It’s All Retail, dedicato alle diverse tematiche che interessano il settore Retail. In particolare, due tavoli di lavoro, moderati da Enrico Rainero, hanno approfondito gli aggiornamenti su:
— EFFICIENZA ENERGETICA —
Marco Oliva, Direttore Impianti BENNET, si è focalizzato sulle attività di manutenzione, che in questo settore richiedono competenze meccaniche, elettriche, digitali, la cui progettazione e pianificazione è una necessità per la continuità dell’attività retail, un must per la sicurezza alimentare, ma anche una grossa opportunità di efficienza tecnica ed energetica.
La proprietà di molti siti richiede la personalizzazione per ciascuno, ma la gestione manageriale centralizzata necessita di un’unica piattaforma per impostare, controllare e ripristinare funzionalità ed efficienza di tutti gli impianti, .
I sistemi digestione BEMS aiutano con dati oggettivi ad Identificare per tempo la “fine vita utile” di un impianto, cioè il momento di avere il coraggio di dismetterlo perché obsoleto e quindi investire sul nuovo che funziona meglio e consuma meno.
Infine, è stata condotta una analisi puntuale di tre diversi modelli: manutentori prevalentemente interni, mix interni ed esterni, solo esterni.
Le informazioni ottenute dalla piattaforma di ticketing manutenzione indicano per gli impianti di refrigerazione alimentare e climatizzazione un sensibile svantaggio del modello con manutentori solo esterni rispetto a quello con interni sia per la qualità del servizio che per la sostenibilità economica dello stesso (+100% numero interventi, + 280% costi totali di manutenzione); sono oggi un driver per proseguire con competenza professionale, agire in modo predittivo e risparmiare sprechi con interventi inutilmente di routine o in ritardo rispetto a un danno tecnico.
Ivo Gattulli Managing Director e BU Autoconsumo Diffuso SOLARELIT, ha presentato le nuove opportunità per il mondo retail in termini di energy savings e di generazione di nuovi ricavi. Infatti, grazie alle novità normative della Direttiva Rinnovabili introdotta da poche settimane e riguardante Autoconsumo Diffuso ed Autoconsumo Collettivo, sarà conveniente sfruttare specificamente le situazioni con pluralità di POD come si trovano, ad esempio, nei centri commerciali, con la presenza di multitenant all’interno dello stesso edificio. Una sfida per il prossimo futuro saranno i sistemi di storage sempre più efficaci.
Gianfranco Ferraro Chief Engineering & Construction Officer di CHEF EXPRESS, azienda leader della ristorazione in concessione, evidenzia le difficoltà del lavorare in edifici non di proprietà, con metrature varie da 50 a 4000 mq, dove gli stessi investimenti negli impianti core per l’attività di erogazione sono soggetti ai limiti di tempo contrattuali. In questo contesto, dai primi sistemi di metering agli attuali BMS i passi sono stati importanti ed efficaci. Si tiene la mappatura dei consumi da 10 anni, si agisce sulla climatizzazione utilizzando la Building Automation, si controllano le performance dei vari impianti di lavorazione.
Oggi il settore richiede, con importanza crescente, la compliance con i criteri ESG.
Andrea Casartelli, Country Manager di EDP ENERGIA ITALIA, operatore attivo nell’installazione e finanziamento di impianti per la produzione in autoconsumo ed efficienza energetica B2B, ricorda che la prima forma di energia pulita è quella non consumata.
Il settore delle imprese è estremamente sensibile alle formule di finanziamento degli impianti, avendo la certezza che la proposta più concreta è quella di “vendere risparmio”.
Sul tema storage, ci sono già applicazioni aziendali con tecnologie a “batterie termiche”.
Come utility internazionale, EDP si è posta il target di immettere nella propria rete commerciale energia da fonti rinnovabili al 100% entro il 2030.
Fortunato Della Guerra, Direttore Tecnico di INRES COOP, ha parlato nel proprio intervento dell’importanza dell’illuminazione nei punti vendita, non solo per il risparmio nei consumi elettrici dei nuovi apparecchi LED, che durano anche molte più ore, ma anche per le possibilità di gestione delle variazioni cromatiche e della modulazione dei lux in base agli afflussi.
La sapiente combinazione degli accostamenti dei colori della pavimentazione e degli arredi genera comfort per il cliente e quindi maggiore permanenza nello store, a beneficio delle opportunità commerciali.
E’ molto importante, tuttavia, riuscire a bilanciare la quantità di nuove proposte di prodotti innovativi con le esigenze di standardizzazione dei punti vendita ed il rispetto di sostenibili ritorni dell’investimento finanziario.
A proposito della gestione impiantistica e dei target di risparmio energetico, ha sottolineato la necessità dell’approccio olistico delle tecnologie, che non devono essere considerate a sé stanti, ma vanno supervisionate e controllate come un ambiente complessivo di sistemi e sottosistemi.
— REAL ESTATE —
Fabrizio Frombola, Business Development Director 12OZ, coniuga la formula del prodotto “street coffee”, con scontrino medio di pochi euro, con le esigenze della clientela in movimento, proponendo due format di riferimento: quello per consumazioni con sedute oppure solo al banco. Quindi vengono presi in analisi sia punti vendita nei luoghi di transito come le stazioni, ma anche nei flussi dei centri commerciali e in quelli dei centri turistici, luoghi vicini a punti di aggregazione dove la formula grab-and-go è prediletta dai consumatori, escludendo le ore serali in cui queste consumazioni non sono significative.
Per poter selezionare i luoghi più appropriati per i potenziali punti vendita, si utilizzano anche i dati forniti dai gestori telefonici e delle app, contenenti le informazioni sui flussi di posizione e movimento degli utenti telefonici.
Francesco Arduin, Responsabile Sviluppo e Asset Management COOP ALLEANZA 3.0, ha spiegato le sette tipologie dei punti vendita del gruppo, soffermandosi su quelli di prossimità, con superficie di vendita fino a 250 mq, che in questo momento stanno sviluppandosi al servizio della spesa quotidiana di pochi pezzi e basso scontrino nelle città, con assortimento di prodotti freschi, spesso da produttori locali, e organizzazione logistica “ultimo miglio” giornaliera, anche più volte.
Il format è al servizio di quartieri cittadini centrali, con clienti di tipologia trasversale.
Michele Aiello, Direttore Tecnico MD, impegnato nelle aperture di grandi superfici di vendita, cita il problema delle autorizzazioni delle amministrazioni locali, che impongono tempi di attesa di anni. I siti devono soddisfare la caratteristica di trovarsi inseriti in una buona viabilità, quindi facilmente accessibili sia dai centri città, sia dalle periferie.
Il tema della sostenibilità si è sviluppato negli anni con le tecnologie appropriate, fino all’illuminazione che si parzializza secondo la presenza di clientela. I gas per la refrigerazione si sono evoluti dai vecchi e inquinanti R404A a quello attuale, di sintesi, specificatamente sperimentato e utilizzato da MD, con bassissimo GWP.
Una control room centrale governa le operazioni su tutta la rete, che conta circa 820 punti vendita di cui 230 in franchising.
Filippo Muratore Responsabile Sviluppo Retail & Franchising INVIDIA DAL 1973. L’azienda nacque dalla prima attività di camiceria maschile situata all’interno di centri commerciali, poi sviluppatasi nella catena dei 40 punti vendita odierni.
Vengono ancora privilegiate le location in centri commerciali, ma anche nelle vie del turismo, selezionando i locali con molta attenzione ai canoni di affitto ed alle conformazioni del layout, come ad esempio le posizioni angolari che offrono possibilità di più vetrine su più flussi di traffico della clientela.
Michele Tollardo Real Estate Development Manager TECNOMAT, il nuovo marchio della ex Bricoman, che gestisce spazi di vendita di materiale edile per professionisti ed aziende del settore, all’ingrosso e dettaglio. I centri in tutta Italia sono 31, con prospettiva di arrivare a 70, coprendo tutte le regioni italiane.
Questa tipologia di prodotti richiedono spazi mediamente di 30.000 mq di cui 10.000 coperti. Anche per questo si ripropone il tema della lentezza delle pubbliche amministrazioni, che intralciano gli iter di sviluppo dei nuovi magazzini, fino ad un caso limite di 8 anni.
Il settore si sta sempre più specializzando e la prospettiva è di aprire nuovi store con un format più contenuto rispetto agli attuali.
Matteo Ligas, Head Of Sales URBAN FITNESS, sottolinea la propensione sempre più diffusa dell’abitudine italiana alle attività di fitness. La tipologia dei layout è più piccola della media del settore, per avvicinarsi al cliente, posizionandolo anche lungo arterie viarie di scorrimento nelle periferie, nelle città con 30/40.000 abitanti piuttosto che nei grandi centri urbani, dislocate in tutta Italia, personalizzando i prezzi alla clientela secondo l’area geografica, adeguati anche alla diminuzione della capacità di spesa.
Il programma prevede 100 aperture entro il 2025, considerando che le normative alle quali è necessario essere conformi sono molto stringenti e quindi lunghe da espletare.
Bruno Berretta Real Estate Development Manager CAPRI. Anche questa azienda è impegnata nel settore dell’abbigiiamento, con due marchi dedicati a due profili di target di clientela: Alcott da 30 anni si rivolge alla clientela giovane. con circa 100 punti vendita e previsione di altri 50 nei prossimi tre anni. Gutteridge è il brand più di lusso con proposte più formali. Coerentemente con il tipo di acquirenti, le due insegne sono posizionate la prima con preferenza nei centri commerciali, la seconda nelle vie del turismo dei centri città e negli aeroporti.
Infine, l’azienda sviluppa con successo anche il format degli outlet, con grande varietà di presenze commerciali.
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