Gennaio 2018

RE Italy: unione fa la forza. L’immobiliare italiano ha ripreso il percorso di crescita, ma vi sono ancora diversi ostacoli lungo la strada verso il ritorno ai livelli precrisi. Dalla burocrazia alle inefficienze della giustizia, fino ai diritti negati, occorre che il legislatore intervenga in maniera tempestiva. Gli operatori del settore possono fare molto per spingere il cambiamento, ma solo se si mostrano in grado di marciare uniti. Sono alcuni degli spunti emersi nel corso di RE ITALY Winter Forum 2018, che si è svolta giovedì presso la sede della Borsa di Milano.

Un evento che ha visto la partecipazione di oltre 600 addetti ai lavori dei settori immobiliare e risparmio gestito, di cui forniamo un primo resoconto in questo numero di REview (gli altri contributi saranno nei numeri delle prossime settimane), un progetto che cresce e riscuote sempre più successo nel comparto.

Il manifesto del settore
Nell’occasione è stato presentato il manifesto per il rilancio dell’immobiliare, firmato dalle associazioni (da Fiaip a Confedilizia, passando per Confassociazioni immobiliare e Finco) e dagli operatori che condividono l’idea di istituire un ministero per lo sviluppo dell’immobiliare, della casa e dell’edilizia.

Tra le proposte avanzate dal manifesto, la richiesta ridurre il carico fiscale sul settore, estendere la cedolare secca, liberalizzazione delle locazioni commerciali, stabilizzazione degli incentivi per le ristrutturazioni e approvare di misure di stimolo alla riqualificazione urbana. Tra le altre misure presenti figurano anche gli incentivi fiscali per le permute immobiliari, lo sviluppo del turismo attraverso la proprietà immobiliare privata e la creazione di un ministero dello sviluppo immobiliare, della casa e dell’edilizia.

Le parole dei protagonisti
“L’interesse degli investitori internazionali è evidente: sta sostenendo una domanda d’investimento di svariati miliardi, segno di una ritrovata fiducia verso il Paese“, ha sottolineato Federico Sutti, country managing partner studio legale Dentons. Un pensiero condiviso da Mario Abbadessa, amministratore delegato Hines, il quale ha sottolineato come tuttavia il mercato resti “selettivo, con un particolare interesse verso le soluzioni di qualità, che nel nostro Paese non abbondano“.

Per Carlo Puri Negri, presidente Aedes Siiq e Sator Sgr, “la svolta indubbiamente c’è, ma serve che non si proceda esclusivamente ognuno per la propria competenza e il proprio ambito di business, ma con uno spirito collaborativo“. Altrimenti, è la visione di Puri Negri, “continueremo a incidere poco nelle scelte del legislatore”. Queste ultime, ha ricordato Leo Civelli, managing director Duff & Phelps, “sono chiamate a intervenire in primo luogo per semplificare la normativa, oggi troppo complessa rispetto ai Paesi vicini”. Di positivo, per Civelli, c’è “il ritorno della propensione agli investimenti, anche se le prossime settimane potrebbero segnare una pausa con l’avvicinarsi della scadenza elettorale“.

Nel corso della mattina vi è stata anche una lectio dell’ex-ministro dell’Economia, nonché avvocato e tributarista Giulio Tremonti, che ha puntato l’indice contro “la sottomissione politica e la svendita di gioielli italiani in corso dal 2011 in avanti“, invitando le istituzioni e le forze sane della società a cambiare rotta in maniera tempestiva per non doversi rassegnare alla logica del declino.

Le interviste
Carlo Alessandro Puri Negri, presidente Aedes Siiq e Sator
“Il mercato italiano negli ultimi 10 anni ha fatto dei progressi straordinari. Il limite è che non riusciamo a presentarci come filiera unica. Questo è un grande problema. Se partiamo dai costruttori e arriviamo ai gestori e ai proprietari e in mezzo ci sono i servizi, siamo tra i settori più importanti per incidenza sul Pil sia italiano che europeo. Occorre unire le forze per dimostrare la nostra forza. Valiamo più dell’automotive e delle telecomunicazioni messe insieme: se riusciamo a farlo comprendere alle istituzioni, sicuramente possiamo ottenere risultati importanti. Come Aedes andiamo avanti sul progetto di Caselle, che è in assoluto uno dei più importanti. Un’iniziativa sfidante, che ci vede impegnati con grande attenzione”.

Vincenzo Gibiino, presidente Opmi – Osservatorio Parlamentare sul Mercato immobiliare
“La politica è stata assente in questi 5 anni sul versante dell’immobiliare. La conseguenza è 750mila posti persi, che probabilmente non torneranno più. Nelle periferie c’è la percezione che gli immobili siano divenuti un centro di costo e non di valore, con il risultato che si continua a pagare l’Imu, ma senza ottenere benefici. La proposta presentata oggi da Opmi e associazioni di categoria è di alleggerire la pressione fiscale, anche se non è facile, considerare che il 44% dei bilanci comunali ormai è dipendente dalle entrate legate agli immobili. Una situazione intricata, dalla quale non è facile uscire. Una delle proposte è di parametrare i costi che i cittadini devono pagare all’effettivo beneficio diretto o indiretto ricevuto”.

Gian Battista Baccarini, presidente nazionale Fiaip
Siamo impegnati per il rilancio del comparto immobiliare. Chiediamo una riduzione della pressione sul settore, attraverso una forma di deducibilità indiretta dei tributi locali dalle imposte sui redditi. Chiediamo anche un’imposta unica sulla casa e l’estensione della cedolare secca su tutti i contratti di locazione in modo da dare rendimenti certi ai proprietari. Inoltre, laddove è stata fin qui applicata, la misura ha consentito l’emersione di molto nero”.

Giorgio Spaziani Testa, presidente Confedilizia
“Ancora prima di misure normative nuove, da parte del legislatore servirebbe una reale comprensione del settore immobiliare. Così spesso assistiamo a misure spot o a iniziative che smentiscono quelle approvate in precedenza. Proviamo a pensare al dibattito sulla tassazione relativa alla prima casa. Servono misure concrete e stabili per consentire lo sviluppo dell’economia attraverso una normativa adeguata”.

Maria Pia Forgione, head of full appraisals Prelios Valuations:
“Il 2018 sarà l’anno del consolidamento dei dati positivi dal mercato, che confermano una presenza forte dell’investitore esterno nello scenario immobiliare italiano“.

www.monitorimmobiliare.it

www.reitaly.it

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Innovazione in auto: condivise, elettriche e a guida autonoma, così saranno le auto nell’immediato futuro. E’ la sintesi del report “The Reimagined Car: Shared, Autonomous, and Electric redatto da The Boston Consulting Group, società di consulenza manageriale globale con uffici in tutto il mondo, che ha analizzato in particolare il mercato statunitense

Entro il 2030 il 25% dei chilometri percorsi da auto private, negli Stati Uniti, sarà effettuato con auto condivise, elettriche e a guida autonoma (SAEV: shared autonomous electric vehicles), con una diminuzione dei costi di viaggio pari al 60%. E’ una delle principali evidenze contenute nel report “The Reimagined Car: Shared, Autonomous, and Electric” redatto da The Boston Consulting Group, società di consulenza manageriale globale con uffici in tutto il mondo, e dedicato alla mobilità del futuro.

Car sharing (servizi come Uber e Lyft), guida autonoma ed elettrificazione dei veicoli sono dunque i tre principali trend che, insieme, stravolgeranno nel breve periodo il nostro modo di muoverci in auto, tanto è vero che molti progetti pilota sono già in corso. Si tratta del cambiamento più significativo degli ultimi cento anni per la mobilità statunitense e dal 2020 impatterà in particolare agglomerati urbani con oltre un milione di abitanti, consentendo agli automobilisti delle grandi città di avere accesso a forme di trasporto più economiche e convenienti: un cittadino di Chicago che percorre annualmente circa 16.000 km in macchina, ad esempio, potrebbe spendere l’equivalente di circa 6.000 euro in meno all’anno.

La disruption dunque non risparmierà il settore dell’automotive: anche se la domanda totale di veicoli non subirà grandi variazioni, entro il 2030 più di 5 milioni di auto convenzionali potrebbero essere sostituite da una combinazione di mezzi elettrici autonomi in flotte urbane e da macchine parzialmente autonome per uso personale. Questo – ammonisce The Boston Consulting Group – è un campanello d’allarme per gli attori del settore automotive, case automobilistiche e fornitori, che devono cominciare, se non lo hanno già fatto, ad analizzare il loro stato dell’arte e a sviluppare nuovi modelli per adattarsi ai nuovi paradigmi di mobilità. Alcuni riusciranno a reinventarsi come provider o fornitori di mobilità ‘come servizio’, altri invece diventeranno obsoleti e usciranno dal mercato. È necessario, per tutti, un intervento decisivo e immediato.

Non mancheranno ricadute sulle città, che avranno sempre più sfide legate alla pianificazione urbana, ma anche conseguenze positive in termini di diminuzione del traffico e dell’inquinamento. Tuttavia, alcune città potrebbero decidere di limitare o di regolare il fenomeno delle auto condivise per evitare impatti troppo negativi sui trasporti pubblici, o di investire in flotte di auto autonome per uso pubblico.

Infine, altri business connessi alla mobilità dovranno modificarsi, o nascere: il mercato assicurativo vedrà una diminuzione del numero di incidenti, quello dell’energia dovrà affrontare il calo della domanda di benzina a fronte dell’aumento di quella di energia elettrica, il mondo digitale si vedrà costretto a fare spazio a nuovi attori chiamati a gestire le flotte di auto condivise elettriche a guida autonoma.

www.bcg.com

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Fiab Comuni Ciclabili: scade il 30 gennaio l’ultimo appello per le amministrazioni locali che vogliono aderire alla prima edizione di COMUNI CICALBILI 2018, il riconoscimento voluto da FIAB-Federazione Italiana Amici della Bicicletta per premiare gli sforzi di quei comuni che, coraggiosamente, mettono in pratica concrete politiche per la mobilità in bicicletta, rendendo i propri territori bike-friendly e accoglienti per chi si muove sulle due ruote.

Lanciata lo scorso settembre, l’iniziativa COMUNI CICLABILI ha già assegnato 30 bandiere gialle della ciclabilità italiana ad altrettante località a cui, sulla base di diversi parametri di valutazione, è stato attribuito un punteggio da 1 a 5, ben visibile con l’apposizione di altrettanti bike-smile nella bandiera gialla Comuni Ciclabili 2018.

I comuni che ambiscono a ricevere il riconoscimento devono possedere almeno due requisiti tra quelli richiesti nella candidatura: uno nell’area infrastrutture urbane (“ciclabili urbane” e/o “moderazione traffico e velocità”) e uno in almeno una delle altre tre aree di valutazione (“cicloturismo”, “governance” e “comunicazione & promozione”). Informazioni e termini per aderire all’iniziativa su www.comuniciclabili.it

Obiettivo del progetto Fiab COMUNI CICLABILI è valorizzare ogni tipo di impegno verso lo sviluppo di una mobilità più sostenibile per le persone e l’ambiente e, soprattutto, incentivare a fare sempre meglio per agevolare la scelta della bicicletta come mezzo di trasporto in ogni ambito, dagli spostamenti quotidiani di bike-to-work e bike-to-school al tempo libero, fino alle vacanze in sella.

In questa ottica si inseriscono le nuove iniziative di COMUNI CICALBILI per il 2018 a partire dalle “pagelle” on line dei #comuniciclabili, all’indirizzo www.comuniciclabili.it/comuniciclabili2018/. Facilmente consultabili grazie alle info-grafiche, le “pagelle” evidenziano ciò che ogni amministrazione ha già fatto in tema di mobilità ciclistica individuando, nel medesimo tempo, tutte le aree di miglioramento in cui, anche una realtà già insignita della bandiera gialla con 5 bike-smile, può impegnarsi.

“L’idea di fondo – spiega Alessandro Tursi, vicepresidente FIAB e responsabile del progetto – è quella di creare una vera e propria comunità italiana dei Comuni Ciclabili, riconoscibili verso l’esterno ma soprattutto attivi tra loro per momenti di confronto e di scambio di esperienze e best practice in tema di mobilità ciclistica. L’impostazione scientifica del progetto comporta per noi un lavoro particolarmente intenso, ma i risultati si vedono anche dalle sempre più numerose collaborazioni e partnership di alto profilo anche con il mondo scientifico, come quella con il Centro Ricerche Trasporti e Logistica (CTL), struttura di eccellenza a livello internazionale dell’Università La Sapienza di Roma”.

Il primo workshop per la condivisione delle buone pratiche sarà organizzato da FIAB a marzo, in occasione della consegna delle nuove bandiere gialle ai Comuni Ciclabili 2018 che avranno dato la loro adesione entro fine gennaio. Sempre entro marzo sarà presentata e pubblicata on line la GUIDA ITALIANA DEI COMUNI CICLABILI 2018: uno strumento di visibilità verso cittadini e turisti per i territori con la bandiera gialla.

Fondata nel 1988, FIAB Onlus-Federazione Italiana Amici della Bicicletta è oggi la più forte realtà associativa di ciclisti italiani non sportivi. Con circa ventimila soci suddivisi in oltre 150 associazioni in tutto il territorio italiano, FIAB è, prima di tutto, un’organizzazione ambientalista che, come riporta il suo Statuto, promuove la diffusione della bicicletta quale mezzo di trasporto ecologico in un quadro di riqualificazione dell’ambiente, urbano ed extraurbano. Forte della presenza, tra i suoi soci, di numerosi esperti in campo sanitario, giuridico, urbanistico, ingegneristico e paesaggistico, FIAB è diventata, negli anni, il principale interlocutore degli enti locali sull’importante tema della mobilità sostenibile. FIAB è stata riconosciuta dal Ministero dell’Ambiente quale associazione di protezione ambientale (Art. 13 Legge n. 349/86) e inserita dal Ministero dei Lavori Pubblici tra gli enti e associazioni di comprovata esperienza nel settore della prevenzione e della sicurezza stradale. Tra le numerose iniziative, FIAB organizza ogni anno Bimbimbici, manifestazione nazionale dedicata a bambini e ragazzi che coinvolge oltre 200 città, e Bicistaffetta, per promuovere il cicloturismo quale volano economico del nostro Paese e sostenere lo sviluppo della rete ciclabile nazionale Bicitalia.
Fiab aderisce a ECF-European Cyclists’ Federation, la Federazione Europea dei Ciclisti. Presidente di FIAB è Giulietta Pagliaccio.

www.fiab-onlus.it

www.comuniciclabili.it

IKN Industrial Production Forum: focus su Industria 4.0 interconnessa, sistemica, digitalizzata. IKN Italy presenta la prima edizione di Industrial Production Forum, che si svolgerà a Milano il prossimo 7 febbraio: un’unica giornata interattiva per approfondire le tematiche inerenti l’Industria 4.0.

Connected Factory: integrare le funzioni per integrare la fabbrica è la tematica trainante della giornata di lavori.

9.00
Apertura dei lavori della giornata a cura di:
– Fabrizio Scovenna – Presidente ANIE Automazione

9.15 – 10.00
Il MONDO DELLA RICERCA è in costante sviluppo di innovazioni tecnologiche-informatiche; ma quali sono le necessità dell’INDUSTRIA?

L’INDUSTRIA INTERVISTA IL MONDO DELLA RICERCA
Quale direzione sta prendendo la ricerca in ambito tecnologico-informatico?
Quali sono le possibili applicazioni all’interno del mondo industriale?
Come un sistema robotico può migliorare l’efficienza dell’impianto?
Quali sono le ripercussioni dell’Intelligenza artificiale su un impianto industriale?
Robot e macchinari automatizzati: quale differenza?
Quali sono le prospettive di applicazione nel medio e lungo periodo (4/5 anni)?

– Amedeo Cesta – CNR Research Director – Vice President AI*IA – ASSOCIAZIONE ITALIANA PER L’INTELLIGENZA ARTIFICIALE
– Domenico Appendino – Presidente SIRI – ASSOCIAZIONE ITALIANA DI ROBOTICA E AUTOMAZIONE
– Daniele Pucci – Head of the Dynamic Interaction Control Research Line ISTITUTO ITALIANO DI TECNOLOGIA
– Franco Santini – Presidente Emerito AIMAN – Associazione Italiana Manutenzione

10.00 – 10.30
THE GERMAN MODEL

INTERNATIONAL CASE STUDY
Come riconvertire e rinnovare una fabbrica secondo paradigmi dell’Industria 4.0?
Cosa lo rende un modello di successo?
Come adottare e calare nella realtà italiana il paradigma tedesco?

(L’intervento sarà tenuto in lingua inglese)
– Ralf Hagen – Engineering Manager MES/ E&A NESTLÉ GERMANY

10.30 – 11.10
SMART FACTORY 2018: come cambia il modo di gestire una fabbrica?
Sperimentare e sbagliare: 2 ingredienti che hanno fatto funzionare i progetti di Digital Innovation
Valorizzare le persone per valorizzare il prodotto
L’esperienza di Fracarro RadioIndustrie
Quali cambiamenti organizzativi devono essere introdotti affinché l’investimento tecnologico- informatico porti buoni risultati?

– Claudio Umana – Global IT Manager FRACARRO RADIOINDUSTRIE
– Roberto Crippa – Supply Chain Director TECNIPLAST

11.10 – 11.40
Networking coffee

11.40 – 13.00
IT FOR CONNECTED FACTORY – Dalla raccolta all’integrazione delle informazioni

TAVOLA ROTONDA
Quali software permettono l’integrazione e l’interconnessione in real-time tra tutte le macchine?
Come trattano i dati e a quale velocità?
Cosa è più conveniente: più software con differenti fornitori o un pacchetto integrato?
Sistemi MES: come conoscere lo stato di avanzamento della linea di produzione, con un alto livello di attendibilità e con ridotto intervento dell’uomo? Come integrare i dati per correggere e riconfigurare (ove necessario) il processo produttivo?
Come garantire la qualità a fronte dell’introduzione di qualsiasi innovazione?
Come garantire l’attendibilità dello scambio di informazioni (a ridotto intervento dell’uomo)?
Enemies of 4.0: le correlazioni tra cybersecurity e sicurezza funzionale

– Gianpiero Negri – R&D Project Safety Manager CNH INDUSTRIAL
– Giorgio Lamonica – Director Corporate ICT – ALFASIGMA

13.00 – 14.00
Networking Lunch

Sessione Pomeridiana
14.00 – 14.40
DATA SCIENCE NEL MANUFACTURING: I PROCESSI INDUSTRIALI GUIDATI DAI DATI

INTERVISTA A TENARIS
– Vincenzo Manzoni – Head of Data Science for Industrial Processes TENARIS

14.40 – 15.40
AUTOMAZIONE in PRODUZIONE e SUPPLY CHAIN

PANEL DISCUSSION
Automazione sulle linee di produzione:
Come migliorare l’efficienza dei macchinari e delle Operations?
Come ottenere delle linee di produzione molto flessibili?
Quali output si possono ottenere dall’interconnessione delle linee di produzione?
Come l’automazione dei processi produttivi può avere delle ricadute positive sul personale di fabbrica?
Automazione e robotizzazione del magazzino: quale integrazione con l’IT?
Automazione nell’allestimento delle spedizioni
I 4.0: per un magazzino privo di eccedenze
Software di simulazione: come ottimizzare i trasporti, individuare la composizione ottimale dei pallet e rendere più efficiente la supply chain?

– Alberto Servida – Presidente ANIPLA Associazione Nazionale Italiana per l’Automazione, Università di Genova
– Luca Cremona – Product Manager ROLD Smart Fab
– Fabrizio Arnaldi – Socio fondatore e Direttore Commerciale PLANNET

15.40 – 16.00 Coffee Break
16.00 – 16.40
E’ POSSIBILE SUPERARE IL DIVARIO TRA ICT E PRODUZIONE INDUSTRIALE? INTERVISTA DOPPIA TRA CIO E PRODUCTION MANAGER

“Mentre lo sviluppo tecnologico e informatico vive un periodo di continua evoluzione, l’integrazione tra dipartimenti all’interno del modello organizzativo dell’industria italiana mostra maggiori resistenze ad adeguarsi ai cambiamenti in atto. Nel panorama della Digital Innovation, l’integrazione tra competenze gioca un ruolo primario , pertanto, all’interno di una Connected Factory”:

Quale ruolo deve assumere l’IT Manager?
Quali saranno le sue funzioni nel 2025?
Quale ruolo deve assumere il Responsabile Produzione?
Quali saranno le sue funzioni nel 2025?
Come cambiano le competenze dell’IT Manager nella fabbrica 4.0?
Come cambiano le competenze del Direttore Produzione nella fabbrica 4.0?
Quali nuovi talenti assumere all’interno dell’IT Department?
Quali nuovi talenti assumere all’interno della Produzione?
Cosa l’IT Manager chiede al Direttore Produzione?
Cosa il Direttore Produzione chiede all’ IT Manager?
Come far dialogare e comunicare le varie funzioni in vista di un’azienda integrata (e non solo dal punto di vista tecnologico-informatico)?

Intervista a cura di:
– Leonardo Negro – CIO Advisory Services KPMG
– Claudio Umana – Global IT Manager FRACARRO RADIOINDUSTRIE
– Lorenzo Zaniboni – Group Operation Director GRUPPO AGRATI

16.40 – 17.30
DALLE TECNOLOGIE 4.0 ALLA NUOVA ERA PER LA MANUTENZIONE

Quale sono finalità ed obiettivi della Funzione della manutenzione
Quale è stata sino ora l’evoluzione dei modelli tecnico – organizzativi della manutenzione e qual è il nuovo modello che si prospetta
Quali sono le Tecnologie 4.0 che aprono nuove ed impensate prospettive alla manutenzione
In concreto quali sono i benefici attesi nel medio periodo che fanno pensare a una nuova era
Chi deve sviluppare ed applicare le nuove tecnologie
Quali cambiamenti si potranno determinare
Quale sarà il ruolo della manutenzione nell’era 4.0

– Franco Santini – Presidente Emerito AIMAN – Associazione Italiana Manutenzione

BYinnovation è Media Partner di Industrial Production Forum

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