Gestione foreste migliora il suolo. La conferma dalla verifica dei servizi ecosistemici effettuata da FSC Italia: i numeri dimostrano che le foreste dove la gestione responsabile è certificata contribuiscono a prevenire l’erosione del suolo, a migliorare lo stoccaggio di carbonio e a ridurre la quantità di terreni degradati.
Re Soil Foundation: “Importante costruire una solida cooperazione tra tutti gli attori coinvolti”
La gestione responsabile dei boschi contribuisce alla conservazione della fertilità del suolo e combatte erosione e dilavamento: a dirlo, in occasione dell’Earth Day 2021 sono i numeri relativi alla verifica dei servizi naturali offerti delle foreste, promossa da FSC Italia a partire dal 2018.
Grazie a FSC, l’Italia è stato il primo Paese al mondo a verificare i cinque servizi ecosistemici offerti dalle foreste, ossia lo stoccaggio del carbonio, la conservazione della biodiversità, la stabilizzazione del suolo e del ciclo dell’acqua e, infine, il miglioramento dell’offerta turistico-ricreativa e culturale. La verifica di tali servizi ha consentito quindi di valutare come una gestione sostenibile della risorsa forestale, la sua conservazione e ripristino, abbiano molti benefici, tra cui l’aumento della stabilità e dei nutrienti contenuti nel terreno.
Foreste sane consentono infatti di proteggere il suolo, favoriscono lo scambio di nutrienti e lo stock di carbonio. In questo senso, la verifica dei servizi naturali dei boschi mira a quantificare gli impatti su fattori come lo spessore dello strato di materia organica del suolo, il contenuto percentuale di materia organica e quello nutritivo; la stabilità del terreno; l’incidenza delle frane, la produttività (forestale e agricola) per unità di superficie.
I dati, condivisi con Re Soil Foundation, parlano chiaro, anche se vanno valutati rispetto alla singola realtà certificata, in quanto le condizioni specifiche di un bosco o di ecosistema forestale non sono generalizzabili: “Per quanto riguarda lo stock di carbonio organico – spiega infatti Diego Florian, Direttore del Forest Stewardship Council (FSC) Italia – in alcune aree certificate FSC abbiamo registrato un aumento pari a tre volte il dato di partenza. Ancora più significativo il dato relativo all’erosione del suolo, che si è ridotto di oltre otto volte”.
In alcune foreste in cui sono stati applicati gli standard di gestione responsabile FSC, la riduzione dell’erosione del suolo è andata di pari passo con l’aumento della copertura vegetale esistente. “Sono tutti dati che confermano, se ancora ce ne fosse bisogno – aggiunge ancora il Direttore di FSC Italia – che il nostro Pianeta ha bisogno di foreste gestite in modo sostenibile per controllare l’erosione del suolo e per la sua conservazione. Le radici degli alberi stabilizzano i pendii di cresta, collina e montagna e forniscono il supporto strutturale meccanico necessario per prevenire movimenti superficiali del terreno”.
“I calcoli effettuati da FSC Italia confermano quanto sia importante costruire una solida cooperazione tra tutti gli attori coinvolti, il mondo della ricerca, delle istituzioni, delle associazioni, della filiera agricola, silvicolturale e forestale, per contrastare il degrado del suolo nei vari territori” commenta la professoressa Debora Fino, presidente di Re Soil Foundation. “Il fenomeno è purtroppo ancora oggi sottovalutato. Eppure i terreni coltivati perdono carbonio a un tasso dello 0,5% annuo. Il 60-70% del suolo è compromesso a causa di cattive pratiche di gestione del territorio, inquinamento, urbanizzazione e, ovviamente, deforestazione. Tutto questo ricade negativamente sul livello di biodiversità dei suoli. La sostanza organica ha un ruolo chiave nell’ecosistema perché rappresenta la più importante riserva di carbonio rispetto alla biosfera e all’atmosfera. Ed è proprio per questo motivo che la sua perdita non può più essere trascurata, anche pensando ai cambiamenti climatici. Invertire la tendenza dipende da quanto sapremo diffondere e premiare buone pratiche di gestione a ogni livello”.
Re Soil Foundation
Creata a inizio 2020 da Novamont, dal Politecnico di Torino, dall’Università di Bologna e da Coldiretti per salvaguardare uno dei beni più importanti e sottovalutati del Pianeta: il suolo, minacciato da decenni da pratiche invasive e insostenibili.
Il Forest Stewardship Council® (FSC®)
Il Forest Stewardship Council (FSC) è un’organizzazione non governativa e no-profit che include tra i suoi 900 membri internazionali gruppi ambientalisti e sociali, comunità indigene, proprietari forestali, industrie che lavorano e commercializzano prodotti forestali, gruppi della grande distribuzione organizzata, ricercatori e tecnici, che operano insieme allo scopo di promuovere in tutto il mondo una gestione responsabile delle foreste.
FSC Italia nasce nel 2001 come associazione no-profit, in armonia con gli obiettivi di FSC International. Il marchio ha assunto un ruolo di primo piano nel mercato dei prodotti forestali quali legno, carta e prodotti non legnosi (come ad esempio il sughero), collocando il nostro Paese al secondo posto nella classifica internazionale e al primo in quello europeo per quel che riguarda le certificazioni FSC della Catena di Custodia (Chain of Custody, CoC).
Il marchio FSC identifica infatti i prodotti contenenti legno proveniente da foreste gestite in maniera corretta e responsabile secondo rigorosi standard ambientali, sociali ed economici. La foresta di origine viene infatti controllata e valutata in maniera indipendente in conformità a questi standard (principi e criteri di buona gestione forestale), stabiliti ed approvati dal Forest Stewardship Council International tramite la partecipazione e il consenso di tutte le parti interessate.
Nel 2018 l’Italia è stato il primo Paese al mondo a verificare scientificamente e certificare gli impatti positivi della gestione responsabile sui servizi naturali forestali, e le ricadute ambientali, sociali ed economiche di tali impatti.