Partner in Finanza Etica e Plastica Seconda Vita: due testimonianze “forti” sulla sostenibilità, nella ADACI Fucina Week, nella tavola coordinata da Enrico Rainero dedicata a “Sostenibilità e Green Purchasing”.

Banca Etica e IPPR Istituto per la Promozione delle Plastiche da Riciclo sono due realtà che dimostrano come l’agire nella direzione sostenibile è possibile con successo e genera business.

“Il Green Purchasing per il Bilancio di Sostenibilità”

Per BANCA ETICA
– Lorenzo Vinci – Ufficio Modelli di Impatto e VSA Valutazione Socio Ambientale – ha approfondito l’argomento: “Valutazione Socio Ambientale per il credito e per i fornitori”

Banca Etica, come dichiara lo stesso nome, è ispirata ai principi della finanza etica: – trasparenza, – partecipazione, – democrazia interna, – sobrietà, – efficienza, – attenzione alle conseguenze non economiche delle azioni economiche (impatto).
Fa parte di un movimento internazionale, la Global Alliance for Banking on Values (GABV), una rete indipendente nata del 2009 e composta da istituti di credito che, in tutto il mondo, operano ispirandosi ai principi della finanza etica.
Nel 2001 ha contribuito a fondare FEBEA, la Federazione Europea delle Banche Etiche e Alternative, un’organizzazione non profit con sede a Bruxelles, per lo sviluppo della finanza etica e solidale in Europa. E’ partner dell’European Microfinance Network, un’organizzazione che promuove la microfinanza, come strumento per favorire l’inclusione finanziaria.

Gestire l’impatto significa indirizzare il cambiamento
L’’Impatto è il cambiamento che un’organizzazione può produrre nel modo di vivere delle persone, nella loro cultura, nei loro diritti personali e di proprietà, nelle loro paure e aspettative, nonché sulla comunità, il sistema politico, l’ambiente, la salute e il benessere delle persone (Anderson, 2004; Altis 2015)
Questo cambiamento affronta dei bisogni sociali (Center for Social Impact, University of Michigan)
Una teoria del cambiamento (Theory of Change/ToC) è la descrizione del cambiamento che un’organizzazione vuole creare e degli step necessari per generarlo: assunti su cui si basano le scelte di un’organizzazione ed evidenze a supporto di questi assunti
I crediti erogati da Banca Etica sono a impatto positivo perché contribuiscono a generare un cambiamento verso una società più giusta e inclusiva che rispetti le persone e gli ecosistemi, costruendo nuovi modelli di sviluppo che leghino in modo armonico la sostenibilità economica sociale e ambientale.
Dopo anni di analisi e ricerca possiamo rendicontare i dati quantitativi degli impatti realizzati attraverso la nostra attività creditizia ad imprese e organizzazioni.

La Valutazione Socio Ambientale dei finanziamenti
Si compie una doppia istruttoria creditizia, quella tradizionale economico-finanziaria ed una seconda Socio Ambientale, caratterizzata da un questionario di circa 100 voci.
Si misura la Responsabilità Sociale d’Impresa (ESG) in 7 Aree di valore: 1) Governance – 2) Collaboratori – 3) Fornitori – 4) Clienti – 5) Ambiente – 6) Reti e Comunità – 7) CSR e Legalità
Si misura l’Impatto: 1) Impatto Organizzazione – 2) Impatto Finanziamento

Perché la Valutazione Socio Ambientale?
– Controllo interno: essere sicuri che i nostri clienti rispettino un profilo di responsabilità e che il credito erogato dalla banca generi effettivamente impatto. Quindi: 1) valutare la Responsabilità Sociale d’Impresa (RSI) – 2) per individuare le tipologie di attività da finanziare (Aree d’Impatto)
– Accountability: rendere conto, comunicare con trasparenza ai propri stakeholder in che modo vengano impiegati i risparmi raccolti dalla banca e quale cambiamento generino
– Possibilità di sviluppare modelli di Probabilità di Default sulla base di caratteristiche strutturali socio-ambientali

Le tre aree di valutazione
Ambiente: attenzione eventuale presenza di prodotti a impatto ambientale positivo e alla rendicontazione ambientale, previa verifica di eventuali impatti negativi
Sociale: con riferimento al tema dell’ambito di lavoro, si guarda con particolare attenzione ai trend degli incidenti sul lavoro, al welfare aziendale, al tasso di soddisfazione dei dipendenti ed alla forbice retributiva degli emolumenti; rispetto ai clienti si fa riferimento alle politiche di pricing; rispetto ai fornitori si include il riferimento alla tempestività dei pagamenti; rispetto al rapporto con le comunità locali si include uno specifico riferimento al volontariato d’impresa e all’eventuale presenza di attività di cause-related marketing nonché all’eventuale sviluppo di prodotti a impatto sociale positivo
Governance: include una particolare attenzione all’eventuale presenza in Paesi a fiscalità agevolata, alla presenza di amministratori indipendenti, alla presenza di genere e alla separazione delle funzioni dirigenziali, alla eventuale presenza di elementi ESG nella definizione della retribuzione variabile; si verificano inoltre la rendicontazione sociale, le eventuali controversie giudiziarie e la composizione della struttura societaria

La selezione dei fornitori
Si analizzano il Processo Spese e Gestione Fornitori ed il Rischio Gestionale e Reputazionale.
La procedura di selezione dei fornitori (cfr. “Regolamento Spese e Gestione Fornitori” – Delibera CdA 06/11/2015) ed il Codice Etico di Banca Etica (approvato dall’Assemblea dei soci del 22 maggio 2010 cui tale procedura fa espliciti e ripetuti richiami) ha come scopo generale quello di “sviluppare una catena di fornitura socialmente responsabile” (ovvero che tenga conto “dei principi e dei valori di Banca Etica”), e pone particolare enfasi sul seguente aspetto: “in particolare verranno esclusi fornitori che non rispettano i diritti dei lavoratori, che danneggiano l’ambiente, che non rispettano la legalità e che operano al solo scopo di massimizzare il profitto a scapito dei propri stakeholder”.

Per IPPR – Istituto per la Promozione delle Plastiche da Riciclo,
– Maria Cristina Poggesi – Segretario Generale – ha approfondito l’argomento:
“Plastica Seconda Vita risposta concreta in un anno di grandi evoluzioni”

Il marchio Plastica Seconda Vita
Dal 2005 è certificazione ambientale di prodotto, volontaria, per prodotti ottenuti da riciclo di rifiuti plastici. La garanzia di un disciplinare riconosciuto da Accredia e le solide basi sugli standard di settore norme UNI 10667 rendono riconoscibili i prodotti realizzati con plastica riciclata. Rintracciabilità e identificazione del materiale impiegato lungo tutte le fasi del processo produttivo garantisce anche la Conformità ai Criteri Ambientali Minimi.
PSV da Raccolta Differenziata – Realizzati con 30 100% di polimeri da raccolta differenziata. Conformi a DM 203/03. Materie prime seconde (da rifiuti post consumo ) conformi a UNI 10667
PSV da Scarto Industriale – Realizzati con 30 100% di polimeri da scarti industriali. Materie prime seconde (da rifiuti pre consumo ) conformi a UNI 10667
PSV Mix Eco – Realizzati con 30 100% di polimeri di riciclo. Miscele di polimeri derivanti dalla raccolta differenziata e/o da scarto industriale. Deroga a 10% per limiti tecnici o normativi
PSV food – Materiali e oggetti destinati a venire a contatto con alimenti, direttamente o dietro barriera funzionale In accordo con la normativa vigente
PSV bag – si applica alle borse riutilizzabili conformi alla legge 28/2012 e al decreto interministeriale 18/03/2013 contenenti una percentuale di materiale riciclato secondo le disposizioni della succitata normativa. Quantità minima di plastica riciclata da rifiuti del 15% o del 35% sulla base della destinazione d’uso.

I requisiti d’obbligo sono:
– materiali riciclati (materie prime seconde, end of waste): ciò che deriva da un processo di recupero, ovvero materiali che sono stati rifiuti (codice CER), siano essi di origine industriale (rifiuti speciali) o urbana
– scarto industriale significa rifiuto , non sottoprodotto (che non è mai rifiuto e quindi viene usato, non riciclato)
– solo materiali e manufatti prodotti in EU;
– sempre richiesta conformità a standard italiani UNI 10667: norme che individuano quei requisiti minimi che il polimero da riciclo deve avere affinché lo stesso sia idoneo e performante per la sua trasformazione in un manufatto

Risultati indagine quantitativa 2020
I volumi lavorati nel 2019 sono circa 1.175 mln ton, 19% delle plastiche trasformate in Italia. +4,4% sul 2018, + 14% sul 2015.
Il mercato potrebbe ancora crescere in modo importante se fosse agevolato con semplificazione e armonizzazione normative, se godesse di sostegni agli investimenti per l’innovazione tecnologica, rafforzamento CAM, ecodesign, riciclabilità.

La certificazione come antidoto contro il greenwashing, al servizio di tutti
il Marchio Plastica Seconda Vita è uno strumento utile:
Per le aziende , perché permette di valorizzare i manufatti e le materie prime seconde
Per le Pubbliche Amministrazioni, perché consente di riconoscere i manufatti rientranti negli Acquisti Pubblici Verdi
Per i cittadini, perché permette loro di operare scelte eco compatibili e attuare comportamenti virtuosi
Per la Grande Distribuzione Organizzata (GDO), perché permette di rispondere attivamente alle sempre maggiori richieste di consumi eco sostenibili da parte di una clientela sensibile ai temi ambientali e di anticipare le tendenze in tal senso
Per l’ambiente , perché promuove l’utilizzo dei rifiuti come risorsa in un’ottica di economia circolare e sostenibilità.


Hanno contribuito all’evento, in veste di sponsor e relatori:

Fernando Del Campo González – Regional Sales Director, ACHILLES – sul tema
“Sostenibilità: dalla teoria alla realtà, come integrarla nella supply chain”

Giulia Borsa – Account Executive di ECOVADIS Italia e Spagna – sul tema
“Sostenibilità aziendale: Il nuovo must have nella transizione verso la carbon neutrality

Luca Greco – Sales Innovation Director CRIBIS – sul tema
“Principi ESG e trasparenza nelle filiere produttive”

Ha concluso
Federica Dallanoce – Vice Presidente e Segretario Generale ADACI – sul tema
“Progettare e Misurare la Sostenibilità: Guida e Indirizzo per le attività di miglioramento”

– BYinnovation è Media Partner ADACI

www.adaci.it

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