Gas e nucleare tassonomia green: il greenwashing prende in giro gli investitori che credono nella transizione ecologica.

In Europa finanziare il gas e il nucleare sarà considerato green
Con il voto del Parlamento Europeo l’energia prodotta con il gas e con il nucleare rientrano ufficialmente tra le attività economiche considerate sostenibili, così come aveva proposto la Commissione Europea.

Il voto – con 328 favorevoli a gas e nucleare e 278 contrari – ha dimostrato che vi è stata battaglia e che una parte significativa del Parlamento Europeo ha ben compreso che così si sta stravolgendo e inficiando la coerenza e la credibilità degli impegni assunti in sedi internazionali per combattere il riscaldamento globale e promuovere una reale transizione energetica.

I pareri contrari dei tecnici nominati dalla stessa UE, le mobilitazioni degli attivisti e dell’intero movimento della finanza etica non sono bastate a evitare questa incredibile incongruenza.

Ora i tantissimi risparmiatori e investitori europei che vorrebbero indirizzare le proprie risorse verso progetti green si troveranno davanti alla concreta possibilità di investire in prodotti che contengono anche azioni di centrali nucleari e aziende che estraggono e trasformano gas fossile.

Nei giorni scorsi con Banca Etica, la Federazione Europea delle Banche Etiche e Alternative (Febea), la Global Alliance for Banking on Values (Gabv), e le reti della microfinanza europee, MFC e EMN, avevamo scritto agli europarlamentari per chiedere di escludere gas e nucleare dalla cosiddetta tassonomia green, spiegando che questo era l’unico modo per salvaguardare la credibilità dell’immenso lavoro fatto dalle istituzioni comunitarie negli ultimi anni per regolamentare il settore della finanza ESG. Abbiamo chiarito in ogni modo che escludere gas e nucleare dagli investimenti sostenibili non avrebbe significato impedire il finanziamento di questi settori, ma solo evitare di chiamare sostenibile ciò che palesemente non lo è.

Il Gruppo Banca Etica continuerà con convinzione ad escludere dai propri investimenti il nucleare e le fonti fossili come il gas e a puntare sullo sviluppo delle energie rinnovabili che a oggi sono la migliore opzione per la transizione ecologica e l’indipendenza energetica del nostro Paese e del continente.

Continueremo a marcare la nostra differenza rispetto a chi vende come green prodotti finanziari altamente nocivi o inquinanti, adesso anche con la validazione della UE.

Diventa sempre più importante il ruolo dei risparmiatori nello scegliere dove investire il denaro. Ci auguriamo che almeno la nuova normativa sarà applicata seriamente nella parte in cui impone alle società finanziarie di informare la clientela se nei prodotti venduti come sostenibili rientrano anche investimenti nel gas e nel nucleare.

Anna Fasano, presidente di Banca Etica

www.bancaetica.it

www.eticasgr.it

www.febea.org

www.gabv.org

www.mfc.org.pl

www.european-microfinance.org