La Direttiva CSRD: il Rendiconto di Sostenibilità comporta nuove regole per le imprese. Come possono gli imprenditori orientarsi di fronte ai nuovi scenari?
Innanzitutto, devono tutelare la loro attività con strumenti efficaci e predittivi per intercettare preventivamente minacce e opportunità.
La piattaforma Bussola d’Impresa® si propone come la soluzione ideale per tutti gli imprenditori, rispondendo all’esigenza di adeguarsi alle nuove normative.

Dal 2024, il bilancio di sostenibilità sarà obbligatorio per tutte le aziende
Indipendentemente dall’essere quotate in borsa, se hanno più di 250 dipendenti, un bilancio annuo superiore ai 43 milioni di euro e un fatturato superiore ai 50 milioni.
Renato Zanichelli risponde a questi nuovi assetti facendo chiarezza proprio sulla Direttiva n. 2022/2464 riguardante la rendicontazione societaria di sostenibilità (Corporate Sustainability Reporting Directive CSRD), modificativa della Direttiva 2013/34/UE, concernente l’obbligo di comunicazione di informazioni di carattere non finanziario per imprese di grandi dimensioni e pubblicata il 16 dicembre scorso in Gazzetta Ufficiale dell’UE.

Gli imprenditori che ne valutano l’efficacia possono adeguarsi adottando uno strumento digitale ideato dal Dott. Zanichelli: Bussola d’Impresa®, un sistema integrato composto da tre indispensabili strumenti che costituiscono l’equipaggiamento principale a bordo di ogni buon “navigante”: due soluzioni incloud (il radar e il gps) e un manuale di navigazione (Il Portolano).

Cosa prevede la CSRD e perché è così importante oggi?
Lo spiega il Dott. Zanichelli: “la CSRD introduce il nuovo concetto di “doppia rilevanza” (o “doppia materialità”) in virtù del quale le imprese dovranno fornire informazioni sia in merito all’impatto delle proprie attività sulle persone e sull’ambiente (approccio inside-out), sia riguardo al modo in cui le questioni di sostenibilità incidono su di esse, sui loro risultati e sulla loro situazione (approccio outside-in).
In merito alla tipologia di informazioni da fornire, la Direttiva è intervenuta con modifiche sostanziali, sostituendo anzitutto il termine “informazioni di carattere non finanziario” con l’espressione “informazioni sulla sostenibilità”, al fine accentuare il legame tra le politiche adottate in ambito ambientale, sociale e di governance e l’andamento economico-finanziario della società.”

Nel dettaglio, il nuovo rendiconto di sostenibilità
Sarà parte integrante della relazione sulla gestione nel fascicolo di bilancio della singola azienda, dovrà contenere la descrizione del modello e della strategia aziendale che indichi:
– la gestione dei rischi e delle opportunità connessi alle questioni di sostenibilità;
– i piani dell’impresa, incluse le azioni attuative e i relativi piani finanziari e di investimento volti a garantire la compatibilità del modello e della strategia con la transizione verso un’economia sostenibile;
– le modalità con cui il modello e la strategia tengono conto degli interessi degli stakeholders rilevanti;
– le modalità di attuazione della strategia, nell’ambito della sostenibilità;
– la descrizione degli obiettivi ESG individuati dall’impresa e dei progressi nel loro raggiungimento;
– la descrizione del ruolo degli organi di amministrazione, gestione e controllo in relazione alle questioni ESG e informazioni sull’esistenza di sistemi di incentivi connessi alle questioni di sostenibilità;
– la descrizione delle politiche di sostenibilità dell’impresa;
– la descrizione delle procedure di due diligence di sostenibilità;
– la descrizione dei principali impatti negativi, legati alle attività dell’impresa e alla sua catena del valore e delle azioni intraprese per identificare e monitorare tali impatti, nonché per prevenire e mitigarne gli effetti;
– la descrizione dei principali rischi connessi alle questioni di sostenibilità e le modalità di gestione adottate;
– indicatori e KPI per tutte le precedenti informazioni.

Occorre segnalare che per le PMI saranno introdotti degli standard di rendicontazione specifici, in modo da tener conto delle loro esigenze e caratteristiche.

La CSRD, nell’evidenziare la necessità di adottare un quadro coordinato di riferimento per la rendicontazione, ha attribuito all’EFRAG (European Financial Reporting Advisory Group) il mandato per la definizione dei nuovi principi di rendicontazione.
Quanto agli ESRS (European Sustainability Reporting Standards), essi dovranno indicare le linee guida per la predisposizione del cosiddetto Report di sostenibilità.
Ad oggi, l’EFRAG ha già trasmesso una prima serie di bozze di Standards alla Commissione Europea, la quale, al termine del processo di consultazione, procederà con la loro adozione in versione definitiva, come atti delegati, entro il 30 giugno 2023.

Da ultimo, tra le novità, si segnala che, al fine di poter assicurare la credibilità delle informazioni fornite, la CSRD ha previsto l’introduzione dell’obbligo di attestazione della rendicontazione di sostenibilità da parte del revisore legale o della società di revisione contabile, che dovrà fornire il proprio parere circa la conformità del Report di sostenibilità alle prescrizioni della Direttiva.

Il calendario di entrata in vigore dei nuovi obblighi
– per gli esercizi aventi inizio dal 1° gennaio 2024: grandi imprese di interesse pubblico , con più di 500 dipendenti;
– per gli esercizi aventi inizio dal 1° gennaio 2025: a tutte le altre grandi imprese (sono tali quelle che, alla data di chiusura dell’esercizio, superino 2 dei seguenti 3 criteri: € 20 milioni di totale dell’attivo, € 40 milioni di ricavi netti, 250 dipendenti medi annui);
– per gli esercizi aventi inizio dal 1° gennaio 2026: alle PMI quotate (escluse le microimprese);
– per gli esercizi aventi inizio dal 1° gennaio 2028: alle società non UE che realizzano un fatturato annuo superiore a € 150 milioni nella UE e che hanno un’impresa figlia o una succursale nella UE, che si qualifica come grande impresa o PMI quotata e/o presenta un fatturato netto superiore a € 40 milioni nell’esercizio precedente.

Il rischio principale se l’imprenditore non si adegua è quello di andare fuori mercato
Le aziende non saranno più valutate, infatti, in base solo alla loro performance economico-finanziaria ma anche a quelle di sostenibilità. E fra i valutatori ci sono i clienti e lo stesso sistema creditizio, due stakholder fondamentali che stanno già privilegiando, nelle loro relazioni, le aziende più virtuose.
La radicazione dei fattori ESG Environmental, Social e Governance all’interno del pensiero economico-aziendale è una realtà concreta. I modelli di business influenzano e sono influenzati da scelte strategiche sempre più orientate alla sostenibilità, e dalle regole di accounting, chiamate a rendicontarne la realizzazione.

Renato Zanichelli è Dottore Commercialista e Trainer in Programmazione Neuro Linguistica. Ideatore della piattaforma digitale Bussola d’Impresa®, utilizzata dalla Scuola di Alta Formazione del Consiglio Nazionale dei Dottori Commercialisti, come “piattaforma-scuola” per la gestione degli Adeguati Assetti.
Laureatosi in Economia a 23 anni con 110/110 e lode presso l’Università Luigi Bocconi di Milano, dopo esperienze di studi negli USA e in Inghilterra, come componente della Commissione Informatica del Consiglio Nazionale dei Dottori Commercialisti, in collaborazione con il Ministero delle Finanze, ha contribuito negli anni ’90 al varo del progetto “Entratel” (Fisco Telematico), oggi utilizzato da milioni di contribuenti. Abituato a schematizzare e semplificare i processi, è stato fra i primi in Italia, insieme al collega Andrea Canavesi, a introdurre un sistema di gestione della qualità, uniformato alle norme UNI EN ISO 9001, che permettesse di recepire le best practice operative dell’attività nell’ambito degli studi professionali e tradurle in processi codificati, controllati e misurabili.
Con 30 anni di vasta ed articolata esperienza nel campo del business counselling e del diritto societario e tributario, esercita la libera professione in stretto collegamento con professionisti e reti nazionali e internazionali (fra cui STEP – Advising families across generations), sempre attingendo alla fertilità innovativa del mondo accademico. Dai legami con l’università ne è derivata l’implementazione di un approccio metodologico innovativo alla strategia aziendale imperniato sul “Business Visual Design”. Elemento distintivo della sua carriera professionale: la conoscenza e la pratica della Programmazione Neuro Linguistica e del Business Mind Coaching. Professionista Digitale dell’Anno (Politecnico di Milano – 2018), appassionato di neuroeconomics e di nuove tecnologie, è consulente di aziende e di gruppi societari appartenenti ai più disparati settori dell’economia. Aiutando, da sempre, le persone e le organizzazioni a performare al loro meglio, il suo principale impegno è, oggi, quello di contribuire ad un nuovo Rinascimento italiano, attraverso il rilancio di quegli straordinari valori, qualità ed eccellenze insiti nel DNA degli imprenditori e dei professionisti del nostro Paese.

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