Plastic Revolution: Ridurre. Decofilm racconta la verità e solo la verità su pro e contro di ogni soluzione oggi tecnologicamente disponibile, perché i produttori possano scegliere consapevolmente il film per packaging adatto alle loro esigenze, e a quelle dell’ambiente.
Ridurre gli spessori
Le strade finora intraprese si basano innanzitutto sulla riduzione degli spessori.
Lo spessore è misurato in micron e influisce sulla trasparenza, consistenza ed effetto barriera del film.
Ridurre lo spessore del film significa diminuire l’utilizzo di materie prime ed alleggerire il prodotto finale, incidendo meno, a causa del peso inferiore, sulla produzione di C02 prodotta dal trasporto su ruota.
È necessario trovare il giusto equilibrio tra la riduzione dello spessore ed il mantenimento delle caratteristiche tecniche del materiale, considerando in maniera primaria anche – naturalmente – la tipologia dei polimeri coinvolti. Tutto questo per assicurare una riciclabilità REALE.
La produzione tradizionale propone spesso prodotti trattati con termoindurenti (crosslinked), e che risultano per questo poi effettivamente non riciclabili.
Anche l’uso di polimeri di densità superiore a 1 g x cm3 crea lo stesso problema di impossibilità, per il film, ad essere reinserito nei cicli produttivi dopo il primo uso (oltre a non permettere al materiale, in caso di smaltimento scorretto in mare, di galleggiare e quindi essere recuperato).
Naturalmente, per le aziende, è più conveniente utilizzare soluzioni conosciute e rodate, la ricerca e la sperimentazione sono sempre rischiose ed economicamente impegnative, ma sono anche gli unici atteggiamenti che permettono un progresso.
Attenzione!
Spesso, in commercio, vengono venduti film per packaging dallo spessore ridotto che, però, perdono acune caratteristiche termiche e costringono ad usare un eccesso di energia per la saldatura o la retrazione
L’onestà nei confronti dei clienti ci obbliga a tenere conto dei difetti nascosti. Non accontentatevi di analisi e informazioni parziali!
La soluzione Decofilm
La nostra gamma DECOFILM DECOLINE risponde in maniera completa ed efficiente all’esigenza di riduzione degli spessori. In particolare DECOFILM DCLP Performance è il nostro film per packaging dallo spessore ridotto (solo 9 micron) in grado di soddisfare i clienti che vogliano agire in maniera significativa a favore del business e della natura.
Adatto per applicazione nei settori industriali e alimentari, conserva immutate le caratteristiche necessarie per obbedire alle regole dell’economia circolare.
Restiamo ancora una volta nella “R” di “RIDURRE” per capire cosa DAVVERO comporta per i produttori e gli utilizzatori di film per #packaging.
Per ottenere un film per packaging davvero green e sostenibile, RIDURRE significa:
RIDURRE IL PESO SPECIFICO AL DI SOTTO DELLA SOGLIA DI 1 GR X CM3
Perché? 1 grammo per cm3 è la densità dell’acqua. Produrre un film con densità più bassa significa permettergli di galleggiare e quindi poter separare, in bagno d’acqua, i prodotti di scarto più pesanti da quelli che invece galleggiano.
Ad oggi, in sostanza, tutti prodotti di densità superiore vengono eliminati ed non riciclati (PA, PET, PLA…), mentre i prodotti “leggeri” vengono riciclati (PP, PE, POF…).
RIDURRE LO SPESSORE DEI FILM PLASTICI
Produrre un film con spessori intorno ai 9 micron significa utilizzare meno materia prima per produrlo e quindi anche ridurre le tasse legate al peso venduto (Conai).
È necessario adeguare lo spessore del film plastico all’applicazione cui è destinato, per evitare di sovra-dimensionarlo alle necessità (chiedeteci consiglio, siamo qui anche per questo).
RIDURRE L’EMISSIONE DI C02
La produzione di 1 kg di POF fossile genera 3 kg di C02, contro i 2 kg consumati dalla produzione di 1 kg di POF Bio based. Una differenza di circa 5 kg di CO2 ben evidenzia la necessità di utilizzare dei green. Noi lo facciamo con Decogreen, prodotto dalla canna da Zucchero, che si è meritato la certificazione “I’m Green” (Braskem).
RIDURRE L’USO DI TRATTAMENTI NON IDONEI AL RICICLAGGIO
L’irradiamento delle strutture PE, spesso fatto per rendere il film più trattabile dal punto di vista meccanico, lo rende però termo-indurente e quindi non più trasformabile in granulo (e dunque riutilizzato). Inoltre lo stesso irradiamento aumenta le temperature necessarie di retrazione e di saldatura causando una maggiore richiesta di energia (+30% in confronto a un film non irradiato).