Innovare Vale nel mondo immobiliare. Scenari Immobiliari e Dils hanno presentato il Report “Innovare Vale” nel corso dell’INNOVATION FORUM 2024.
Tecnologia, intelligenza artificiale, nuovi servizi alle persone e al mercato
L’industria immobiliare, in un contesto in continua trasformazione, rappresenta, e continuerà a rappresentare, uno dei pilastri fondamentali dell’economia. Per dare una spinta allo sviluppo del Paese, risulta fondamentale la componente dell’innovazione applicata al comparto del real estate, che nei prossimi anni sarà in grado di generare ricadute importanti sulla ricchezza del Paese e dei suoi abitanti. Grazie all’innovazione, infatti, in Italia la filiera immobiliare potrà generare 610 miliardi di euro di ricchezza nel 2030 (dai 510 del 2023, con circa il 9 per cento degli occupati).
La proiezione al 2050 arriva al 31 per cento del PIL nazionale, coinvolgendo 2,5 milioni di addetti. Questi sono alcuni dei dati che emergono dal Report “INNOVARE VALE – I megatrend al 2030 e 2050 come motori di sviluppo e valore” presentato da Scenari Immobiliari e Dils nel corso dell’INNOVATION FORUM 2024.
Innovazione e tecnologia costituiscono uno dei cinque fattori strutturali, assieme a popolazione e società, territorio e ambiente, politica e geopolitica, istruzione economia e lavoro che, collegati a innumerevoli elementi trainanti, o driver, dell’economia e del sistema di connessioni e relazioni, portano all’identificazione dei cosiddetti “megatrend”, che disegneranno gli equilibri economici, i piani politici, le strutture sociali, le scelte ambientali e i valori del domani. Efficienza, tecnologia, qualità e cultura saranno quindi i cardini del futuro, non solo a livello globale, ma anche del Paese Italia.
Come emerge dal Report di Scenari Immobiliari e Dils, analizzando le possibilità di sviluppo sociale ed economico, immaginando una crescita del valore del Paese anno su anno sfidante ma cauta e un andamento in contrazione della popolazione (54,3 milioni di abitanti al 2050), è possibile ipotizzare un prodotto interno lordo al 2050 di circa 2.500 miliardi di euro, con distribuzione pro-capite di circa 46 mila euro.
In questo contesto, ogni euro di valore aggiuntivo generato dalle industrie del futuro dipenderà da tre componenti fondamentali: per il 28 per cento da efficientamento produttivo di processo (tecnologia e specializzazione), per il 17 per cento da gestione del rischio (competenza manageriale, tecnica e finanziaria) e per il 55 per cento da nuovi mercati (megatrend).
“I megatrend illustrati nel Rapporto – ha dichiarato in apertura dei lavori Mario Breglia, presidente di Scenari Immobiliari – mostrano un mondo in profonda trasformazione, con una crescente competizione e alla ricerca di nuovi percorsi in ambito sociale ed economico. La riduzione della popolazione in Italia e il calo dell’attività edilizia privata non hanno come conseguenza una contrazione dell’industria dei servizi immobiliari. Anzi, diventa sempre più importante l’innovazione di prodotto per modificare il patrimonio esistente. L’ibridazione delle funzioni sarà la chiave di lettura dei prossimi anni”.
Il peso dell’industria immobiliare (servizi più costruzioni più sviluppo) nel 2023 è stato del 21,6 per cento sul Pil con poco meno di un milione di addetti. Nel 2030 potrebbe salire al 23,5 per cento per arrivare al 26,1 per cento nel 2050.
Le stime di Scenari Immobiliari e Dils al 2050, partendo dai tassi di variazione del Pil in considerazione di debito pubblico, occupati, investimenti, obiettivi, raccontano un’aspirazione più che una possibilità, certamente un’opportunità ma anche obblighi, necessari per rendere possibile una evoluzione estremamente articolata e incerta.
“Osservando lo scenario economico in costante evoluzione oggi in Italia – commenta Francesca Zirnstein, direttore generale di Scenari Immobiliari – emerge chiaramente la necessità di un efficientamento legato alla componente dell’innovazione di tutte le attività produttive, essenziale per la crescita del valore aggiunto pro-capite. La limitata produttività italiana dipende da molti fattori e il tema dell’efficacia non riguarda solo l’industria ma anche la pubblica amministrazione. L’obiettivo è una transizione che permetta uno sviluppo significativo e sostenibile nella triplice prospettiva ambientale, economica e sociale, con una crescita reale del prodotto non inferiore all’1,1 per cento medio annuo. Il contributo dell’efficientamento sarebbe in media di mezzo punto percentuale annuo, ripartito tra il miglioramento quantitativo e qualitativo delle professionalità, una più efficace organizzazione del lavoro supportata dall’innovazione tecnologica, capace essa stessa di generare innovazione di prodotto e processo, e una governance efficace. L’occupazione in questo scenario potrebbe crescere con una progressiva maggior partecipazione di donne e giovani”.
“Il settore immobiliare a livello internazionale e anche in Italia si trova a fare i conti con numerosi cambiamenti, che stanno portando a riconsiderare la modalità di fruizione degli spazi e le relative funzioni, anche alla luce dell’evoluzione della domanda”, ha aggiunto Giuseppe Amitrano, founder e CEO di Dils. “Alcuni segmenti tradizionali dovranno essere ripensati per adattarsi alle nuove necessità determinate da uno stile di vita contemporaneo e nel rispetto degli standard ESG. Allo stesso tempo, si stanno sviluppando anche nel nostro Paese nuove asset class legate a macro-trend sociali ed economici come healthcare ed education. Sulla sanità, nel mondo real estate esistono già alcuni esempi le RSA e gli ospedali privati. L’education è invece un settore ancora poco esplorato dal punto di vista degli investimenti immobiliari, benché animato da una domanda crescente di formazione di qualità”.
SCENARI IMMOBILIARI Istituto indipendente di studi e di ricerche analizza i mercati immobiliari, e in generale, l’economia del territorio in Italia e in Europa. Fondato nel 1990 da Mario Breglia, l’Istituto opera attraverso le sedi di Milano e Roma e può contare su un ampio numero di collaboratori attivi sul territorio nazionale ed europeo. Un personale altamente qualificato e multidisciplinare, proveniente da esperienze professionali diversificate, è in grado di fornire servizi a elevato valore aggiunto in tutta la filiera immobiliare (esclusa l’intermediazione).
Dils è il nuovo nome di Redilco & Sigest, azienda leader nel real estate, presente sul mercato da più di cinquant’anni e protagonista del processo di trasformazione e rinnovamento dell’intero settore attraverso le leve dell’innovazione e della digitalizzazione. Con un team di oltre 200 professionisti e uffici a Milano, Roma e Amsterdam, Dils è il punto di riferimento per imprese nazionali e multinazionali, investitori, operatori finanziari e privati per la ricerca e lo sviluppo delle migliori opportunità di investimento.
Offre ai propri clienti un servizio a 360 gradi nella consulenza, nell’intermediazione e nei servizi immobiliari integrati nei settori Uffici, Retail, Logistica, Hospitality, Living & Residenziale.
Con l’acquisizione di Van Gool Elburg, società di servizi immobiliari con oltre 45 anni di esperienza in Olanda, Dils ha ufficialmente avviato il progetto di internazionalizzazione per esportare la vision e il modello distintivo di business sviluppati con successo in Italia in altri mercati europei.
Senior Housing – Rsa – Medical Center – Terme a RE ITALY Convention Day 2024 – XIII Edizione. Nuove opportunità per gli investitori.
I principali player del mercato immobiliare si incontreranno in Borsa Italiana per un momento di confronto sullo stato dell’arte e per la crescita del settore nel nostro Paese.
Investitori, fondi immobiliari, advisor, studi legali, società di progettazione e di servizi, tutti i dirigenti del Real Estate in Italia si danno appuntamento per la tradizionale giornata di scambio in Borsa italiana organizzata da Monitor Immobiliare e Monitor Legale.
L’evento vedrà l’interazione tra Imprese Quotate, Istituti di Credito, Network Immobiliari, Property e Facility Services, SIIQ, Advisor, Analisti, Investitori, Legali e Sviluppatori.
Dal punto di vista del Real Estate, il segmento rivolto a chi non è più giovanissimo sta diventando una vera asset class trasversale, da anni in costante sviluppo: Senior Living, Senior Housing, RSA, Medical Center, SPA, Terme e l’elenco potrebbe continuare a lungo.
Per approfondire un’attività che non sembra avere pause di sviluppo, i vertici delle società (saranno 1.000 gli accreditati in presenza) si incontreranno il 12 giugno 2024 alla 23° edizione di RE ITALY dal titolo: Senior Housing, Rsa, Medical Center: nuove opportunità per gli investitori
Fra gli altri, il Panel di metà mattina vedrà come relatori: Benedetto Giustiniani, Head of South Europe Generali Real Estate, Giuseppe Oriani, Deputy Chair Savills Investment Management, Giampiero Schiavo, Ceo Castello Sgr, Luca Turco, Ceo Primonial REIM Sgr e Michele Stella, Amministratore Delegato Polis Fondi Sgr.
Il Real Estate fuori dal Core
– Luca Dondi, Ceo Nomisma
Senior, la principale categoria della nostra società
– Alberto Brambilla, Presidente Centro Studi e Ricerche Itinerari Previdenziali
Vivere di più ma vivere meglio: Senior living, Terme, Medical Spa la nuova frontiera degli investitori real estate
– Massimo Caputi, Presidente Confindustria Federterme
Panel
– Benedetto Giustiniani, Head of South Europe Generali Real Estate
– Giuseppe Oriani, Deputy Chair Savills Investment Management
– Giampiero Schiavo, Ceo Castello Sgr
– Luca Turco, Ceo Primonial REIM Sgr
– Michele Stella, Amministratore Delegato Polis Fondi Sgr
Interventi
– Giorgio Spaziani Testa, Presidente Confedilizia
– Paolo Bottelli, Fondatore e Amministratore Delegato Kryalos Sgr
– Ofer Arbib, Ceo Colliers Global Investors Italy
– Paolo Rella, Amministratore Delegato e Direttore Generale Blue Sgr
Sessione Pomeridiana
Urbanistica a Milano, la Procura e le norme (vecchie e nuove). I migliori avvocati ne parlano
L’ingresso è disponibile solo su invito per gli abbonati a Monitorimmobiliare, sponsor e ospiti scientifici.
Richiedi l’accredito personale.
12 giugno – Borsa Italiana, Milano – Piazza Affari, 6
– BYinnovation è Media Partner di RE ITALY Convention Day
Competenze green in Engineering e Manufacturing. Ingenn ricerca figure tecniche specializzate. In un contesto in cui le imprese italiane sono sempre più orientate alla sostenibilità, Ingenn, la società di Head Hunting unicamente focalizzata nella ricerca e selezione di profili tecnici e ingegneri, incrementa le ricerche di figure specializzate in ambito green.
Le imprese italiane investono nella transizione green
Nel 2024, la transizione verso un’economia più verde ha assunto un ruolo di rilievo per le aziende del comparto manifatturiero e della produzione industriale. La consapevolezza dell’impatto ambientale delle attività economiche sta crescendo, anche a livello istituzionale; secondo i dati forniti dall’Istat, il contributo del PNRR destinato alla transizione green raggiungerà i 59,5 miliardi di euro, pari al 31,05% dell’importo totale del PNRR, e ciò permetterà, da un lato, di favorire la transizione verde all’interno del territorio italiano e, dall’altro, di consentire alle aziende di trasformare le sfide climatiche e ambientali in opportunità.
La richiesta di green jobs aumenta
Sono molti gli incentivi fiscali previsti per incrementare l’efficienza energetica e per il potenziamento delle industrie eoliche, idriche e fotovoltaiche. Tali incentivi sono diventati elementi fondamentali nella generazione di opportunità occupazionali. Secondo i dati elaborati dal Sistema Informativo Excelsior, realizzato da Unioncamere in collaborazione con Anpal, tra il 2023 e il 2027, il mercato del lavoro italiano richiederà a quasi 2,4 milioni di occupati competenze green di livello almeno intermedio e a oltre 1,5 milioni competenze green di livello elevato. L’aumentata domanda di competenze green avrà un impatto significativo soprattutto nel comparto manifatturiero e della produzione industriale. Solo nel 2023, si stima che siano stati stipulati circa 160.000 contratti per professionisti quali ingegneri dei materiali, progettisti di impianti per la produzione di energia e ingegneri edili e ambientali.
Ingenn ricerca figure specializzate per le aziende a supporto della transizione ecologica
In un contesto così specializzato e in continua espansione, ricercare personale altamente qualificato diventa una sfida rilevante per le imprese del comparto manifatturiero e della produzione industriale.
“Senza dubbio, la ricerca di professionisti con competenze specifiche in transizione ecologica richiede un approccio innovativo e mirato” afferma Umberto Petri, Executive Director di Ingenn. “Ogni giorno ci interfacciamo con realtà che ricercano figure con le conoscenze e le competenze necessarie per sostenere le iniziative aziendali legate alla transizione ecologica. Nell’ultimo periodo abbiamo notato un significativo aumento di richieste per i cosiddetti green jobs, tra cui spiccano figure come ingegneri ambientali, tecnici fotovoltaici e progettisti specializzati nelle energie rinnovabili. Pensiamo che questa tendenza di crescita continuerà nel corso dell’anno, alimentata dalla sempre maggiore consapevolezza e attenzione verso la sostenibilità ambientale.”
Ingenn è la società di Head Hunting unicamente focalizzata nella ricerca e selezione di profili tecnici e ingegneri. Expertise verticale, competenze ingegneristiche e tecnologia al servizio del comparto manifatturiero e della produzione industriale.
Solids Parma evento dedicato a lavorazioni sfusi, all’industria della lavorazione delle polveri, dei granuli e dei solidi sfusi: si entrerà nel mondo della sensoristica, dell’intelligenza artificiale, della robotica, dei sistemi collaborativi e dell’automazione industriale.
Quali sono le tecnologie più avanzate per la lavorazione dei materiali nel campo della robotica e come possono supportare l’industria di processo?
A questa ed altre domande darà risposta SOLIDS 2024, unico evento italiano che espone le macchine per la movimentazione, lo stoccaggio, l’analisi e la trasformazione dei materiali in forma polverulenta, granulare e dei solidi sfusi.
Tra le numerose tecnologie esposte per la lavorazione dei materiali, gli espositori presenteranno anche soluzioni applicate alla robotica, alcune delle quali brevettate, e risponderanno alle domande dei visitatori, tutti operatori professionali specializzati che ricoprono ruoli decisionali negli acquisti e nelle forniture.
Tecnologie applicate alla robotica in esposizione
A SOLIDS verranno esposte le tecnologie legate alla robotica per il riempimento, lo svuotamento, il dosaggio, il trasporto meccanico, il trasporto pneumatico, la vagliatura e selezione, lo stoccaggio, la miscelazione e la pallettizzazione. E dunque sistemi robotici di insacco e pallettizzazione per granuli e polveri, soluzioni robotizzate per la preparazione di microdosaggi e di ordini di picking di prodotti in sacchi. Alcune aziende presenteranno impiantistica elettrica industriale, antincendio, antiesplosione, impianti e sistemi di automazione industriale evoluta per industria 4.0 e 5.0, con tecnologie di controllo di processo, robotica, automazioni industriali, alcune delle quali in grado di risolvere problemi di intralogistica, oltre che di efficientamento produttivo e riduzione degli errori umani.
Tipologie di lavorazioni eseguite dai robot sui materiali
Se in passato la delocalizzazione della produzione era una scelta quasi obbligata per competere con le realtà low-cost nel magma del mercato globale, adesso quello sull’automazione robotizzata sembra essere l’investimento migliore per incrementare la produttività e la qualità e ridurre la produzione di scarti. La robotica, infatti, consente di introdurre rapidità, ripetibilità e precisione in quasi tutte le fasi dei processi industriali. I robot possono eseguire lavorazioni che coinvolgono il trattamento di materiali in polvere e granuli, comuni in diversi settori, come l’industria alimentare, farmaceutica, chimica e metallurgica, portando vantaggi significativi in termini di precisione, sicurezza e automazione.
Ad esempio, possono essere utilizzati per:
– Movimentazione e Trasporto di Materiali: hanno la capacità di spostare materiali in polvere o granuli da un punto all’altro, riducendo il rischio di contaminazione e migliorando l’efficienza e possono essere integrati con sistemi di aspirazione o sistemi di trasporto a coclea per la movimentazione sicura di questi materiali.
– Miscelazione e Dosaggio: possono essere programmati per miscelare e dosare materiali in polvere o granuli con precisione ed essere integrati con bilance di precisione o sistemi di dosaggio per garantire che i componenti vengano misurati con accuratezza.
– Riempimento e Confezionamento: possono eseguire operazioni di riempimento e confezionamento, ad esempio, riempiendo contenitori o sacchi con materiali in polvere o granuli ed essere utilizzati anche per sigillare o etichettare i contenitori dopo il riempimento.
– Trattamenti Termici e di Superficie: possono eseguire trattamenti termici o trattamenti di superficie su materiali in polvere o granuli, applicando, ad esempio, rivestimenti o eseguendo operazioni di sinterizzazione in ambienti controllati.
– Controllo di Qualità e Ispezione: possono essere equipaggiati con sistemi di visione o sensori per eseguire controlli di qualità e ispezioni, come la verifica della consistenza del materiale, la rilevazione di impurità o il controllo del processo di produzione.
– Manutenzione e Pulizia: possono essere utilizzati per attività di manutenzione e pulizia in ambienti di produzione che trattano materiali in polvere e granuli, aiutando a mantenere gli standard di sicurezza e igiene.
In sintesi, i robot sono ampiamente utilizzati per una varietà di lavorazioni che coinvolgono materiali in polvere e granuli. Grazie alla loro precisione, flessibilità e capacità di automazione, possono essere adattati a diversi compiti, migliorando l’efficienza produttiva e riducendo i rischi per la sicurezza degli operatori umani.
Superintelligence
È l’uso della super intelligenza al servizio dell’industria la vera e propria rivoluzione per il settore manifatturiero e di processo: una sorta di salto quantico verso l’efficienza, la produttività e la sicurezza. Al centro di questa innovazione si trova l’applicazione di sistemi di intelligenza artificiale (AI) capaci di apprendere, ragionare e prendere decisioni in modo autonomo, superando i limiti delle capacità umane.
La superintelligence, applicata nella lavorazione di materiali sfusi, si configura come un potente catalizzatore per ottimizzare i processi produttivi, analizzando grandi quantità di dati per identificare schemi, tendenze e aree di miglioramento, includendo la gestione delle scorte, la pianificazione della produzione e la riduzione degli sprechi. Può essere impiegata per il controllo della qualità attraverso sensori e sistemi di visione per rilevare difetti o contaminazioni, migliorando la qualità del prodotto finale e riducendo gli scarti; per la manutenzione predittiva, analizzando i dati delle macchine e degli impianti per prevedere quando potrebbero verificarsi guasti o malfunzionamenti, aiutando a ridurre i tempi di inattività e aumentando l’efficienza operativa; per automatizzare processi complessi come miscelazione, dosaggio, riempimento e confezionamento con l’ausilio di algoritmi intelligenti, con cui è possibile ottenere maggiore precisione e consistenza nel processo produttivo; per l’analisi dei dati relativi ai materiali sfusi, come proprietà fisiche, chimiche o termiche, e per fare previsioni su come questi materiali reagiranno a determinati processi, favorendo la ricerca e lo sviluppo di nuovi materiali o prodotti.
È importante sottolineare il potenziale di questa trasformazione, ancora in parte inesplorato, che può portare alla riqualificazione e valorizzazione delle persone, chiamate a collaborare con i sistemi di AI, acquisire nuove competenze e sviluppare nuove capacità per operare in un ambiente di lavoro altamente tecnologico e innovativo. La superintelligenza sarà al centro del dibattito del talk show Search & Tech “Superintelligence!” (a cura di Tecnoedizioni Group), il 5-6 giugno dalle ore 14:00.
Gli Approfondimenti
Da non perdere anche la tavola rotonda, il 5 giugno alle ore 11:30, moderata da Franco Canna, direttore di Innovation Post, sulle “Tecnologie abilitanti come l’Intelligenza Artificiale, la Robotica e l’Automazione”, per esplorare argomenti all’avanguardia e scoprire le nuove modalità di finanziamento per catalizzare l’innovazione industriale.
Nuove modalità di finanziamento: catalizzare l’innovazione industriale e finanziare processi di innovazione
A SOLIDS 2024 rappresentanti di aziende, ricercatori ed esperti di finanza agevolata si confronteranno sui nuovi programmi di finanziamento volti a stimolare l’innovazione nel settore industriale e sbloccare il potenziale per una crescita e una competitività future. Mai come oggi le imprese hanno bisogno di strumenti e risorse per sviluppare nuove tecnologie, creare prodotti rivoluzionari e migliorare i processi di produzione, ma spesso si trovano ad affrontare ostacoli nell’ottenere i finanziamenti necessari per trasformare le loro intuizioni in prodotti e servizi tangibili.
SOLIDS IN BREVE
Il termine “SOLIDS” indica “tutto ciò che è possibile raccogliere in un mucchio”. Per questo l’evento è in grado di mettere insieme aziende che trattano diverse categorie merceologiche appartenenti a settori eterogenei: dall’alimentare (si pensi a chicchi di caffè, farina, pasta, cereali) all’agrario (mangimi, fertilizzanti, sementi), da quelli della gomma e della plastica a quelli chimico-farmaceutico e cosmetico, da quelli della lavorazione dei metalli e del vetro a quello del riciclo.
SOLIDS Parma fa parte del circuito di SOLIDS EUROPEAN SERIES, il più grande network europeo di fiere professionali per i solidi sfusi, che annovera le edizioni ad Anversa, Rotterdam, Cracovia, Dortmund e Parma. 1.150 espositori incontrano 15.000 visitatori.
5 – 6 giugno Fiere di Parma
– BYinnovation è Media Partner di Solids Parma
Pharma Hub IKN 2024. Case Study specifici delle principali aziende farmaceutiche sulle domande cruciali nell’implementazione della Direttiva Anticontraffazione in Italia e molto altro.
Le esperienze di AIFA, Farmindustria, Istituto Poligrafico, GS1, Egualia, Roche, Teva, Johnson & Johnson, Boiron ecc. saranno utii per programmare i prossimi investimenti nel settore Pharma: alcune risposte su quale sarà la soluzione standard di identificazione dei prodotti e su come il data matrix interagirà con sistema europeo e NSIS.
Le principali sfide nella supply chain e le soluzioni sostenibili nel packaging: moderatore Enrico Rainero
Gestione delle carenze, l’ottimizzazione dei processi grazie alle nuove tecnologie, le innovazioni sostenibili negli artwork e la qualifica dei fornitori ESG compliant.
Gli impatti su serializzazione e tracciabilità.
Quale sarà la soluzione standard di identificazione dei prodotti per garantire processi efficienti ed efficaci.
Come il data matrix interagirà con sistema europeo e NSIS
Efficientamento del magazzino grazie all’RFID.
Efficientamento dei processi grazie a decisioni data driven e alla collaborazione tra dipartimenti su budget e forecast.
Grazie ai nostri Workshop, confrontati con SIFI su come approcciarti all’export in Russia, chiedi a Merck Serono del progetto di innovazione digitale nei processi di stoccaggio e scopri da Sun Pharma come si è preparata alla serializzazione per l’Italia.
Analizza le best practice nello sviluppo di soluzioni packaging sostenibili
Ottimizza il tuo tempo nello scouting di soluzioni e scopri come Zambon e Dompé hanno raggiunto vantaggi economici e di sostenibilità grazie a dimensioni ridotte di packaging e sostituzione della plastica con la carta.
Confrontati con Eli Lily sulle principali Authoritative Rules diventate ormai obsloete rispetto all’evoluzione digitale e tecnologica
Non perderti le soluzioni di SIFI per eliminare il foglietto illustrativo e le migliori pratiche per garantire efficienza e standardizzazione nella qualifica dei fornitori grazie agli esperti in materia.
Best Supply Chain e Packaging Manager del 2024
iKN Italy, forte della sua esperienza pluriennale nella formazione e informazione del middle management, seleziona, celebra e valorizza i Manager nella Supply Chain e nel Packaging che nell’arco dell’anno si sono distinti per leadership e innovazione.
Nello specifico per l’edizione 2024, iKN Italy premierà il Supply Chain e Packaging Manager che ha dimostrato di saper:
– Efficientare la supply chain attraverso processi e tecnologie con un impatto sulla riduzione del rischio di carenze
– Implementare soluzioni di Packaging portando progressi nella performance e nella sostenibilità
iKN Italy – Your Knowledge Network
Mission e Valori: iKN Italy accompagna le manager e i manager nella loro crescita professionale con percorsi formativi innovativi e personalizzati ed eventi business che attivano networking e ispirazione. L’indipendenza, l’innovazione e la credibilità sono i valori che guidano l’azienda.
Storia ed Evoluzione: Fondata oltre 35 anni fa come IIR – Istituto Internazionale di Ricerca, l’azienda è stata parte dell’Informa Holding fino al 2013, anno in cui Francesca Cattoglio ha guidato il management buy out. Oggi iKN Italy è caratterizzata non solo da una leadership femminile, ma anche da un team composto al 90% da donne.
Contributo e Impatto: iKN Italy è da sempre in prima linea accanto a professioniste e professionisti d’azienda nell’affrontare le sfide del mercato e l’adozione delle innovazioni più disruptive. Dall’introduzione dei pagamenti digitali fino al cloud computing, dalle prime automazioni industriali fino a RPA e Intelligenza Artificiale Generativa, dal neuromarketing al Metaverso, attraverso i cambiamenti normativi e le oscillazioni del mercato, l’azienda ha aiutato le realtà italiane a restare competitive, generare valore dalle nuove tecnologie, imparare dagli esperti, lasciarsi ispirare dai case study internazionali.
Offerta Formativa: Oggi iKN Italy produce corsi di formazione manageriale ed eventi business in 9 diverse aree tematiche: Energy & Utilities, Sostenibilità & Green, Life Science, Health, Pharma, Project Management & Soft Skill, Data AI & Tech, Banche & Assicurazioni, Retail & FMCG.
16 maggio – Novotel Ca Granda, Milano
– BYinnovation è Media Partner di Pharma Hub
DELIVER Europe Returns to Amsterdam, Uniting Retail and Commerce Leaders. The premier matchmaking event for retail and commerce professionals, is back in Amsterdam on 5 and 6 June 2024.
Held at the esteemed Taets Art and Event Park, this year’s event is set to gather over 1,000 leaders from industry giants such as Amazon, Procter & Gamble, Nestlé, L’Oréal, Samsung, and Tiktok, offering unparalleled opportunities for connection, collaboration, and innovation.
Founded by Stephane Tomczak, DELIVER Europe celebrates its 9th year, maintaining its legacy of excellence in bringing together the brightest minds in retail and commerce.
According to Stephane Tomczak, “We’re excited to unite the retail and commerce ecosystem. With over 1000 retailers and 150 supply chain partners expected to attend from across the continent, DELIVER Europe serves as the leading matchmaking event for the retail and commerce community.
Matchmaking is in our DNA, and our unique process and platform deliver carefully curated 1-2-1 meetings, fostering valuable connections between retail giants and strategic supply chain providers.”
This year’s conference program will feature a lineup of top experts addressing the future of the retail industry. Jannie Appelt, VP Global Logistics at Just Eat, will deliver a keynote address focusing on the evolution of on-demand delivery and the trend towards empowering everyday convenience.
Jesper Toubøl, Vice President Operations at LEGO, will focus his keynote presentation on the all-important need of boosting efficiency and sustainability through digitalisation and automation.
A highlight of the conference will be an exciting panel titled “The Future is Circular,” featuring Laurence Fontinoy, Head of Circularity at Decathlon, Amy-Marie Allen, Head of Fulfilment, Supply Chain at Selfridges, Stephanie Crespin, Founder & CEO of Reflaunt.com.
Together, they will explore how circularity offers companies a way to gain a competitive edge at significant scale and thrive in a future in which profits will be made differently.
The future of the retail industry will be on display at DELIVER Europe’s vibrant exhibition, with over 150 supply chain experts showcasing cutting-edge solutions.
Among the exhibitors is Ocado Intelligent Automation, presenting their warehouse automation solutions, including the Ocado Storage & Retrieval System (OSRS) and CHUCK AMR.
Dave Wood, Vice President Special Project at Ocado Intelligent Automation, commented: “Ocado Intelligent Automation is a pioneer of automation solutions geared at making the operations of retail brands, 3PLs, healthcare/pharmaceutical, consumer packaged goods, and many more industries more efficient and customer-focused.
DELIVER Europe stands out as a strategic choice for Ocado Intelligent Automation in 2024. With its exceptional participants and precise matchmaking process, the event provides a valuable platform for engaging our target audience, learning more about industry needs, and driving innovative solutions forward”.
In 2024, DELIVER Europe will once again demonstrate its dedication to eco-responsibility by maintaining its 100% carbon-neutral and profit-neutral hosting approach.
As the industry increasingly adopts eco-conscious practices, DELIVER Europe sets the standard by prioritising sustainability in all aspects of event planning.
From providing exclusively vegetarian meals to selecting venues with convenient public transport access and implementing sustainable exhibition practices, DELIVER Europe leads the way in hosting eco-friendly events.
DELIVER Europe, the region’s elite matchmaking event for the retail and commerce community, will return to Amsterdam on 5th and 6th June for its 9th edition.
The event offers precision matchmaking, connecting over 1,000 retail and brand leaders with 170 selected supply chain experts. Attendees can explore innovative solutions during the two-day exhibition and participate in informative sessions covering topics such as the Tech Retail Revolution, Sustainability, and Data-Driven Decision-Making.
An exclusive Dining & Networking Party hosted on 5 June will enable attendees to connect in a relaxed setting whilst enjoying prime entertainment.
Amsterdam on 5 and 6 June 2024
– BYinnovation is Media Partner of DELIVER Europe
Geotermia energia a emissioni zero può generare il 10% della produzione elettrica italiana nel 2050. Una filiera rilevante per la decarbonizzazione e lo sviluppo con valore stimato pari a 38 miliardi di Euro.
Stimare il contributo della geotermia a emissioni nulle per il processo di decarbonizzazione del Paese e le ricadute di questa tecnologia sull’economia italiana e le filiere locali.
È stato questo l’obiettivo del primo Studio Strategico in Italia “La geotermia a emissioni nulle per accelerare la decarbonizzazione e creare sviluppo in Italia”, promosso da Rete Geotermica con il supporto di The European House – Ambrosetti.
Rete Geotermica è l’associazione di imprese del settore che nasce dalla volontà di creare una filiera in grado di valorizzare la risorsa geotermica presente sul territorio nazionale.
I risultati dello Studio sono stati presentati e discussi in una Tavola Rotonda tra i vertici di aziende della filiera operatori del mondo business e Istituzioni di riferimento.
“ Rete Geotermica ha consolidato una filiera di aziende che rappresentano l’eccellenza italiana nel settore a livello mondiale per lo sviluppo di progetti geotermici ad emissioni nulle. In Italia, Rete Geotermica ha in sviluppo 44 progetti per oltre 800 MWe di potenza elettrica installabile ed investimenti di circa 8 miliardi di Euro da realizzare entro il 2040. Purtroppo, ad oggi, nessun impianto è stato realizzato a causa dei complessi iter autorizzativi e della mancanza di adeguate politiche di sostegno allo sviluppo di questa tipologia di progetti. Auspico che questa iniziativa possa aumentare la consapevolezza dei decisori politici sul ruolo strategico che ha la geotermia ad emissioni nulle e di guidarne lo sviluppo per contribuire alla transizione energetica del nostro Paese.” ha commentato Fausto Batini, Presidente di Rete Geotermica.
“La Geotermia è “il petrolio pulito” dell’Italia, si tratta di utilizzarlo. Una risorsa non ancora valorizzata per ottimizzare il bilancio energetico del paese e un’opportunità mai colta fino ad ora, ad alto ritorno e bassissima volatilità, per gli investitori”, ha commentato Roberto Crapelli, Consigliere di Amministrazione e Co-founder, GZEI.
La fonte primaria per la produzione di energia geotermica è il calore generato dai processi geologici presenti all’interno del pianeta.
L’energia geotermica è quindi una forma di energia rinnovabile e programmabile che può essere impiegata in modo integrato per la coproduzione di energia elettrica e termica ed anche per l’estrazione di materie prime critiche, come il litio. L’Italia ha una tradizione ultracentenaria nella geotermia.
Negli ultimi anni non sono stati realizzati nuovi impianti geotermoelettrici facendo perdere la posizione di leadership acquisita a livello mondiale: nel 2000 l’Italia era il 4o Paese al mondo per potenza elettrica installata della tecnologia tradizionale, mentre è oggi l’8o Paese al mondo.
In Italia, i piani energetici nazionali non puntano su questa tecnologia
Nella bozza del PNIEC non viene citato un obiettivo per la geotermia a emissioni nulle, mentre la bozza del Decreto FER2 prevede uno sviluppo minimo (solo 60 MW per impianti ad emissioni nulle).
Anche guardando al 2050, la strategia italiana di lungo periodo non riporta obiettivi puntuali per la geotermia a emissioni nulle. Di contro, l’UE sta considerando la geotermia come una tecnologia strategica per la decarbonizzazione e mira a triplicare la produzione entro il 2050.
Per questo motivo, The European House – Ambrosetti ha calcolato il potenziale di sviluppo della tecnologia: ipotizzando che l’Italia riesca a valorizzare anche solo il 2% del potenziale presente in tutto il territorio italiano nei primi 5 km di profondità (pari a 2.900 TWh), la geotermia potrebbe contribuire al 10% della produzione elettrica prevista al 2050.
A livello di energia termica (attraverso le reti di riscaldamento e le pompe di calore geotermiche) complessivamente la geotermia potrebbe contribuire al 25% dei consumi finali termici di oggi, permettendo all’Italia di ridurre del 40% gli attuali consumi finali di gas naturale.
“La geotermia a emissioni nulla potrebbe avere un beneficio geostrategico e limitare la dipendenza dai Paesi esteri. Infatti, l’estrazione di litio dai fluidi geotermici rappresenta un’opportunità strategica per ridurre il rischio geopolitico e sostenere la filiera europea, in un contesto in cui la domanda di litio a livello globale è stimata aumentare di almeno 15 volte entro il 2040 rispetto ai livelli del 2020, spinta dalla domanda di veicoli elettrici e batterie di accumulo. Allo stesso tempo, la geotermia è la tecnologia green meno dipendente dalle materie prime critiche, riducendo quindi la dipendenza da Paesi esteri. Infine, le risorse geotermiche non necessitano di approvvigionamento estero, contribuendo ulteriormente a ridurre la dipendenza da Paesi terzi.”, ha commentato Lorenzo Tavazzi, Senior Partner e Responsabile Area Scenari e Intelligence di The European House – Ambrosetti.
Lo sviluppo della geotermia a emissioni nulle ha però anche risvolti economici e industriali
The European House – Ambrosetti ha ricostruito per la prima volta la filiera tecnologica della geotermia in Italia e negli altri Paesi europei, attraverso l’analisi di 4.787 tecnologie relative ai 24 settori manifatturieri per i Paesi dell’Unione Europea, dal 1995 ad oggi, per un totale di circa 90 milioni di dati e informazioni.
È emerso come l’Italia vanti una posizione di leadership in termini di filiera tecnologica per la geotermia; è infatti il secondo Paese in UE – dopo la Germania – per valore della produzione industriale potenzialmente attivabile dalla filiera geotermica pari a 37,7 miliardi di Euro (il 23,7% del totale europeo e un valore più alto della somma del valore di produzione di Francia, Spagna e Polonia pari a 36,9 miliardi di Euro). Oltre al know-how manifatturiero, l’Italia è tra i Paesi leader in Europa anche nella fornitura di servizi ad alta specializzazione, sia nell’ambito esplorativo (caratterizzazione geologica, geochimica e geofisica), che negli studi di fattibilità e nella successiva ingegnerizzazione, coprendo, quindi, tutta la catena del valore di sviluppo di un progetto geotermico.
Investire nella tecnologia geotermica genera elevate esternalità economiche positive a livello locale
Infatti, The European House – Ambrosetti ha calcolato per la prima volta il moltiplicatore economico e occupazionale associato agli investimenti nella tecnologia geotermica: 1 Euro investito in questa tecnologia attiva altri 2 Euro nel resto dell’economia, per un moltiplicatore economico che è il più alto tra le fonti rinnovabili.
Ogni GW installato genera un Valore Aggiunto complessivo a livello di sistema-Paese pari a 8 miliardi di Euro
Anche dal punto di vista sociale e occupazionale, il settore della geotermia gioca un ruolo chiave, generando circa 6.131 nuovi occupati (diretti, indiretti e indotti) per ogni GW installato, e risultando la tecnologia green a maggiore intensità occupazionale. Infine, occorre evidenziare l’elevato capacity factor della geotermia che garantisce una produzione elettrica superiore a parità di MW installato rispetto alle altre fonti di generazione elettrica.
Alla luce di queste evidenze, la geotermia a emissioni nulle può rappresentare un driver chiave per la transizione energetica italiana.
Tuttavia, permangono alcuni vincoli che limitano il pieno potenziale della tecnologia, tra cui il costo di generazione elettrica, l’elevato rischio di esplorazione iniziale e iter autorizzativi ancora troppo complessi. In tal senso, per poter cogliere e valorizzare i benefici della tecnologia a emissioni nulle The European House – Ambrosetti ha identificato alcuni ambiti di policy concrete: risulta opportuno definire dei meccanismi di incentivazione adeguati che ne favoriscano lo sviluppo (ad esempio, attraverso specifiche tariffe incentivanti pari a 300 €/MWh per i primi 10 anni, riducibili a 200 €/MWh nei successivi 15 anni), misure di de-risking per tutelare l’attività imprenditoriale dal rischio intrinseco della tecnologia (ad esempio, tramite la compensazione per gli sviluppatori dei progetti geotermici condizionata al successo/fallimento della perforazione del primo pozzo esplorativo) e snellire e ottimizzare gli iter autorizzativi (ad esempio, attraverso la creazione di un Autorità Geotermica Nazionale e l’istituzione del Titolo Autorizzativo Unico).