Category: Tecnologie

Air Liquide vessel powered by hydrogen. Air Liquide announces its partnership with Energy Observer, a project that involves the world’s first seagoing vessel powered by hydrogen and renewable energies, energy self-sufficient and with zero greenhouse gas or fine particle emissions. Officially launched today in Saint-Malo (Britanny), this experimental catamaran will make the first-ever trip around the world powered solely by renewable energies in order to test these technologies under extreme conditions so they can be rolled out on a larger scale, at sea and on land, for mobile and stationary purposes.

Energy Observer, project initiated by Victorien Erussard – Captain and Jérôme Delafosse – Explorer, embarks on a 6-year world tour that will take the team to 50 countries and involve 101 stops with the main challenge to aim for self-reliance through energy coupling and the carbon-free production of hydrogen. To ensure the energy self-sufficiency of the ship all along the expedition, day and night, the hydrogen produced via the electrolysis of seawater will be compressed and stored and then converted into electricity by means of the fuel cell. Hydrogen, as an energy vector, makes it possible to compensate for the intermittence of renewable energies.

With more than 20 years of experience in the development of hydrogen energy, notably for mobility, Air Liquide gives its support to this scientific and technological project which demonstrates the role of hydrogen in the energy transition. Support for this project also illustrates the Group’s ambition to contribute to a more sustainable world.

Air Liquide masters the entire hydrogen supply chain, from production to storage and from distribution to the development of applications for end users, contributing to the widespread use of hydrogen as a clean energy.

To date, 75 hydrogen stations have already been designed and installed by Air Liquide worldwide. With Blue Hydrogen initiative, Air Liquide is moving towards a gradual decarbonization of its hydrogen production and has made a commitment to produce at least 50% of the hydrogen necessary to these applications through carbon-free processes by 2020, by combining the use of renewable energies, water electrolysis, and biogas reforming, and the use of the technologies for the capture and upgrading of carbon emitted during the process of producing hydrogen from natural gas.

Air Liquide per barca a idrogeno, partner di Energy Observer.

La prima imbarcazione alimentata a idrogeno e energie rinnovabili è attraccata a Venezia alla marina dell’isola della Certosa, l’imbarcazione vi resterà fino al 16 Luglio.

Il viaggio intrapreso dall’imbarcazione, denominato “Odissea del Futuro”, è iniziato nel giugno del 2017 da Saint-Malo (Bretagna); avviato dal capitano Victorien Erussard e l’esploratore Jérôme Delafosse, il viaggio mira a realizzare un tour mondiale di 6 anni, che porterà il team in 50 paesi, prevedendo 101 fermate, con l’obiettivo principale di raggiungere l’autosufficienza attraverso l’accoppiamento di energia e produzione di idrogeno carbon-free.
Per garantire l’autosufficienza energetica della nave durante tutta la spedizione, giorno e notte, l’idrogeno prodotto attraverso l’elettrolisi dell’acqua marina viene compresso e stoccato e quindi convertito in energia elettrica tramite una pila a combustibile.
L’idrogeno, come vettore energetico, consente di compensare l’intermittenza delle energie rinnovabili.

Con oltre 20 anni di esperienza nello sviluppo dell’energia a idrogeno, soprattutto nel settore della mobilità, Air Liquide fornisce il proprio supporto a questo progetto scientifico e tecnologico che dimostra il ruolo dell’idrogeno nella transizione energetica. La scelta del Gruppo di sostenere questo progetto dimostra la sua ambizione di contribuire a un mondo più sostenibile.

Air Liquide gestisce l’intera filiera dell’idrogeno, dalla produzione allo stoccaggio, fino alla distribuzione e allo sviluppo di applicazioni per gli utenti finali, contribuendo alla diffusione dell’utilizzo dell’idrogeno come energia pulita. Ad oggi, 100 stazioni di idrogeno sono già state progettate e installate da Air Liquide in tutto il mondo.

www.airliquide.com

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Impianti FV su piattaforma GSE. La Strategia Energetica Nazionale conferma che la scelta a favore dello sviluppo delle fonti rinnovabili è irreversibile e vincente. La nuova Piattaforma per il monitoraggio degli impianti fotovoltaici di grande taglia rappresenta un primo passo del GSE per favorire il raggiungimento dell’obiettivo di 72 TWh di produzione fotovoltaica al 2030.

Per proiettare il Paese verso la decarbonizzazione e garantire uno sviluppo che sia davvero sostenibile sarà importante non solo realizzare nuovi impianti FER, ma allo stesso tempo mantenere in efficienza e potenziare quelli già esistenti nei siti con elevata disponibilità di risorsa rinnovabile. Le analisi geoanalitiche offerte dalla piattaforma, che comparano gli impianti con il relativo cluster di appartenenza, costituiranno un importante stimolo verso l’impiego delle tecnologie più innovative e verso il miglioramento delle operazioni di O&M anche a beneficio del mercato secondario.

In tale ottica Elettricità Futura e ANIE Rinnovabili auspicano quanto prima un ampliamento della nuova Piattaforma GSE anche alle altre fonti rinnovabili e agli impianti fotovoltaici di taglia media, laddove potrebbe essere più frequente imbattersi in casi di performance produttive sotto la media.

“Accogliamo con favore l’iniziativa presentata oggi dal GSE – sostiene Simone Mori, presidente di Elettricità Futura – che, insieme alle positive procedure operative per la gestione degli impianti, permetterà alle imprese produttrici di energia di cogliere le opportunità di revamping e repowering indicate dalla SEN e di contrastare adeguatamente i casi di invecchiamento precoce del parco impianti. Tali servizi di monitoraggio degli asset installati sul territorio – prosegue Mori – potranno a nostro avviso supportare anche le Regioni nella propria pianificazione energetica, favorendo la tutela del paesaggio e accelerando i processi di permitting”.

“Nel 2016 e 2017 – afferma Alberto Pinori, presidente di ANIE Rinnovabili – c’è stato un confronto costruttivo con il GSE che ha portato alla definizione delle procedure di ammodernamento e di potenziamento degli impianti FER incentivati. Tali procedure sono un ulteriore e fondamentale fattore per lo sviluppo del settore – prosegue Pinori –: in Italia nell’ultimo decennio si è sviluppata una generazione rinnovabile di quasi 40 GW, un patrimonio che va ben gestito e amministrato; esso dà e darà lavoro a tanti nostri concittadini e offrirà alle imprese tante opportunità di mercato.”

www.elettricitafutura.it

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Efficienza energetica 2017: anno di svolta: 6,7 miliardi di investimenti (+10%), mercato in fermento, ESCo cresciute in numero e in addetti. Il 2017 è stato un anno di grande fermento in Italia per il settore dell’efficienza energetica, finalmente avviato su un sentiero di solida crescita.

Gli investimenti si sono attestati a 6,7 miliardi di euro, con un trend che da 5 anni continua a mantenersi molto positivo: +10% rispetto al 2016, di nuovo un incremento a doppia cifra dopo il “boom” del 2014, e un tasso di crescita annuale composto (CAGR) dell’12%.
E dalla prospettiva degli operatori lo sviluppo sembra confermato anche nel corso del primo semestre 2018.
Sono le principali evidenze emerse dall’Energy Efficiency Report 2018 (ottava edizione) realizzato dall’Energy&Strategy Group della School of Management del Politecnico di Milano, che lo ha presentato questa mattina. Un accurato lavoro di raccolta e analisi dei dati portato avanti con la preziosa collaborazione di moltissime aziende e operatori del comparto.

“Non mancano le difficoltà e sono ancora molte le incertezze, a partire da quelle del quadro regolato¬rio – commenta Vittorio Chiesa, direttore dell’Energy&Strategy Group – eppure appare chia¬ro come il settore dell’efficienza energetica, per un periodo non piccolo considerato il ‘fratello mi¬nore’ delle rinnovabili, si sia definitivamente emancipato e abbia raggiungo la piena maturità.
Il 2017 infatti ha visto un fiorire di acquisizioni e operazioni di partnership strategiche che hanno ridisegnato il perimetro di attività delle grandi utilities e cambiato decisamente il panorama italiano delle ESCo: quelle certificate sono aumentate del 30% e si è sfiorata quo¬ta 10.000 addetti (+34%). Complessiva¬mente i numeri delle ESCo nel corso dell’ultimo anno sono cresciuti più che nell’intero periodo 2012-2016: segno inequivo¬cabile di un cambio di marcia”.
A guidare la classifica degli investimenti è ancora il segmento Home & Building con ben il 65% del totale (+10%), seguito dal 33% del comparto industriale (+12%), circa 2,2 miliardi di euro, e dalla Pubblica Amministrazione, buona ultima, che cuba appena il 2%.
I 6,7 miliardi di euro di investimenti in efficienza energetica hanno interessato diverse soluzioni e tecnologie, come dimostra l’analisi campionaria effettuata dall’E&S Group con la raccolta di informazioni da parte di 191 imprese industriali e interviste mirate a rappresentanti delle principali associazioni di categoria.

La parte del leone la fanno le pompe di calore, che da sole valgono il 21% del mercato (ne sono state installate circa 500.000), seguite da sistemi di illuminazione efficiente (18% degli investimenti), superfici opache (16% del mercato) e impianti di cogenerazione, che pesano per il 9% con l’installazione di circa 450-500 MW.
Le tecnologie che presentano un tasso di crescita negli investimenti superiore a quello della media di mercato (10%) sono soprattutto pompe di calore e sistemi di illuminazione, poi caldaie a condensazione, interventi sul processo produttivo e SGE.

Solo per motori elettrici e inverter (-17% e -30%), solare termico (-8%) e interventi nel campo della refrigerazione (-29%) si registra un segno negativo, cosa che testimonierebbe un crescente interesse verso gli interventi che coinvolgono l’involucro e i sistemi di condizionamento estivo e invernale a dispetto dei fattori di risparmio del vettore elettrico.
Nel comparto industriale le soluzioni di efficienza energetica maggiormente adottate nel 2017 sono state la cogenerazione e i sistemi di combustione efficienti, per un investimento rispettivamente di 582 e 493 milioni di euro, cioè oltre il 50% del totale del settore. Si attestano su buoni livelli (246 milioni, +23%) anche gli investimenti volti alla realizzazione di interventi ad hoc sul processo produttivo, seguono quelli sull’illuminazione degli edifici e di sostituzione di motori elettrici e inverter (-19%).

Se si guarda invece all’Home & Building, dei 4,4 miliardi investiti oltre l’80% si riferisce al segmento residenziale, un buon 15% agli uffici e la quota restante agli edifici ad uso del terziario privato (GDO e hotel), ma appena il 20% riguarda nuove costruzioni, ben l’80% delle spese in efficienza energetica è dedicato a interventi di retrofit. Nel complesso, le prime tre soluzioni tecnologiche adottate nel comparto sono state pompe di calore, superfici opache e sistemi di illuminazione.

I numeri dell’efficienza energetica in Italia nel 2017: le ESCo
Il 2017 può essere considerato come un momento di svolta, probabilmente il vero inizio dell’efficienza energetica 2.0 nel nostro Paese. Si è infatti registrata per la prima volta con chiarezza la tendenza di grandi utility ad acquisire i maggiori fornitori di servizi specializzati in determinati settori o tecnologie, con l’obiettivo di integrare in ottica complementare le proprie risorse e competenze con quelle di soggetti esterni che abbiano una buona visibilità e copertura del mercato.
Vi è stato poi l’ingresso di nuovi operatori, quali distributori e trasportatori di energia elettrica e/o gas, che hanno particolare interesse ad ampliare il proprio business e offrire così una vasta gamma aggiuntiva di prodotti e servizi. Altri soggetti «inconsueti» sono i fondi di equity dedicati al finanziamento di progetti di efficienza energetica che acquisiscono società di servizi energetici con ritorni di investimento attrattivi e con bassa volatilità.
Il fenomeno della concentrazione «pair-to-pair», ossia tra ESCo, invece non è particolarmente diffuso e nel nostro campione ha avuto luogo solamente nel 17% dei casi.
Il mercato dunque è diventato molto più dinamico: dal 2014 al 2017 le operazioni sono quintuplicate e si è assistito ad un ampliamento delle tipologie di soggetti acquirenti, non più solo utility, ESCo e Facility Management ma anche fondi di private equity, società di costruzioni, fornitori tecnologici e società coinvolte nella trasmissione dell’energia elettrica o nella distribuzione del gas.

Nei primi tre mesi del 2018 sono avvenute tre acquisizioni, nonostante l’incertezza politica che generalmente pesa su questi tipi di operazioni. Rimangono comunque ancora tanti piccoli operatori che continuano ad agire in maniera frammentaria e che non sembrano particolarmente interessati a un processo di aggregazione.
Nel corso del 2017 le ESCo certificate sono aumentate di circa il 30% (75 in più) rispetto al 2016, con una conseguente crescita di dipendenti che hanno raggiunto quota 9.819 (+2.476, pari al 34%), cioè in media 28 per impresa. Un incremento superiore a quello registrato nel periodo 2012-2016, segno inequivocabile di un settore che ha cambiato marcia nel corso dell’ultimo anno.
Tra le 347 ESCo certificate a fine 2017, il 47% vede nella consulenza tecnico-gestionale in ambito energetico il proprio core business, il 28% è nato come soggetto installatore di impianti elettrici e successivamente si è specializzato nell’efficienza energetica, mentre il resto si divide tra fornitori di tecnologie e utility. Rispetto al 2016, i ricavi delle ESCo sono cresciuti di oltre il 10%, passando dai 3 miliardi del 2016 ai 3,4 del 2017.
In particolare, il fatturato medio di quelle già certificate a fine 2016 si assesta sugli 11,8 milioni di euro, mentre quello delle 75 ESCo «nuove» è intorno ai 7 milioni. La crescita del 12% dei ricavi dell’ultimo anno è per oltre l’80% ascrivibile all’aumento del prezzo dei TEE, passati da 250 euro nel 2016 a 350 a fine 2017, e solo per la quota rimanente al miglioramento della «cattura» di valore.

Il “polso” degli investitori industriali: la propensione all’efficienza energetica
Tra gennaio e maggio 2018 l’Energy&Strategy Group ha diffuso un questionario tra gli oltre 700 energy manager dichiarati dalla Federazione italiana per l’uso Razionale dell’Energia (FIRE). Le 191 risposte hanno costituito un campione d’indagine analogo a quello sondato nel 2017, costituito da 183 imprese italiane: nonostante la differente composizione, le risposte sono state comparate (si tratta pur sempre del comparto industriale) per valutare le evoluzioni avvenute nel corso dell’ultimo anno.
L’interesse a ripetere l’indagine era dato anche dalle variazioni normative destinate a modificare lo scenario di riferimento.

La survey ha permesso di mappare più di 100 milioni di euro di investimenti in efficienza energetica compiuti nel 2017 e realizzati da più dell’80% del campione (nel 2016 era stato il 70%). Il dato è confermato dall’analisi dei trend di investimento: ben il 56% delle imprese intervistate ha dichiarato di aver investito di più nell’ultimo anno, il 39% si è mantenuto costante e solo il 5% ha diminuito (era il 13% l’anno precedente); per il 77% si è trattato di implementare una tecnologia alla volta, non di fare un unico intervento sistemico e integrato.
E ancora, il 70% ha realizzato gli interventi internamente e il 54% ha preferito far leva sulle proprie competenze per la gestione degli incentivi correlati, così come è prevalsa la volontà di gestire internamente il finanziamento necessario, attraverso mezzi quali il capitale proprio e/o il prestito bancario.
La riduzione dei consumi energetici è la ragione principale che spinge le imprese a valutare e realizzare gli investimenti in efficienza energetica, mentre il 57% lo ha fatto per sostituire impianti o macchinari obsoleti. Il principale freno agli interventi, riconosciuto da ben 2 imprese su 3, è dato dai tempi di ritorno eccessivi.
Il secondo maggior ostacolo, con una percentuale del 36%, riguarda l’incertezza del quadro normativo, ossia la difficoltà nel recepire in modo esatto gli obblighi e gli schemi di incentivazione, oltre che la discontinuità delle leggi.

Il meccanismo delle detrazioni fiscali: il bilancio per lo Stato
Nel triennio 2014-2016 sono stati realizzati circa un milione di interventi, più della metà dei quali legati alla sostituzione di serramenti e il 20% a quella degli impianti di climatizzazione invernale, per un totale di 9,5 miliardi di spesa a cui corrisponde una detrazione fiscale (al 65%) di 5,6 miliardi nei 10 anni seguenti.

Le tecnologie in efficienza energetica che hanno goduto del beneficio delle detrazioni fiscali nel 2016 hanno comportato un investimento di 3 miliardi di euro, con un costo per lo Stato di circa 1,8 miliardi, soprattutto per la sostituzione di serramenti e l’installazione di pannelli solari termici. Tali costi hanno tuttavia permesso alla filiera di sviluppare un certo dinamismo, benché dalla prospettiva del mercato gli interventi più proficui siano relativi a schermature e impianti di climatizzazione invernale, cioè quelli che meno pesano a livello di bilancio complessivo per lo Stato.
Per valutare la bontà degli investimenti nella prospettiva del risparmio energetico è stato poi introdotto un indicatore che valuta il costo netto per lo Stato quanto a energia (kWh) risparmiata, in modo da approfondire la coerenza tra l’incentivazione e l’obiettivo raggiunto.

In media il costo netto risparmiato per lo Stato è di 0,06 euro per kWh. Le quattro tecnologie che si pongono al di sopra di tale soglia sono schermature solari, sostituzione di impianti di climatizzazione invernale, sistemi di building automation e riqualificazione di edifici, le altre sono tutte al di sotto.
Le schermature solari, pur essendo quelle che presentano il miglior bilancio netto per la filiera e di conseguenza per lo Stato, non si dimostrano una tecnologia particolarmente efficiente dalla prospettiva del rapporto tra costo netto per lo Stato ed energia risparmiata. Lo stesso vale per la sostituzione degli impianti di climatizzazione invernale, i sistemi di building automation e la riqualificazione degli edifici.
Non c’è quindi una particolare coerenza tra investimento realizzato, risparmio energetico conseguito e costo netto per lo Stato, anche se mancano due considerazioni importanti: l’impatto positivo sull’indotto e la quota di mercato sommerso che è «emersa» per effetto di questo meccanismo.

La Legge di Bilancio 2018 ha ridisegnato lo schema di incentivazione delle detrazioni fiscali proprio per agevolare maggiormente i lavori che migliorano la prestazione globale degli edifici: serramenti e schermature solari vedranno scendere le aliquote di detrazione al 50%, mentre gli impianti di climatizzazione invernale resteranno al 65% qualora siano presenti sistemi di termoregolazione. L’adozione di un meccanismo più bilanciato e che preveda la possibilità di cedere il credito di imposta a tutti i soggetti potrebbe costituire un forte incentivo per l’ulteriore sviluppo del mercato dell’efficienza energetica.

www.energystrategy.it

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Renewable Energy: Transformation is picking up speed in the power sector, but urgent action is required in heating, cooling and transport. 178 GW of renewable power added globally in 2017.

Renewable power accounted for 70% of net additions to global power generating capacity in 2017, the largest increase in renewable power capacity in modern history, according to REN21’s Renewables 2018 Global Status Report (GSR).

But the heating, cooling and transport sectors – which together account for about four-fifths of global final energy demand – continue to lag far behind the power sector.

The GSR is the most comprehensive annual overview of the state of renewable energy worldwide.
New solar photovoltaic (PV) capacity reached record levels: Solar PV additions were up 29% relative to 2016, to 98 GW. More solar PV generating capacity was added to the electricity system than net capacity additions of coal, natural gas and nuclear power combined.
Wind power also drove the uptake of renewables with 52 GW added globally.

Investment in new renewable power capacity was more than twice that of net, new fossil fuel and nuclear power capacity combined, despite large, ongoing subsidies for fossil fuel generation. More than two-thirds of investments in power generation were in renewables in 2017, thanks to their increasing cost-competitiveness – and the share of renewables in the power sector is expected to only continue to rise.

Investment in renewables was regionally concentrated: China, Europe and the United States accounted for nearly 75% of global investment in renewables in 2017. However, when measured per unit of gross domestic product (GDP), the Marshall Islands, Rwanda, the Solomon Islands, Guinea-Bissau, and many other developing countries are investing as much as or more in renewables than developed and emerging economies.

Both energy demand and energy-related CO2 emissions rose substantially for the first time in four years. Energy-related CO2 emissions rose by 1.4%. Global energy demand increased an estimated 2.1% in 2017 due to economic growth in emerging economies as well as population growth. Renewable energy uptake is not keeping pace with this increasing energy demand and the continuous investment in fossil and nuclear capacity.

In the power sector, the transition to renewables is under way but is progressing more slowly than is possible or desirable. A commitment made under the 2015 Paris climate agreement to limit global temperature rise to “well below” 2 degrees Celsius above pre-industrial levels makes the nature of the challenge much clearer.

If the world is to achieve the target set in the Paris agreement, then heating, cooling and transport will need to follow the same path as the power sector – and fast.

These sectors have seen:
– Little change in renewables uptake in heating and cooling: Modern renewable energy supplied approximately 10% of total global heat production in 2015. National targets for renewable energy in heating and cooling exist in only 48 countries around the world, whereas 146 countries have targets for renewable energy in the power sector.
– Small changes are under way. In India, for example, installations of solar thermal collectors rose approximately 25% in 2017 as compared to 2016. China aims to have 2% of the cooling loads of its buildings come from solar thermal energy by 2020.
– In transport, increasing electrification is offering possibilities for renewable energy uptake despite the dominance of fossil fuels: More than 30 million two- and three-wheeled electric vehicles are being added to the world’s roads every year, and 1.2 million passenger electric cars were sold in 2017, up about 58% from 2016. Electricity provides 1.3% of transport energy needs, of which about one-quarter is renewable, and biofuels provide 2.9%. Overall, however, 92% of transport energy demand continues to be met by oil, and only 42 countries have national targets for the use of renewable energy in transport.
For these sectors to change, the right policy frameworks need to be put in place, driving innovation and the development of new renewable energy technologies in the sectors that are lagging.

“Equating ‘electricity’ with ‘energy’ is leading to complacency,” said Rana Adib, Executive Secretary of REN21. “We may be racing down the pathway towards a 100% renewable electricity future, but when it comes to heating, cooling and transport, we are coasting along as if we had all the time in the world. Sadly, we don’t.”

Arthouros Zervos, REN21 Chair, added: “To make the energy transition happen there needs to be political leadership by governments – for example by ending subsidies for fossil fuels and nuclear, investing in the necessary infrastructure, and establishing hard targets and policy for heating, cooling and transport. Without this leadership, it will be difficult for the world to meet climate or sustainable development commitments.”

About the REN21 Renewables Global Status Report
REN21’s Renewables 2018 Global Status Report presents developments and trends through the end of 2017, as well as observed trends from early 2018 where available.
First published in 2005, the annual Renewables Global Status Report is the most comprehensive and timely overview of the status, recent developments and trends in renewable energy markets, industries, investments, and policy developments worldwide.
By design, it does not provide analysis or forecast. Data are provided by a network of 900 contributors, researchers, and authors from all over the world.

www.ren21.net/gsr-2018

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FER primo trimestre. Nel primo trimestre del 2018 le nuove installazioni di fotovoltaico, eolico e idroelettrico raggiungono complessivamente circa 138 MW (-5% rispetto al 2017).

Si conferma il trend mensile del fotovoltaico che con i 28,9 MW connessi a marzo 2018 raggiunge quota 89 MW complessivi (+6% rispetto allo stesso periodo del 2017). Si registra un incremento anche nel numero di unità di produzione connesse (+10%). Gli impianti di tipo residenziale (fino a 20 kW) costituiscono il 58% della nuova potenza installata nel 2018.
Le regioni che hanno registrato il maggior incremento in termini di potenza sono Abruzzo, Emilia Romagna, Liguria, Lombardia, Molise e Umbria, mentre quelle con il maggior decremento sono Basilicata, Calabria, Campania, Puglia, Sicilia e Valle d’Aosta. Le regioni che hanno registrato il maggior incremento in termini di unità di produzione sono Abruzzo, Friuli Venezia Giulia, Liguria, Molise, Puglia, Sardegna, Umbria e Veneto, mentre quelle con il maggior decremento sono Basilicata, Calabria e Valle d’Aosta.

Risulta complessivamente in calo l’eolico che nel primo trimestre del 2018 raggiunge quota 25,1 MW (-48% rispetto allo stesso periodo del 2017). Esaminando il trend mensile del 2018 è evidente che gennaio (solo 10 kW) e marzo (1,9 MW) non sono stati mesi positivi per il comparto, mentre in febbraio si è registrata l’attivazione di un impianto eolico da ben 22 MW in Basilicata. Complessivamente anche le unità di produzione risultano in calo (-92%) a causa della conclusione degli effetti dell’accesso diretto del DM 23.6.2016.
Le richieste di connessione di impianti di taglia inferiore ai 60 kW sono soltanto lo 0,3% del totale installato fino a marzo 2018, mentre gli impianti superiori ai 200 kW costituiscono il 99% del totale. Per quanto riguarda la diffusione territoriale, la maggior parte della potenza connessa (99%) è localizzata nelle regioni del Sud Italia.

Positivo l’inizio dell’anno per l’idroelettrico che raggiunge quota 24 MW complessivi (+69% rispetto al primo trimestre del 2017) nonostante il decremento registrato nelle installazioni dei mesi di febbraio (1,8 MW) e marzo (solo 0,6 MW installati).
In calo (-67%) anche le unità di produzione per questo comparto.
Le regioni che hanno registrato il maggior incremento di potenza nel primo trimestre del 2018 rispetto all’anno precedente sono Lombardia e Trentino Alto Adige. I nuovi impianti idroelettrici di taglia inferiore a 1 MW connessi fino a marzo costituiscono il 6% del totale.

DATI 2017: FER a +10% CON IL CONSUNTIVO 2017 DELLE BIOENERGIE
Si rende necessario aggiornare le elaborazioni del 2017 per consuntivare i dati del secondo semestre relativi al comparto delle bioenergie, che rispetto all’anno precedente ha conseguito un numero maggiore (+167%) di nuove installazioni, prevalentemente di piccola taglia (< 250 kW) che costituiscono il 55% della nuova potenza installata nel 2017. Nel 2017 le bioenergie con 44,6 MW di nuova potenza installata e 225 impianti raggiungono complessivamente 4.2 GW e un parco di oltre 3.000 impianti in Italia.

Le elaborazioni di ANIE Rinnovabili sui dati Gaudì di Terna, quindi, confermano nel 2017 un trend complessivamente positivo per la potenza di nuovi impianti FER entrati in esercizio. L’anno scorso si è infatti chiuso con un +10% rispetto al 2016 con differenti dinamiche per le singole fonti: positivo il contributo di eolico (+24%), idroelettrico (+20%) e fotovoltaico (+11%), negativo, invece, per le sole bioenergie (-49%). Trend analogamente positivo è quello dei sistemi di accumulo abbinati a impianti fotovoltaici di piccola taglia con un + 35% rispetto al 2016.

Per quanto riguarda la produzione da FER, il fotovoltaico risulta l’unica fonte in crescita rispetto al 2016 e con 24,8 TWh (+14% rispetto al 2016) ha contribuito all’ 8,7% della produzione nazionale. Il parco impianti a fine 2017 è costituito da 776.530 installazioni fotovoltaiche per circa 19,7 GW di potenza.
Stabile la produzione di energia eolica nel 2017 che si attesta sui 17 TWh (-0,2% rispetto al 2016) coprendo il 6,1% della produzione nazionale netta. Il parco eolico italiano è costituito a fine 2017 da 5.609 impianti per 9,8 GW di potenza.
Per quanto riguarda il parco idroelettrico nazionale, esso è costituito da 4.269 impianti corrispondenti a circa 18,7 GW. Si registra un calo (-14,3% rispetto al 2016) della produzione di energia idroelettrica (38 TWh) dovuto alla variabilità delle precipitazioni di anno in anno. Il contributo dell’idroelettrico alla produzione netta nazionale si è attestato al 13,2%.
Le bioenergie consolidano nel 2017 il proprio contributo raggiungendo quota 6,2% di copertura della produzione nazionale netta con 18 TWh (-1% rispetto al 2016). Infine, risulta in leggero calo (-1,4% rispetto al 2016) anche la produzione di energia da geotermoelettrico (5,8 TWh) con i suoi 34 impianti da 821 MW complessivi.

ANIE Confindustria, con oltre 1.300 aziende associate e circa 468.000 occupati, rappresenta il settore più strategico e avanzato tra i comparti industriali italiani, con un fatturato aggregato di 74 miliardi di euro (di cui 30 miliardi di esportazioni). Le aziende aderenti ad ANIE Confindustria investono in Ricerca e Sviluppo il 4% del fatturato, rappresentando più del 30% dell’intero investimento in R&S effettuato dal settore privato in Italia.

ANIE Rinnovabili è l’associazione che all’interno di ANIE Federazione raggruppa le imprese costruttrici di componenti e impianti chiavi in mano, fornitrici di servizi di gestione e di manutenzione, produttrici di elettricità in Italia e all’estero nel settore delle fonti rinnovabili: fotovoltaico, eolico, biomasse, geotermoelettrico, idroelettrico e solare termodinamico

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BolognaFiere madrina Illuminotronica: evento giudicato tra i più interessanti e innovativi nel panorama italiano. Stiamo parlando di ILLUMINOTRONICA, la mostra convegno di riferimento per il nuovo mercato dell’integrazione nel building management. Un evento professionale promosso da Assodel (Associazione Distretti Elettronica – Italia) in programma il 29-30 novembre e l’1 dicembre 2018 a BolognaFiere.

Una fiera internazionale che fino ad oggi si è concentrata sul connubio naturale fra illuminazione ed elettronica, ma che dal 2018 cambia pelle e si presenta come vera e unica vetrina per il nuovo mercato dell’Internet of Things. La scelta di BolognaFiere premia la forte vocazione internazionale della manifestazione, che ben si sposa con la strategia della società fieristica, analoga a quella dei grandi quartieri tedeschi, di esportare le sue specializzazioni nei diversi Paesi.
“Siamo felici che un’altra manifestazione ad alto indice di innovazione scelga Bologna – dichiara Antonio Bruzzone, Direttore Generale di BolognaFiere – il legame fra la nostra Società e i distretti industriali più innovativi si arricchisce, con ILLUMINOTRONICA, di un nuovo segmento: quello riferito alle tecnologie Internet of Things negli ambiti applicativi di luce, domotica e sicurezza. Un settore in cui diviene sempre più importante l’integrazione di sistemi, dati e prodotti tecnologici, fin dalle fasi di progettazione. Un ambito in cui – prosegue Bruzzone – la formazione e l’aggiornamento professionale rivestono un ruolo di primaria importanza per dare nuovi strumenti e opportunità agli operatori della filiera”.

UN TERRITORIO CHE INVESTE NELL’INNOVAZIONE
La volontà di un’Associazione (Assodel) che da oltre 35 anni lavora a fianco delle PMI che innovano, era quella di trovare un partner (BolognaFiere) che investisse nell’innovazione. Da qui la collaborazione con eccellenze come Aster, Muner (Motor Vehicle University), Masa (Modena automotive smart area) per la realizzazione del primo Strategic Innovation Summit di Assodel.
“L’Emilia Romagna è un territorio dinamico e tecnologicamente all’avanguardia. – spiega Diego Giordani, Direttore di Assodel – Con i suoi 10 Tecnopoli, 82 laboratori di ricerca industriale e 14 centri per l’innovazione, è una Regione che cresce e investe. Ecco perché Assodel ha deciso di organizzare sul territorio una serie di eventi dedicati al settore dell’elettronica e delle nuove tecnologie; tra gli altri anche l’Innovation Summit (27 giugno a ModenaFiere).”

L’ECOSISTEMA PER UN NUOVO MERCATO
L’ecosistema dell’Internet of Things si basa su una filiera lunga, che parte dai fornitori di tecnologia, passando per i prodotti smart, fino ai professionisti che applicano, integrano, installano.
“I dati previsionali dell’Osservatorio del Politecnico di Milano danno in crescita costante il mercato dell’IoT – commenta Elena Baronchelli, Direttore Generale della manifestazione –
Un mercato molto complesso, frammentato e fluido. L’obiettivo di ILLUMINOTRONICA è canalizzare il mercato nella filiera dell’innovazione, perché solo facendo rete si può unire il valore aggiunto dei system integrator – i sarti 4.0 delle soluzioni IoT nei vari ambiti applicativi – con le potenzialità offerte dal “dato”, il fulcro dei nuovi modelli di business basati su connettività, software e servizi.”

INFORMAZIONE E FORMAZIONE A 360°
I concetti alla base della manifestazione sono INTEGRAZIONE – di competenze, di tecnologie, di sistemi – TECNOLOGIA, APPLICAZIONE e ISPIRAZIONE pensati per supportare aziende e professionisti nell’evoluzione del mercato, coprendo dall’integrazione dei sistemi all’illuminazione interconnessa, dalla sicurezza attiva al multimedia, fino all’efficienza energetica.
La formazione assume un ruolo cruciale nella manifestazione. Ecco perché si parla di Internet of Minds a sottolineare l’importanza di mettere a fattor comune le competenze dei vari professionisti lungo la filiera.

A ILLUMINOTRONICA saranno quindi presenti seminari, workshop, corsi per la formazione e l’aggiornamento professionale dei tecnici, organizzati con gli ordini dei professionisti e in collaborazione con le Associazioni di categoria.
“CNA Bologna ha deciso di sostenere e patrocinare questa iniziativa – spiega Cinzia Barbieri, Direttore Generale CNA Bologna – in quanto evento nazionale che presenta tecnologie avanzate e innovative che interessano la casa e gli edifici in genere. CNA e le sue imprese del settore sono convinte che proprio da queste tecnologie si potrà progettare il benessere della persona sotto tutti gli aspetti legati all’abitare: comfort, sicurezza, rispetto dell’ambiente. Le nostre 1.000 imprese installatrici bolognesi, che si occupano di elettronica e meccanica, sono sia artefici che consulenti nell’applicazione dell’innovazione negli edifici. Promuoveremo quindi con convinzione questo evento tra le nostre imprese in quanto lo riteniamo fondamentale e strategico per il loro sviluppo”.

TAVOLI DI LAVORO E FOCUS APPLICATIVI
I gruppi sono lo strumento principale che Assodel utilizza per aggregare e condividere informazioni, dati e conoscenze riguardanti l’utilizzo e i vantaggi dell’IoT, nell’ambito dei singoli mercati verticali (industry, smart retail ecc.). Per l’evento ILLUMINOTRONICA sono in atto due tavoli “internet of minds” su due focus applicativi:
1. Design & Retail, ovvero l’applicazione dell’Internet delle cose nel mondo del negozio per migliorare la customer experience, la sicurezza e la gestione del punto vendita;
2. Smart Spaces, ovvero migliorare il comfort e la qualità della vita delle persone, utilizzando tecnologie efficienti e compatibili con l’ambiente. L’integrazione come mezzo aumentare la produttività di ambienti di lavoro, per superare le barriere fra le persone e gli spazi in cui vivono puntando sul benessere e sulla creazione di spazi di relazione.

La focalizzazione sullo smart retail, in particolare, trova una forte sinergia con quanto attivato da Confcommercio Ascom Bologna sul territorio con il progetto del negozio 4.0, un’iniziativa per valorizzare il commercio di prossimità attraverso l’innovazione tecnologica e la rigenerazione urbana.

“Come Confcommercio Ascom Bologna rivolgiamo da sempre grande attenzione ai temi dell’innovazione tecnologica e della trasformazione digitale. – dichiara Giancarlo Tonelli, Direttore Generale Confcommercio Ascom Bologna – Il progetto che avviamo ci consente di affrontare questi argomenti con un approccio funzionale, lo stesso che suggeriamo di adottare alle imprese nostre associate: si tratta di intravedere, nel vastissimo orizzonte di possibilità disegnato dalla rivoluzione digitale, la via più breve per convertire l’innovazione in una leva economica al servizio delle PMI del settore retail. Social marketing, acquisizione e gestione di dati (di cassa come di vendita), visual merchandising e vetrine interattive cessano di essere concetti astratti per diventare, grazie al laboratorio di via San Felice, una prassi organizzativa e gestionale alla portata di tutti gli imprenditori che vogliono qualificare ed espandere la propria attività”.

ASSODEL – Profilo
Assodel è l’Associazione nazionale tra distretti elettronici in Italia. Dal 1984, aggrega, per gruppi e distretti d’interesse: imprese, progettisti, tecnici, operatori come pure enti e istituzioni partecipi a una o più fasi della filiera industriale elettronica. La sua attività è rivolta a “informare e formare” tutte le imprese che partecipano alla evoluzione tecnologica del Paese.

BOLOGNAFIERE – Profilo
BolognaFiere è tra i principali organizzatori fieristici internazionali e uno dei quartieri espositivi più avanzati al mondo. Il Gruppo gestisce tre quartieri fieristici (Bologna, Modena e Ferrara) con oltre 75 manifestazioni leader in Italia e all’estero; è attivo con numerose società che realizzano una vasta proposta espositiva e che forniscono alle aziende tutti i servizi specialistici e di promozione per partecipare con successo a ogni manifestazione fieristica.

29-30 novembre e l’1 dicembre 2018 a BolognaFiere.

BYinnovation è Media Partner di Illuminotronica

https://illuminotronica.it/

www.tecnoimprese.it

Retail Food Energy Agenda. Inspiring Energy Manager dalla progettualità alla manutenzione degli Impianti. Dalla progettualità alla manutenzione degli impianti: come differenziare l’Experience e garantire Confort al cliente.

Ottenere agevolazioni e gestire gli investimenti nel rispetto della nuova riforma tariffaria
Contenere i costi della bolletta con le nuove soluzioni di refrigerazione, climatizzazione e riscaldamento
Migliorare le Performance del PdV e garantire il Comfort nei nuovi Experience Store con la collaborazione dell’Ufficio Commerciale
Contribuire alla CSR della tua Azienda: trasformare l’obbligo del Bilancio di Sostenibilità in una leva competitiva
La Customer Experience in Store sta subendo una trasformazione radicale: il Cliente è al centro delle attività del Retail e la Direzione Tecnica diventa il volano per garantire confort del Punto di Vendita.

08:30
Registrazione dei partecipanti

08:45
Networking Breakfast Energy Intelligence: Quali sono le tecnologie per l’efficienza energetica?
Un caffè per un brainstorming informale in apertura dei lavori con un keynote speaker della giornata
5,5 miliardi di € di investimenti, in crescita di oltre il 10% rispetto all’anno precedente, per l’efficienza energetica in Italia, con gli interventi nel comparto residenziale a pesare per oltre il 50% ed il settore industriale che supera quota 1,7 miliardi di €.
Quanto è lontana l’Italia dall’obiettivo che l’UE si è prefissata per miglioramento del 20% dell’efficienza energetica entro il 2020?
Quali investimenti sono necessari?
Quali tecnologie: dagli harware per la rilevazione dei dati, ai software per l’analisi dei consumi energetici?
– Alfio Fontana – Energy Manager – Responsabile Acquisti Energia e Manutenzione Carrefour Italia

SESSIONE PLENARIA DI APERTURA

09:00
Apertura dei lavori a cura del chairman

09:05
Industry Focus
Quanto costerà l’energia dal 2018 secondo la legge 21/16 entrata in vigore il 1 gennaio 2018?

09:20
Tavola Rotonda
CSR opportunità e rischi per una gestione responsabile della sostenibilità
Energia e Sostenibilità: quale relazione con il procurement aziendale per la gestione dell’acquisto dell’energia?
Come gestire le diverse categorie di stakeholder?
Quali sono i rischi di un errata valutazione del fornitore?
Come gestire le attività di negoziazione e cost-saving dei progetti di fornitura dell’energia?
– Armando Garosci – Giornalista Largo Consumo
– Fabrizio Frombola – Construction Manager Domino’s Pizza Italia
– Massimo Ravanelli – Resp. Direzione PMI e Terziario Edison Services Market

10:15
Focus on Innovation
COLD ENERGY la soluzione che reiventa L’INDUSTRIA DELLA REFRIGERAZIONE
Come migliorare l’efficienza energetica sia dei nuovi che dei vecchi impianti frigoriferi, utilizzando una tecnologia altamente efficiente di derivazione automobilistica, volta ad incrementare il recupero di energia fino al 23% attraverso scambiatori di calore e contenere le emissioni di CO2
– Maurizio Ascani – Innovation Technology Manager TurboAlgor

10:30
Networking Coffee Break

Sessioni Parallele

Sessione Retail & Gdo
Plant Maintenance & Cost Saving Energetico
– Enrico Rainero – founder BYinnovation e SmartEfficiency
– Francesco Barbera – Energy Manager Bricoman
– Andrea Zanaglia – Energy Manager Cremonini

Sessione Food
Energy Data Driven per la diagnosi energetica

13.15-14.30
Networking Lunch

SESSIONE PLENARIA POMERIDIANA

14:30
Tavoli interattivi
Eco Waste Management, Climatizzazione & Smart Grid
Un momento di networking dinamico, pensato per favorire il confronto
Suddivisi in 3 tavoli tematici e guidati da un moderatore i partecipanti verranno guidati ad approfondire le soluzioni di diversi case study e dibatteranno sulle possibili tecniche innovative adottate: nella gestione di raccolta e smaltimento rifiuti, nelle attività di climatizzazione per migliorare la qualità ambientale e nell’implementazione di strategie e soluzioni volte allo sviluppo di reti intelligenti e smart grid.
Al termine del dibattito i moderatori riporteranno alla platea i focus emersi nei singoli tavoli.
Conduce i dibattito
– Marco Oltrona Visconti – Direttore Display Italia

Tavolo 1: SOSTENIBILITÀ AMBIENTALE ed Energia nella gestione e SMALTIMENTO DEI RIFIUTI
come analizzare le tipologie di rifiuti per ottimizzare la raccolta differenziata
come garantire sicurezza nelle soluzioni logistiche ed operative dello smaltimento dei rifiuti
come trattare i rifiuti pericolosi secondo le normative vigenti
tutela del brand e dei dati sensibili nel trattamento dei rifiuti speciali
– Giovanni Slavazza – Direttore Operativo Tigros

Tavolo 2: Comfort e Risparmio Energetico: tecnologie per la climatizzazione e riscaldamento
come gestire le nuove soluzioni tecnologiche per creare comfort (luci, musica e temperatura) e ottenere la riduzione dei consumi energetici in Retail, Food e Hotellerie.
– Andrea Lorenzi – Chief Engineering e Security Manager Park Haytt
– Andrea Lanzoni – Project Manager – Energy Management Energie Veronesi

Tavolo 3: SMART GRID E RETI INTELLIGENTI per garantire ambienti confortevoli e funzionali in linea con le politiche del brand e con impianti e strutture
Smart grid: cosa sono e a cosa servono
Da rete elettrica a rete elettronica: come la rete smart grid fa interagire produttori e consumatori in grado di determinare in anticipo le richieste di energia e convogliare i flusso elettrico là dove serve.
Una vera e propria rete intelligente, non solo di trasporto di energia in una sola direzione, ma bidirezionale e attiva con l’aiuto dell’elettronica, dell’informatica e della comunicazione. quali benefici per le aziende multisito?
– Alfio Fontana – Energy Manager – Responsabile Acquisti Energia e Manutenzione Carrefour Italia
– Mario Cherubini – Senior Energy Data Analyst RFI Rete ferroviaria Italiana

15:30
Benchmark Tavola rotonda
Retail & Automotive: come sta evolvendo il concetto di Mobilità grazie alle Auto Elettriche o Ibride, quali gli investimenti nel settore entro il 2025?
Autonomia e infrastruttura di ricarica: siamo davvero pronti?
Come innovare la gestione energetica e la mobilità del home delivery?
Come alcune città diventeranno “electric car friendly” e come alcune zone potranno essere favorite con l’implementazione delle colonnine di ricarica?
– Pietro Menga – Presidente Commissione Italiana Veicoli Elettrici a Batteria, Ibridi e a Celle a combustibile
– Valentino Munno – Head of LCV and Electric Cars PSA Groupe
– Fabrizio Frombola – Construction Manager Domino’s Pizza Italia

16:00
Inspirational Speech
Benchmark Hospital e PA: come evolve il concetto di Energy Community nelle strutture sanitarie
Outsourcing o In House: quali soluzioni per una gestione ottimale della filiera energetica?
Audit, Analisi di fattibilità e riqualificazione energetica degli impianti ospedalieri: come misurare il ROI energetico?
Il risparmio energetico passa attraverso la negoziazione con i fornitori e la relazione con i cliente: come gestire gli approvvigionamenti di energia elettrica e gas?
– Paolo Bianco – Energy Manager USL DELLA ROMAGNA

16:30
Networking Tea Break

16:45
Inspirational Speech
Autoproduzione di energia: come l’aeroporto Marconi ha raggiunto un uso razionale dell’energia
Su un’area di 36.100 m² di cui 5.500 m² dedicati ad attività commerciali, 24 gate, 64 banchi per il check-in e 35 negozi, l’aeroporto Guglielmo Marconi di Bologna è il settimo scalo italiano sui 90 sono aperti al solo traffico civile.
come è possibile attraverso un sistema di trigenerazione illuminare, riscaldare e raffreddare autoproducendo energia, con una riduzione dei consumi e dei costi energetici, e allo stesso tempo, delle emissioni di CO2?
come trarre ispirazione da questi grandi numeri?
– Diego Mezzadri – Energy manager Aeroporto Marconi di Bologna

17:00
Focus
Con quali approcci metodologici i servizi di manutenzione possono partecipare alle azioni di saving energetico e con quali iniziative è possibile prolungare il ciclo di vita utile degli impianti?
Come favorire la job rotation interna per comprendere il livello di negoziabilità delle scelte strategiche aziendali?
Come devono essere strutturati i processi decisionali aziendali per favorire nuove politiche di maitenance che non siamo d’ostacolo alla crescita aziendale e al controllo del ROI degli investimenti energetici sostenuti?
Quali impatti e nuovi obblighi in tema di previsione dei costi e garanzie di intervento sono dati dalla nuova ISO 500001 nei contratti di manutenzione?
– Fortunato Della Guerra – Direttore Impianti e Innovazione Inres Coop

17:15
Oltre la riqualifica territoriale quando la progettazione edilizia diventa un’opportunità commerciale in tutela del patrimonio locale
Come ottenere i finanziamenti EU per riqualificare uno stabilimento commerciale
Come progettare un pdv coniugando valore alla customer experience e al brand della grande distribuzione
Ristrutturazione competitiva dei centri commerciali.
CommONEnergy: politiche europee e mercato dell’efficienza energetica nei shopping centres
Tecnologie avanzate. strumenti innovativi e driver per le politiche dell’UE
– Davide Roncaglia – Resp. Progettazione Coop Alleanza 3.0
– Roberto Lollini – EURAC Research Research Group Leader “Energy Efficient Buildings”

17:30
Inspirational Speech
Architettura, Design, Sostenibilità ed Efficienza Energetica Estetica ed efficienza energetica si fondono per una riqualificazione urbana dove, etica del costruire e sostenibilità coesistono, per garantire l’ottimizzazione energetica
La progettazione edilizia afferma l’esigenza di sviluppo del settore centrato sui criteri della sostenibilità e efficienza energetica, ma anche di fornire le risposte concrete alla manutenzione e alla sicurezza del patrimonio edilizio.
Attraverso l’esperienza di architetti di spicco del settore si cercherà di fornire, in un quadro di sviluppo tecnologico, le soluzioni da adottare per garantire benessere e sicurezza di chi negli edifici vive e lavora.
– in che modo si combinano i parametri dell’efficienza con quelli dell’estetica?
– come progettare un edificio che cognughi efficienza e performance energetica?

18:00
Chiusura dei Lavori

29 maggio 2018 – Milano · Enterprise Hotel

BYinnovation è Media Partner di Retail & Food Energy

www.retailenergy.it/

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Master per manager Industria 4.0. Prima edizione del Master Hierarchical Open Manufacturing per Industria 4.0 per formare professionisti con competenze tecniche e capacità manageriali in grado di affrontare le nuove sfide del settore manifatturiero

Nel mondo del lavoro moderno, i professionisti con elevate competenze tecniche non possono sottrarsi a svolgere funzioni manageriali sempre più complesse e strategiche per la competitività dell’azienda. Sono necessarie figure “smart” che dispongano di un ventaglio di competenze per affrontare al meglio le nuove sfide dell’Industria 4.0 e diminuire il gap tra il “manager” e il “tecnico”.

Per formare professionisti al passo con i tempi nasce, in collaborazione con l’Università di Torino, il Master di 1° livello Hierarchical Open Manufacturing per Industria 4.0 del Politecnico di Torino: un percorso biennale per guidare le risorse alle competenze tecnologiche, gestionali e collaborative necessarie all’Industria 4.0.

La partecipazione al master è gratuita ed è rivolta ai laureati triennali e magistrali nelle classi dell’Ingegneria civile, industriale e dell’informazione ed ai laureati in Scienze (nel bando sono indicati i requisiti esatti per l’ammissione) previa assunzione dalle aziende con un contratto di alto apprendistato.

Il Master è finalizzato infatti alla formazione delle figure professionali necessarie al progetto HOME – Hierarchical Open Manufacturing Europe, nell’ambito del Bando Regionale Fabbrica Intelligente.

La partnership di HOME è composta da: Agrindustria Tecco S.R.L., Aisico S.R.L., Elbi International S.P.A., Eurodies Italia S.R.L., Fidia S.P.A., Galeasso S.R.L., Mar-Gom S.R.L., Mec S.R.L., Mect S.R.L., Nanchino Automazioni Industriali S.R.L., Plm Systems S.R.L., S.I. Engineering S.R.L., Sistemi Sospensioni S.P.A. (Gruppo Magneti Marelli), Synarea Consultants S.R.L., Tecnikabel S.P.A..

Roberto Cazzola C.E.O. di Elbi International SpA, capofila del progetto Home, fa una breve analisi: “Le fabbriche stanno cambiando. Sono sempre più digitali e interconnesse. L’Industria 4.0 non è solo l’introduzione di una nuova tecnologia, ma un cambiamento culturale radicale che rivoluzionerà profondamente il modello di business aziendale. Il progresso, in termini di Industria 4.0, sarà guidato da un ambiente smart e interconnesso che avrà un effetto dirompente sulle aziende di tutti i settori. Lo scenario è in rapida evoluzione, bisogna attrezzarsi per cogliere i benefici dello Smart Manufacturing, che richiede quindi anche un nuovo modello di formazione. Il Master collegato al progetto Home, che cerca di rispondere a tutti questi cambiamenti, rappresenta una grossa opportunità per i giovani che vogliono entrare nel mondo del lavoro da protagonisti e partecipare all’evoluzione a cui si assiste nella manifattura.”

Dario Antonelli, Coordinatore del Master conferma: “Industria 4.0 non è tanto un insieme di tecnologie abilitanti, quanto un diverso modo di ripensare il ruolo delle macchine e dei lavoratori con una integrazione sia orizzontale, tra le diverse aree della fabbrica, che verticale, tra i diversi livelli decisionali dell’azienda. La disponibilità in tempo reale di una quantità un tempo impensabile di informazioni su tutti gli aspetti della vita aziendale richiederà la capacità di comprendere ed utilizzare tali informazioni e costituirà una sfida appassionante per chi vorrà far fruttare al meglio le possibilità offerte da una formazione trasversale su tutte le dimensioni della rivoluzione digitale.”

“Fare innovazione è uno state of mind, anche nella vita di tutti i giorni. Il Master vuole essere per i ragazzi un esempio su come anticipare il futuro e non esserne un follower”, dichiara Luca Sarli, referente per le aziende nel Master.

informazioni

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Squeezing Fossil Fuels Costs. Coal and gas are facing a mounting threat to their position in the world’s electricity generation mix, as a result of the spectacular reductions in cost not just for wind and solar technologies, but also for batteries – according to research from Bloomberg New Energy Finance (BNEF).

BNEF’s latest report on the levelized costs of electricity, or LCOE, for all the leading technologies finds that fossil fuel power is facing an unprecedented challenge in all three roles it performs in the energy mix – the supply of ‘bulk generation,’ the supply of ‘dispatchable generation,’ and the provision of ‘flexibility.’

In bulk generation, the threat comes from wind and solar photovoltaics, both of which have reduced their LCOEs further in the last year, thanks to falling capital costs, improving efficiency and the spread of competitive auctions around the world.

In dispatchable power – the ability to respond to grid requests to ramp electricity generation up or down at any time of day – the challenge to new coal and gas is coming from the pairing of battery storage with wind and solar, enabling the latter two ‘variable’ sources to smooth output, and if necessary, shift the timing of supply.

In flexibility – the ability to switch on and off in response to grid electricity shortfalls and surpluses over periods of hours – stand-alone batteries are increasingly cost-effective and are starting to compete on price with open-cycle gas plants, and with other options such as pumped hydro.

Elena Giannakopoulou, head of energy economics at BNEF, said: “Our team has looked closely at the impact of the 79% decrease seen in lithium-ion battery costs since 2010 on the economics of this storage technology in different parts of the electricity system. The conclusions are chilling for the fossil fuel sector.

“Some existing coal and gas power stations, with sunk capital costs, will continue to have a role for many years, doing a combination of bulk generation and balancing, as wind and solar penetration increase. But the economic case for building new coal and gas capacity is crumbling, as batteries start to encroach on the flexibility and peaking revenues enjoyed by fossil fuel plants.”

BNEF calculates LCOEs for each technology, taking into account everything from equipment, construction and financing costs to operating and maintenance expenses and average running hours. It found that in the first half of 2018, the benchmark global LCOE for onshore wind is $55 per megawatt-hour, down 18% from the first six months of last year, while the equivalent for solar PV without tracking systems is $70 per MWh, also down 18%.[1] Offshore wind’s LCOE is $118 per MWh in 1H 2018, down 5%.

BNEF’s analysis showed particularly low levelized costs of electricity for onshore wind in India, Brazil, Sweden and Australia, and particularly low levelized costs of electricity for photovoltaics in Chile, India, Australia and Jordan.

Taking India as an example, BNEF is now showing benchmark LCOEs for onshore wind of just $39 per MWh, down 46% on a year ago, and for solar PV at $41, down 45%. By comparison, coal comes in at $68 per MWh, and combined-cycle gas at $93. Wind-plus-battery and solar-plus-battery systems in India have wide cost ranges, of $34-208 per MWh and $47-308 per MWh respectively, depending on project characteristics, but the center of those ranges is falling fast.

Seb Henbest, head of Europe, Middle East and Africa for BNEF, said: “Competitive auctions for new renewable energy capacity have forced developers, equipment providers and financiers to bear down on all the different costs of establishing wind and solar projects.

“Thanks to this and to progressively more efficient technology, we are seeing record-low prices being set for wind and solar, and then those records being broken again and again on a regular basis. This is having a powerful effect – it is changing perceptions.”

BNEF has been analyzing the numbers on levelized costs of electricity for the different technologies since 2009, based on its database of project financings and work by its analyst teams on the cost dynamics in different sectors.

In that nine-year period, the global benchmark LCOE for solar PV without tracking has tumbled by 77%, and that for onshore wind by 38%. LCOEs for older established sources, such as coal, gas, nuclear and large hydro, have seen only very modest reductions, at best, in that time – and in some countries, they have actually increased. BNEF’s lithium-ion battery price index shows a fall from $1,000 per kWh in 2010 to $209 per kWh in 2017.

ABOUT BLOOMBERG NEW ENERGY FINANCE
Bloomberg New Energy Finance (BNEF) is an industry research firm focused on helping energy professionals generate opportunities. With a team of 200 experts spread across six continents, BNEF provides independent analysis and insight, enabling decision-makers to navigate change in an evolving energy economy.
Leveraging the most sophisticated new energy data sets in the world, BNEF synthesizes proprietary data into astute narratives that frame the financial, economic and policy implications of emerging energy technologies.
Bloomberg New Energy Finance is powered by Bloomberg’s global network of 19,000 employees in 176 locations, reporting 5,000 news stories a day.

https://about.bnef.com