Category: Circular Economy

Graduatorie Bando 2023 RAEE. Sono 100 i progetti presentati da Comuni e società di gestione dei rifiuti che si avvarranno di quasi 4,3 milioni di euro messi a disposizione dei produttori di apparecchiature elettriche ed elettroniche per l’ammodernamento o la realizzazione di centri di raccolta, l’attivazione di progetti di microraccolta e contestuale comunicazione

Sono pubblicate sul sito del Centro di Coordinamento RAEE le graduatorie dei progetti vincitori del bando 2023 finalizzato all’erogazione di contributi economici destinati all’infrastrutturazione, allo sviluppo e all’adeguamento dei centri di raccolta, alla realizzazione di progetti di microraccolta e contestuale comunicazione locale.

Pubblicato lo scorso 6 marzo, l’avviso è rivolto a Comuni e società di gestione rifiuti verso i quali sono messe a disposizione risorse economiche da parte dei produttori di apparecchiature elettriche ed elettroniche (AEE) mediante i Sistemi Collettivi.
L’attribuzione economica è prevista dall’Accordo di programma ex art. 15 del d.lgs. 49/2014 sottoscritto da Associazione Nazionale Comuni Italiani (ANCI)Centro di Coordinamento RAEEproduttori di AEE e associazioni delle aziende della raccolta rifiuti.

Complessivamente sono stati premiati 100 progetti presentati da Comuni e società di gestione rifiuti e valutati da una Commissione paritetica composta da membri di tutte le parti firmatarie dell’Accordo.

Rispetto al 2022, la dotazione economica complessiva del bando 2023 sfiora i 4,3 milioni di euro (precisamente, sono 4.297.220,51 euro) ripartiti in tre distinte linee progettuali:
– la Misura A, pari al 17% dell’importo totale per un totale di 749.305,13 euro, verrà impiegata per la realizzazione di opere presso il centro di raccolta e/o per l’acquisto di beni per la sua operatività;
– la Misura B, pari al 35% della somma complessiva per un totale di 1.498.610,25 euro, sarà utilizzata per la realizzazione di nuovi centri di raccolta in Comuni in cui non ne risulti già uno iscritto al CdC RAEE;
– la Misura C, pari al 48% della somma complessiva, comprensiva dei fondi comunicazione e microraccolta, per un totale di 2.049.305,13 euro, sarà destinata alla creazione di progetti di microraccolta e contestuale comunicazione.

È importante sottolineare che i 100 progetti premiati su un totale di 195 candidature inviate rappresentano un numero superiore rispetto alle adesioni complessive ricevute nel 2022.
Sul numero complessivo dei progetti vincenti:
– 28 sono stati premiati per la Misura A, di questi 22 sono aziende della raccolta e 6 i Comuni;
– 19 sono i progetti premiati per la Misura B, presentati da 11 Comuni e da 8 aziende;
– 53 sono i progetti premiati per la Misura C di cui 32 presentati da aziende e 21 da Comuni.

“Nel rispetto del principio di responsabilità estesa del produttore, anche quest’anno le aziende di apparecchiature elettriche ed elettroniche sono accanto a Comuni e aziende della raccolta rifiuti mettendo loro a disposizione risorse economiche per migliorare in maniera continuativa e sistematica il sistema di gestione RAEE” dichiara Carlo Samori, rappresentante dei produttori di apparecchiature elettriche ed elettroniche presso Confindustria. “Quest’anno in particolare, gli investimenti sono stati incrementati in maniera significativa, a dimostrazione della volontà di favorire il miglioramento e l’implementazione costante dell’infrastrutturazione della raccolta, leva imprescindibile e strategica per rag-giungere gli importanti target di raccolta previsti dall’Unione Europea. I progetti di micro-raccolta, novità del 2023, sono finanziati con lo scopo di intercettare anche quei RAEE più piccoli che spesso sfuggono a una gestione corretta”.

“Da diversi anni, il Centro di Coordinamento RAEE gestisce le attività del bando che eroga i fondi dedicati all’infrastruttura, alla comunicazione e alla realizzazione di nuovi pro-getti di raccolta dei RAEE domestici” afferma Alberto Canni Ferrari, presidente del Centro di Coordinamento RAEE. “L’efficienza dell’approccio proattivo che il sistema multi-consortile adottato nel nostro Paese attua per assicurare costantemente l’infrastrutturazione della raccolta e il sostegno economico ai Comuni è testimoniato dalla tempestività con cui la commissione esaminatrice ha concluso le proprie attività. Cento Comuni si potranno avvalere in tempi rapidi dei fondi messi a disposizione dai produttori di AEE con la convinzione che la raccolta in quei luoghi potrà avere un deciso impulso verso gli obiettivi europei”.

Il Centro di Coordinamento RAEE è un consorzio di natura privata, gestito e governato dai Sistemi Collettivi sotto la supervisione del Ministero dell’Ambiente e della tutela del territorio e del mare e del Ministero dello Sviluppo Economico. È costituito dai Sistemi Collettivi dei produttori di Apparecchiature Elettriche ed Elet-troniche (AEE), in adempimento all’obbligo previsto dal Decreto Legislativo n. 49 del 14 marzo 2014.
Il compito primario del Centro di Coordinamento RAEE è garantire su tutto il territorio nazionale una corret-ta gestione dei RAEE originati dalla raccolta differenziata, assicurando che tutti i Sistemi Collettivi lavorino con modalità ed in condizioni operative omogenee; il Centro di Coordinamento RAEE stabilisce, inoltre, come devono essere assegnati i Centri di Raccolta RAEE ai diversi Sistemi Collettivi.

www.cdcraee.it

graduatorie

Rapporto di sostenibilità CoRePla 2022. L’impegno del Consorzio Nazionale per la Raccolta, il Riciclo e il Recupero degli Imballaggi in Plastica ha fatto dell’Italia un’eccellenza europea nel campo della gestione sostenibile degli imballaggi in plastica.

Oggi il Consorzio, che da 25 anni contribuisce alla formazione di una cultura dell’economia circolare, è all’apice di una grande filiera di imprese consorziate e di un sistema che svolge un ruolo economico e sociale prezioso per il nostro Paese in un’ottica di responsabilità condivisa tra le aziende, le amministrazioni e i cittadini. È quanto emerge con evidenza dal Rapporto di Sostenibilità 2022 di COREPLA, presentato a Roma nel corso di un convegno dal titolo “Il ruolo di Corepla per la cultura della sostenibilità – Valore, prospettive e opportunità della filiera italiana”.

Le parole chiave di questo appuntamento: opportunità e impegno
COREPLA lavora per costruire una cultura della sostenibilità volta ad affrontare le sfide del futuro, riflettere sulle soluzioni, contrastare le false narrazioni, educare e informare per una corretta gestione responsabile dei rifiuti degli imballaggi in plastica. Favorire il riciclo della plastica, con soluzioni compatibili con la filiera produttiva italiana, rendere la pratica del riciclo un elemento quotidiano e importante nella vita dei cittadini, sono solo alcuni dei temi affrontati nel corso dell’incontro alla luce dei dati del Rapporto di Sostenibilità. Nella tavola rotonda promossa dal Consorzio alla presenza di esponenti del mondo politico, economico e scientifico, si è avviato un momento di confronto per discutere delle strategie e analizzare le diverse tipologie di rischio e difficoltà a cui il settore andrebbe incontro se fosse approvata la proposta di regolamento europeo sugli imballaggi. Un cambio di strategia che metterebbe in discussione un modello di riciclo consolidato e un sistema industriale efficace.

In 25 anni in Italia il materiale avviato al riciclo è passato da 228.000 tonnellate a oltre 1.050.000 tonnellate – un risultato brillante frutto di una rete capillare che vanta attualmente 31 impianti di selezione e 92 impianti di riciclo. Anche la copertura dei Comuni è aumentata considerevolmente, dal 77% del 2002 al 97% di oggi. Parallelamente, è raddoppiato il numero di imprese consorziate della filiera del packaging in plastica – produttori di materia prima, produttori di imballaggi, utilizzatori che autoproducono i propri imballaggi e riciclatori –, passato da 1.216 a circa 2.500.

Il settore plastica impiega 50.000 risorse per 4.000 imprese, con un moltiplicatore sul PIL di 3,2 (tradotto: 100 euro investiti ne generano 230). Di questo settore, il comparto degli imballaggi ne rappresenta il 40%*. La proposta di regolamento europeo PPWR rischia di innescare un effetto domino sulla filiera del riciclo che è un’eccellenza in Europa, con grandi rischi economici e sociali e con importanti conseguenze sulla sicurezza e sullo spreco alimentare, oltre alla considerevole perdita dei posti di lavoro.

“In questo periodo di transizione sostanziale, il Consorzio lavora per costruire una cultura della sostenibilità volta ad affrontare le sfide del futuro” – ha dichiarato Giovanni Cassuti, Presidente di COREPLA – “È necessario adottare una strategia integrata e condivisa per promuovere un reale sviluppo sociale, ambientale ed economico, poiché si tratta di una mission collettiva che deve coinvolgere tutti gli attori diretti e indiretti della filiera. Solo guardando al futuro nella stessa direzione sarà quindi possibile promuovere il valore della filiera italiana e dare nuovo impulso all’innovazione del Paese”.

I dati del Rapporto di sostenibilità COREPLA 2022
Nel 2022 la materia prima vergine risparmiata grazie al riciclo COREPLA è stimata in 523.789 t., l’equivalente necessario a produrre a 11 miliardi di flaconi per detersivi da 1 litro.

Il processo di riciclo della plastica richiede meno energia di quello per la produzione di plastica vergine, con un risparmio energetico che nel 2022 è stimato in 10.946 GWh, pari al 2,5% circa della produzione annua di energia primaria in Italia.

Il recupero di oltre 1 milione di t di rifiuti di imballaggi in plastica nel 2022 ha consentito un risparmio in volume, in termini di discarica evitata, pari 35.653.977 di m3, ossia a 37.5 volte il volume del Colosseo ed ha evitato 885.406 tonnellate di emissioni di CO₂ pari a 1.024 voli A/R Roma-Tokyo.

Inoltre, l’attività di Corepla nel 2022 ha avuto dirette e positive ripercussioni sui territori e le amministrazioni locali. Lo scorso anno sono stati erogati 382 milioni di euro di contributi ai Comuni o soggetti da loro delegati ed è stato generato un indotto economico di 334 milioni di euro derivante dalle attività connesse alla raccolta, al riciclo e al recupero degli imballaggi in plastica.

“Alla luce di questi risultati, ancora una volta positivi, procederemo con ancora più convinzione su questa strada,” conclude Giovanni Cassuti “una strada che porta alla costruzione di una casa sostenibile comune da lasciare alle future generazioni, che sia inclusiva, sicura e che rispetti l’ambiente e lo valorizzi. In questi anni COREPLA si è costantemente impegnato per una gestione sempre più sostenibile ed efficiente degli imballaggi facendo dell’Italia un modello di assoluta eccellenza. Ora è giunto il momento di dare ulteriore impulso all’innovazione, di contrastare i falsi pregiudizi e le false narrazioni che ancora gravano sulla plastica e le sue applicazioni. Il traguardo verso cui correre, che concilia crescita economica e sostenibilità ambientale, non è la demonizzazione del materiale, bensì la valorizzazione del suo grande potenziale per il bene della nostra amata futura casa comune.”

www.corepla.it

Black Friday del Riciclo RAEE con Ecolamp! Sconto del 30% sui servizi ExtraLamp e ExtraPRO. Il Consorzio leader nel recupero e nel trattamento dei Rifiuti da Apparecchiature Elettriche ed Elettroniche (RAEE), è lieta di annunciare una speciale promozione in occasione del Black Friday. Dal 24 al 27 novembre, i professionisti che necessitano di smaltire apparecchi elettrici o elettronici a fine vita possono beneficiare di uno sconto del 30% sui servizi ExtraLamp e ExtraPRO.

Per accedere a questa offerta, è sufficiente inserire il codice promozionale BLACK30 sul portale Ecolamp.

L’iniziativa rientra nell’impegno di Ecolamp per fornire soluzioni efficienti e sostenibili per la gestione dei RAEE
Oltre alla raccolta presso le Isole Ecologiche comunali, Ecolamp ha sviluppato una serie di canali volontari per l’utenza professionale.
Tra questi, il servizio ExtraLamp è rivolto agli installatori illuminotecnici e a realtà professionali che devono smaltire tubi neon, lampadine e altre sorgenti luminose esauste.
ExtraPRO, invece, è destinato agli installatori, imprese di ristrutturazione o manutenzione e a tutte le realtà professionali che necessitano di smaltire RAEE del raggruppamento R4, come piccoli elettrodomestici, elettronica di consumo, apparecchi di illuminazione.

Fabrizio D’Amico, rappresentante di Ecolamp, sottolinea l’importanza di questa iniziativa: “Con il Black Friday, vogliamo incentivare le pratiche di smaltimento responsabile tra i professionisti, offrendo loro un accesso facilitato ai nostri servizi. È essenziale ricordare che il corretto smaltimento dei RAEE non è solo un obbligo legale, ma una responsabilità verso l’ambiente. Attraverso servizi come ExtraLamp e ExtraPRO, Ecolamp si impegna a garantire un trattamento sicuro ed eco-sostenibile di questi rifiuti, contribuendo attivamente alla salvaguardia del nostro pianeta”.

Ecolamp è il consorzio senza scopo di lucro dedito alla raccolta e al trattamento delle Apparecchiature Elettriche ed Elettroniche giunte a fine vita (RAEE). Nato nel 2004 per volontà delle principali aziende nazionali e internazionali del settore illuminotecnico del mercato italiano, oggi riunisce oltre 350 produttori di apparecchiature elettriche ed elettroniche. Dal 2015 Ecolamp è tra i soci fondatori di Eucolight, l’associazione europea nata per dare voce ai Sistemi Collettivi RAEE specializzati nei rifiuti di illuminazione. Ecolamp porta avanti con impegno numerose attività per sensibilizzare cittadini e operatori del settore, coinvolgendo l’unione pubblica sul tema del corretto riciclo dei RAEE. Oggi Ecolamp, in un’ottica di economia circolare, garantisce il recupero di oltre il 95% dei materiali di cui questi rifiuti sono composti e il corretto smaltimento delle sostanze inquinanti, evitando che vengano disperse nell’ambiente.

www.ecolamp.it

Tessile Buono Sano Pulito Giusto Durevole Slow Fiber per il Made in Italy sostenibile: la nuova rete di 19 aziende, nata dall’incontro con Slow Food Italia, rappresenta un esempio concreto di cambiamento positivo che passa da un processo produttivo sostenibile, volto alla creazione di prodotti belli, sani, puliti, giusti e durevoli, perché rispettosi della dignità della persona e della Natura nel suo delicato equilibrio.

Compriamo troppo e sprechiamo più che mai
Non solo in campo alimentare con il cibo che dovrebbe nutrirci e invece non arriva nemmeno sulle nostre tavole, ma anche nel settore dell’abbigliamento e dell’arredamento, nell’ambito di quella che ormai viene definita a ragione fast fashion.
È questa la presa di coscienza che sta dietro l’incontro tra Slow Food Italia e alcune note realtà del tessile del territorio nazionale che, con coraggio e spirito critico, hanno creato Slow Fiber, un movimento la cui voce, oggi più che mai, squarcia il panorama di un sistema di produzione nocivo e inarrestabile in cui da troppo tempo siamo intrappolati, come consumatori e come imprenditori.

Figlio dell’associazione Slow Food, che da anni è impegnata a promuovere un cibo buono, pulito e giusto per tutti, Slow Fiber propone lo stesso percorso e gli stessi valori nell’ambito del vestire e dell’arredamento, e quindi di rapporto con il corpo e con il bello, inteso anche come etico, giusto e misurato.

“Compriamo troppo e sprechiamo più che mai: non solo in campo alimentare, con il cibo che dovrebbe nutrirci e invece non arriva nemmeno sulle nostre tavole, ma anche nel settore dell’abbigliamento e dell’arredamento, nell’ambito di quella che ormai viene definita a ragione fast fashion. Il percorso intrapreso da Slow Fiber e Slow Food Italia permette a tutti noi di ripensare il nostro posto nel mondo, per abbandonare un pensiero e un linguaggio predatori, a favore di una consapevole umiltà: quella che si prova di fronte a maestosi spettacoli naturali, di fronte ad un’intensa percezione di bellezza che ci fa presagire un senso di giustezza” afferma Barbara Nappini, presidente di Slow Food Italia.
“È necessario un atto di volontà per ripensare il nostro posto nel mondo, per abbandonare un pensiero e un linguaggio predatori, a favore di una consapevole umiltà: quella che si prova di fronte a maestosi spettacoli naturali, di fronte ad un’intensa percezione di bellezza che ci fa presagire un senso di giustezza. Slow Fiber ha deciso di sostenere Slow Food abbracciandone i valori del buono, pulito e giusto: perché la bellezza senza etica è marketing. Quando invece la bellezza implica l’etica è “bene”, e si rifà all’ideale greco del “Kalos Kai Agathos” bello e buono perché, come sostiene il filosofo e saggista bulgaro Todorov, l’esigenza di assoluto si riflette nella scoperta della bellezza.”

La rete Slow Fiber cresce in Italia
Le ultime aziende che si sono unite al Network di Slow Fiber e ne condividono i valori fondativi sono: Albini GroupBotto GiuseppeFinissaggio e Tintoria Ferraris.
Esse rispettano i requisiti necessari per poter entrare a far parte del Network, che consistono in KPI qualitativi e quantitativi, oltre a rientrare a pieno titolo nella tassonomia propria a marchio Slow Fiber costruita sulla base degli indicatori globali di eticità, sostenibilità e responsabilità sociale (ESG, SDGs e GRI).
Questa autoregolamentazione da parte delle aziende, dichiarata nel Manifesto di Slow Fiber, ha il duplice scopo di allinearle nei processi di sostenibilità e di supportare i nuovi aderenti nella realizzazione di percorsi chiari, trasparenti, misurabili.

Albini Group è una delle aziende diventate sostenitori ufficiali di Slow Fiber. “Condividiamo i medesimi valori del progetto nel promuovere la sostenibilità e l’etica del settore tessile, per una filiera più responsabile” dichiarano.
L’obiettivo è dimostrare che è possibile creare tessuti che non siano solo belli, ma anche di alta qualità, durevoli e responsabili. Il tutto nel rispetto verso i dipendenti, i clienti e l’ambiente. Albini Group si impegna a mantenere elevati standard di produzione creando prodotti di altissima qualità che durano nel tempo, ma che promuovano anche la sostenibilità ambientale riducendo gli sprechi e il proprio impatto.

Per l’azienda Finissaggio e Tintoria Ferraris Slow Fiber rappresenta il futuro. “Gli investimenti che facciamo sono volti a continuare un cammino iniziato 60 anni fa che viene tramandato di padre in figlio per le prossime generazioni e che ha al centro i valori che sono racchiusi in Slow Fiber”. L’azienda nasce come nobilitazione di tessuti in lana e con gli anni si sviluppa su altre tipologie e fibre, ma mantenendo un’alta attenzione e cura per il dettaglio. L’etica che li muove nasce dal profondo rispetto verso il territorio che li ospita, verso le persone che contribuiscono tutti i giorni a perseguire i loro scopi: “l’esempio che tutti insieme possiamo dare può contribuire a migliorare il contesto nel quale operiamo” affermano.

Per Botto Giuseppe e Figli la scelta di aderire a Slowfiber è “coerente con la visione sulla moda sostenibile che l’azienda persegue con l’intento di instaurare un rapporto armonioso sia con l’ambiente che con le persone in un sistema di piena e assoluta trasparenza”.
L’azienda, fondata nel 1876 e oggi alla quarta generazione, lavora lana, seta e cashmere per produrre tessuti e filati destinati ai brand della moda e del lusso. L’alta qualità si coniuga ad un’economia incentrata sulla circolarità, sul riciclo e sull’ottimizzazione dei costi energetici. Tutto nell’ottica di promuovere l’uso dell’energia da fonti rinnovabili, come quella solare e idroelettrica. Botto Giuseppe e Figli si fa portavoce dei valori e della diffusione della cultura sostenibile, a favore anche delle generazioni future e rimane fedele alla centralità del suo ruolo come player importante del lusso Made in Italy per la comunità dei clienti e dei fornitori sia in Italia che all’estero.

Queste tre aziende virtuose del tessile si uniscono alle altre sedici che fin dall’inizio hanno costituito la rete consolidata di Slow Fiber:
Oscalitol’OpificioQuagliottiRemmertPettinatura Di VerroneTintoria 2000Angelo Vasino SpaOlcese FerrariTintoria FelliManifattura Tessile Di NoleHolding ModaLane CardateItalfilPatternMaglificio MaggiaVitale Barberis Canonico.
Aziende intergenerazionali che vantano una storia importante nel settore della produzione vestiaria e dell’arredamento, che a oggi impiegano più di 1000 persone e raggiungono un fatturato complessivo di oltre 500 milioni di euro.

L’obiettivo comune a tutte queste aziende sta nella volontà di creare prodotti belli, sani, puliti, giusti e durevoli, nel rispetto dell’ecosistema e della dignità dei lavoratori.
Inoltre, Slow Fiber si impegna attivamente nell’accompagnare le aziende che vogliono prendere parte al cambiamento nel percorso verso la sostenibilità dei loro sistemi di produzione.
Questo perché la forza di Slow Fiber risiede proprio nella rete delle imprese del tessile italiano che attraverso il proprio operare dimostrano che è possibile creare prodotti per il vestire e l’arredare che siano non solo belli e sani, ma anche puliti perché l’impatto ambientale dei processi produttivi è ridotto e giusti perché rispettano i diritti dei lavoratori.

Dario Casalini, fondatore di Slow Fiber, descrive le finalità dell’iniziativa: “Negli ultimi decenni il modello del fast fashion ha imposto una coincidenza tra nuovo e bello. Capi che vengono prodotti in grandi quantità e bassa qualità e creano rifiuti. L’idea è invece quella di recuperare un concetto di bellezza che abbia anche dei valori etici perché essere sostenibili significa avere un atteggiamento intellettualmente onesto e quindi prendere in considerazione tutto il sistema”.

La sostenibilità ambientale e sociale dei prodotti e dei modelli industriali di produzione si è trasformata in brevissimo tempo da opportunità di vero cambiamento a occasione di marketing e comunicazione (spesso semplice greenwashing) e oggi rischia di degenerare, attraverso un complesso florilegio di certificazioni ambientali e normative europee, in green-dumping.
Nel tentativo di correggere le deviazioni della globalizzazione e della delocalizzazione del tessile, si impongono costi sempre maggiori a realtà industriali virtuose che da sempre applicano i principi del buono, sano, pulito, giusto e durevole ma il cui valore distintivo rispetto al modello fast fashion sfugge alla misurazione e non è rispecchiato dalle certificazioni esistenti.
Inoltre è fondamentale e non più rinviabile elaborare un nuovo modello che ponga eguale importanza e attenzione al come vengono realizzati i prodotti rispetto alla loro estetica e funzionalità.
Il soddisfacimento di un bisogno espresso dalla collettività non richiede più una qualsiasi risposta, ma ammette solo risposte e soluzioni che siano buone, sane, pulite, giuste e durevoli lunga tutta la filiera di produzione e tali valori devono essere espressi e rappresentati nel prodotto tessile finale”.

È in questo contesto che è nata l’idea di costruire una rete di aziende che operano nella filiera del tessile con l’obiettivo di promuovere un cambiamento produttivo e culturale nel settore, rendendolo più sostenibile e promuovendo un consumo più consapevole e responsabile.

www.slowfood.it/slow-fiber

manifesto

SmartEfficiency diventa SmartEfficiency Group. La forza di un Gruppo ben coordinato di fornitori, leader ciascuno nel proprio settore, consiste nel poter disporre e offrire una pluralità di soluzioni, invece di un unico fornitore che, pur grande, impone al cliente quelle limitate al proprio catalogo.

La volatilità e l’incremento imprevedibile dei costi dell’energia rendono obbligatorio ottimizzare la gestione dell’ecosistema energetico aziendale, sia con l’autoproduzione, sia con il risparmio puntuale in tutti i reparti produttivi, con una visione olistica a 360 gradi.

Nuovi partner industriali e finanziari entrano a far parte delle attività di SmartEfficiency
Per l’efficientamento delle industrie nostre clienti, abbiamo allargato la nostra proposta a partner tecnici e finanziari specializzati in ulteriori aree di intervento, anche nell’ottica delle esigenze di compliance ESG, a favore della green supply chain e dei meriti di credito bancari:
– FOTOVOLTAICO: autoproduzione di energia elettrica per autoconsumo
– COGENERAZIONE e TRIGENERAZIONE: autoproduzione contemporanea di energia termica ed elettrica per autoconsumo
– POWER QUALITY – Eliminazione Energia Reattiva e Armoniche: risparmio degli sprechi di energia, correggendo le distorsioni generate dai macchinari sulla rete elettrica, interna al rifasatore in centrale, con ulteriore risparmio anche nelle manutenzioni impianti.
– COMPRESSORI a INVERTER e RECUPERO ENERGETICO: risparmio nel taglio degli sprechi di energia nella rete di aria compressa e nei motori di potenza, con relativo risparmio nelle manutenzioni impianti.
– ILLUMINAZIONE SMART LED: gestione intelligente degli apparecchi illuminotecnici in funzione delle attività, risparmio degli sprechi di energia e miglior benessere lavorativo.
– GESTIONE CIRCOLARITA’ degli SCARTI: recupero delle dispersioni termiche degli impianti, dei cascami e dei liquidi di lavorazione, con risparmio degli sprechi di energia e valorizzazione dei rifiuti.

“Abbiamo iniziato la nostra attività ben prima degli obblighi delle Diagnosi Energetiche, quando molti consideravano poco strategiche le nostre proposte di efficientamento.” dichiara Enrico Rainero, fondatore di SmartEfficiency. “Oggi installiamo apparati che si ripagano in 12 mesi grazie al risparmio in bolletta, senza considerare nessun incentivo. Perfino il fotovoltaico ha un ROI spesso inferiore a 4 anni.
Il nostro modello operativo si differenzia sia da quello dei venditori d’assalto delle grandi utility, attenti più a fare fatturato che a portare soluzioni personalizzate per le aziende clienti, sia dai piccoli installatori, con minore esperienza, poco aggiornati sulle ultime tecnologie e poco affidabili nelle garanzie pluriennali.
Con i nostri partner finanziari si può subito far generare cassa all’azienda cliente, appena terminata l’installazione dell’impianto, perchè
siamo precisi nei progetti, efficaci nelle tecnologie, vantaggiosi economicamente

SmartEfficiency è la rete di professionisti, imprese produttrici e di installazione, istituti finanziari, che affianca gli imprenditori ed i manager per migliorare le performance energetiche con diagnosi ed interventi nelle aree produttive strategiche per raggiungere l’efficienza con le migliori soluzioni tecnologiche e finanziarie.
SmartEfficiency ha fatto parte dei tavoli di lavoro con ENEA nel 2016 per il perfezionamento delle Direttive sulla Diagnosi Energetica nel settore Retail e per la Commissione Europea nel 2017 sulle Comunità Energetiche SMARTER EMC2.
Le attività industriali di SmartEfficiency sono affiancate e rinforzate dal brand BYinnovation che promuove le best practices innovative e di sostenibilità delle aziende clienti e di tutto il sistema produttivo italiano.

contatti: tel. 02.2641 7228 – mail info@smartefficiency.eu

Il Festival di Giacimenti Urbani celebra i dieci anni attraverso una meditazione sulla sacralità del Pianeta. A Milano torna il festival diffuso dedicato all’ambiente nell’ambito della Settimana Europea per la Riduzione dei Rifiuti.

“Ecologia dei luoghi ed ecologia dell’anima”, questa la definizione che riassume la decima edizione del Festival di Giacimenti Urbani, in programma a Milano dal 15 al 26 novembre 2023, nell’ambito della Settimana Europea per la Riduzione dei Rifiuti e di Bookcity, e in modalità diffusa in diversi luoghi della città: la storica sede di Cascina Cuccagna, un ritorno all’Ex Macello e, per la prima volta, nel quartiere Molise-Calvairate.

Ideato dall’Associazione Giacimenti Urbani, il 10° Festival di Giacimenti Urbani celebra i dieci anni di attività a favore dell’ambiente con una meditazione d’apertura sulla sacralità del Pianeta (15 novembre) e altri momenti meditativi con campane tibetane (18 novembre) e per iniziare la giornata (19 novembre). Il festival prosegue fino al 26 novembre con un intenso palinsesto di eventi collettivi, una mostra, incontri e talk di sensibilizzazione ambientale, appuntamenti Bookcity, laboratori, visite guidate e workshop.

Tra gli eventi in programma in Cascina Cuccagna
– l’incontro “Il riutilizzo in Italia: una rivoluzione culturale necessaria?”, a partire dalla bozza di Regolamento Europeo sugli Imballaggi e i Rifiuti da imballaggio, in collaborazione con Planet Life Economy Foundation (17 novembre 2023);
– l’appuntamento “Una nuova lettura di oggetti e tessili per contribuire all’economia circolare”, con Donatella Pavan, Elena Dossi, Irene Ivoi, Rossella Mileo, Alessandro Miani (18 novembre 2023)
– il workshop internazionale sul Climate Change, in collaborazione con il Municipio 4 – Comune di Milano (18 novembre 2023);
– il Mercato Circolare con i protagonisti del cambiamento (19 novembre), una giornata che apre con una meditazione di radicamento e prosegue con Restarters Milano, e con le esperte per la cura e la lavorazione del tessile,
– molti appuntamenti per la salvaguardia del Pianeta nell’ambito di Bookcity.

Dopo aver valorizzato nell’ultima edizione l’importanza dei circuiti di riutilizzo, il festival 2023 punta sulla dissociazione della crescita dal consumo di risorse, ovvero sull’importanza di andare verso un’economia rigenerativa dove si utilizza quanto abbiamo già a disposizione, senza estrarre/usare nuova materia prima, come unica e sola strada maestra per ridurre gli sprechi, i rifiuti, le emissioni di CO2 e contrastare il cambiamento climatico.

Nella sede di ARIA Ex Macello nei giorni 17, 18, 19, 24, 25 e 26 novembre, dalle 15.00 alle 17.00, sarà possibile visitare la mostra “Ex Macello tra passato e futuro”. Il 26 novembre ha luogo l’attesa “Asta dei beni salvati all’Ex Macello”, che comprende anche gli oggetti in mostra.
Il 25 novembre è la giornata del festival al quartiere Molise-Calvairate, con l’intervento di Gianluca Bertazzoli (Giacimenti Urbani) e Patrizia Bertolesi (Nantoo), su raccolta differenziata, riciclo e spazi comuni.

“Il Festival di Giacimenti Urbani 2023 parla quest’anno di sacralità del Pianeta ed ecologia dell’anima, dove cura, manutenzione e riparazione sono al centro della quotidianità di ognuno – commenta Donatella Pavan, presidente dell’Associazione Giacimenti Urbani –. Accanto ai grandi temi ambientali come il riutilizzo e la riduzione del consumo di risorse per favorire un’economia rigenerativa, offriamo quest’anno per i dieci anni del festival una lettura spirituale, una riflessione. Abbiamo scelto infatti di coinvolgere alcune associazioni che, attraverso diverse scuole di pensiero, ci aiutano a meditare sul nostro stile di vita in relazione alla nostra essenza e all’essenza della Natura”.

Il 10° Festival di Giacimenti Urbani è una produzione di Associazione Giacimenti Urbani nell’ambito della Settimana Europea per la Riduzione dei Rifiuti (SERR). È realizzato in collaborazione con ARIA Ex Macello, Greenlifecoach.bio, Climate Reality Project Europe, Edizioni Ambiente, IED-Istituto Europeo di Design, Je Catt, QUATTRO, Planet Life Economy Foundation; la sponsorizzazione tecnica di Favini e la media partnership di Altreconomia, Ecodallecittà, Materia Rinnovabile, Quattro, Radio Popolare, BYinnovation; e con il sostegno di altri partner in corso di definizione.

15-26 novembre 2023
10° Festival di Giacimenti Urbani – diffuso in tre sedi:
Meditazioni e talk in Cascina Cuccagna, Via Cuccagna 2/4 ang. Via Muratori, Milano
Mostra e gli incontri ad ARIA Ex Macello,
Evento internazionale sul Climate Change, gli appuntamenti Bookcity e il Mercato Circolare
Altre sedi: quartiere Molise-Calvairate, Milano
Per tutti gli eventi ad ARIA Ex Macello è necessaria la registrazione al link: urly.it/3xqw2

– BYinnovation è Media Partner di Giacimenti Urbani

www.giacimentiurbani.eu

Efficienza Energetica e Sostenibilità. E’ stato un piacere moderare tre panel dei relatori all’interno dell’evento It’s All Energy Efficiency, dove sono emerse interessanti esperienze per fare efficienza, tanto più importanti in questo momento di nuove impennate dei prezzi dell’energia.

PUBBLICA AMMINISTRAZIONE

– Maurizio Tufaro – Energy & Facility Manager della Provincia di Treviso, ha ricordato la gestione di 110 edifici scolastici, con circa 1.000.000 di mc. Da 20 anni si affidano a global service in formula di Energy Performance Contract EPC, specializzata dal 2004 grazie alla norma UNI 11136 che ha perfezionato il rapporto di EPC.
Interessante l’introduzione nelle specifiche del programma di miglioramento anche delle attività formative, un investimento che, oltre a quello nelle tecnologie, mira a diminuire i consumi grazie all’educazione per i comportamenti più virtuosi degli utenti, cioè corpo insegnante e alunni, i quali, a loro volta, porteranno in ambito domestico questa sensibilizzazione.

– Valentina Verno – Funzionario Ufficio Energy Management Comune di Torino, impegnata nel monitoraggio delle performance energetiche in un primo cluster di 800 uffici che inviano i dati su una piattaforma in cloud con la presenza di alert su benchmark prestabiliti.
Questo lavoro è servito per ottenere la ISO 50001 su tre tipologie di edifici: scuole, uffici, impianto sportivo. Questo benchmark sarà utile per per implementare in modo corretto le analisi e la gestione su ulteriore patrimonio immobiliare.
Coerentemente alla certificazione, sono state avviate iniziative per il coinvolgimento comportamentale proattivo di tutto il personale in quegli edifici.

– Giorgio Gangemi – Energy Project Manager in CONSIP. E’ stato da poco aggiudicato il contratto per la fornitura di energia elettrica per le pubbliche amministrazioni, in un quantitativo disponibile di 18 Terawattora (TWh) e un valore di oltre 3 mld/euro.
Con questa iniziativa, le amministrazioni possono beneficiare della più grande negoziazione di energia elettrica d’Italia, avendo la garanzia di utilizzare un contratto con prezzi e condizioni vantaggiose, prestabilite e trasparenti.
La gara – suddivisa in 17 lotti geografici – ha registrato eccellenti risultati sia in termini di partecipazione (5 concorrenti per un totale di 50 offerte), che economici (-18,15% rispetto al prezzo del Servizio di Salvaguardia 2023-2024), nonostante lo scenario energetico rimanga ancora incerto.
CONSIP è anche il riferimento per l’attribuzione di beni e servizi sempre per l’efficientamento con il Servizio Integrato Energia, che possono usufruire anche dei fondi PNRR.
Una grande forza contrattuale per le P.A. deriva dall’esperienza pluriennale della formula EPC – oggi perfezionati anche con meccanismi premiali – una modello win win sia per i fornitori, sia per i fruitori, le P.A. che vedono alleggerirsi il carico degli investimenti.
Inoltre, il Partenariato Pubblico Privato PPP aumenta la potenza degli interventi, specialmente nelle riqualificazioni del patrimonio immobiliare pubblico.

INNOVATION FOR ENERGY EFFICIENCY

– Marianna Gaito – Responsabile Smart Solar Iberdrola Clienti Italia, ha illustrato la storia, il posizionamento ed il ruolo dell’azienda nel mondo dell’energia solare a livello internazionale ed italiano a disposizione delle aziende.

– Alberto Rostellato – Retail and C&I Strategic Segments Account Manager Southern Europe VERTIV ha descritto le soluzioni di efficientamento per i nuovi ambienti edge, i “micro data center” installabili in prossimità degli utilizzatori, caratterizzati da maggior velocità di risposta dei dati e migliore gestione delle risorse energetiche necessarie.

HEALTHCARE

– Andrea Codini – Chief Technical Officer Santagostino, ha analizzato il “peso” dell’Internet Of Things nell’efficientamento energetico in ambito healthcare, che perfeziona la prima fase di installazione della sensoristica, raccolta dati e gestione intelligente delle ottimizzazioni, che avevano già portato ad un saving del 20%.
Nella progettazione di nuovi spazi e nel retrofitting, si possono integrare le performance di efficientamento energetico con la gestione della qualità dell’aria utilizzando anche la ventilazione meccanica negli ambienti, programmandola opportunamente secondo le caratteristiche atmosferiche esterne.

– Corrado Benevento – Responsabile S.S. Tecnico Patrimoniale ASL di Biella ha descritto le modalità di costituzione e gestione dei presidi sanitari sul territorio, anche a seguito degli sviluppi delle attribuzioni dei fondi PNRR. Verranno caratterizzati con le Centrali Operative Territoriali COT (centri di coordinamento), le Case delle Comunità CdC (poliambulatori per cure primarie, assistenza domiciliare) e gli Ospedali di Comunità OdC (degenze di breve durata). Su tutte, a tendere, verrà rilevata la Attestazione Prestazionale Energetica APE.
Dal 2014, anno di costituzione della ASL, sono triplicati i servizi e di conseguenza i consumi, che rientrano nella Convenzione CONSIP Servizio Integrato Energia SIE. Le contromisure sono state l’installazione di illuminazione LED, la cogenerazione, il fotovoltaico, il recupero del calore emesso dalla centrale termica, tutti lavori a carico del fornitore dei servizi energetici in formula EPC.

– Daniele Cavarischia – Energy Manager Fondazione Policlinico Universitario Campus Bio-Medico ha evidenziato l’importanza della sala controllo per l’efficienza energetica in ambito ospedaliero, sia per la gestione che per la manutenzione.
Scopo primario è mantenere un habitat di benessere per i pazienti, che include 3.000 locali climatizzati con monitoraggio continuo ed un software che sovrintende interfacciandosi con le caratteristiche tecniche degli impianti, primo fra tutti il cogeneratore che deve erogare costantemente secondo precisi requisiti di efficienza.
Un contributo importante alla cultura dell’efficienza si è raggiunto anche grazie alla collaborazione con il tavolo di lavoro organizzato da ENEA, parte attiva nel definire metodologie e benchmark del settore.
LED, trigenerazione, monitoraggio, recupero acque da torri evaporative hanno dato ulteriori forti contributi all’efficienza generale.

– Giacomo Francesco Miniutti – Ingegnere Meccanico Senior AUSL Romagna ha introdotto le modalità di uso della Intelligenza Artificiale per la gestione della centrale frigorifera dell’Ospedale di Rimini. I dati attualmente sono rilevati e gestiti con metodo tradizionale, interfacciati con i dati ambientali esterni e previsioni metereologiche, mentre si sta studiando l’algoritmo che possa mettere in relazione i big data prelevati.
Una presentazione molto interessante è stata l’esperienza dell’utilizzo della monoclorammina come disinfettante anti legionella in sostituzione del biossido di cloro che è molto ossidante e quindi corrosivo delle tubazioni e crea microfessurazioni, molto costose da riparare.
La monoclorammina è molto utilizzata in USA e UK, dalla cui esperienza si può trarre molto insegnamento soprattutto nella gestione del PH fondamentale per eliminarne la potenziale tossicità.

RETAIL & OPERATIONS

– Luca Riboli – Energy Manager Supermercati Tosano ha spiegato le motivazioni per una catena retail di dotarsi di una strategia energetica a lungo termine, piuttosto che gestire i consumi energetici come una variabile marginale.
Infatti l’analisi dei consumi/mq per cluster di punti vendita permette di raggiungere ottimizzazioni e tagliare sprechi, diversamente poco evidenziabili. Su metrature di circa 6.000 mq, anche la sensibilizzazione ed il coinvolgimento del personale, per mantenere i set point, è fondamentale.

– Federico Stradi – Founder & CEO Bisy ha descritto come stanno evolvendo i contratti di energia nell’attuale congiuntura, evidenziando come sono diventate sempre più complicate le trattative fra Energy Manager e utility.
Questa è la nuova normalità ed è quindi importante approcciarsi non più con metodi di emergenza, ma attrezzarsi con strumenti di flessibilità analitica. La gestione del rischio è componente di sopravvivenza per le aziende.
Le tecnologie di data collection dei consumi, delle temperature, delle unità produttive, si interfacciano con i dati previsionali e soprattutto con le fatture ricevute dai provider energetici, con un check in tempo reale ed a periodi programmati secondo l’esigenza.
Il saving finanziario indirizza la gestione di tutti i flussi dei vettori energetici.

– Igor Brassini – EHS & Quality Manager Emea VIBRAM Group, azienda italiana produttrice di suole di alta qualità per calzature in tutto il mondo. Coinvolta nei requisiti di green supply chain, l’azienda si adopera sia nei sistemi di certificazione, sia di sostenibilità. Ha elaborato un tool di LCA con il CNR, con carbon footprint di ogni prodotto, con la garanzia di precisione, veritiero, verificabile.
Il benchmark è stato svilupato negli anni 2021, 2022, 2023, investendo anche nell’assunzione di un Esperto in Gestione Energetica EGE.
Anche i principi di economia circolare, con la gestione rigorosa degli scarti di lavorazione, contribuisce alla sostenibilità, pur in presenza di materiali soggetti a continue restrizioni normative.
Infine, una considerazione su come spesso soluzioni semplici portano a importanti saving: il controllo delle perdite degli impianti di aria compressa e la loro eliminazione salva svariati sprechi energetici e quindi economici.

Appuntamento al 15 ottobre 2024

– BYinnovation è Media Partner di It’s All Energy Efficiency

itsall-energyefficiency.com

Sanitation Safety Plan acque depurate è realizzato da Gruppo CAP ed è un modello innovativo sviluppato in Italia e all’avanguardia a livello internazionale per assicurare acqua sicura e di ottima da impiegare in agricoltura e per usi civili.

Una riserva costante, abbondante e indipendente dalle precipitazioni stagionali.
È l’acqua che esce pulita dai depuratori, risorsa sempre più preziosa sia per l’utilizzo civile sia, soprattutto, per l’agricoltura.

Parte da Milano la sfida per rispondere alle pressioni della crisi climatica, della siccità sempre più frequente e a un meteo sempre più imprevedibile, Il Sanitation Safety Plan sviluppato da Gruppo CAP in collaborazione con l’Istituto Superiore di Sanità, il Politecnico di Milano e l’Università del South Carolina, è un sistema all’avanguardia a livello mondiale, per garantire acqua di ottima qualità, sicura e pronta per essere impiegata in agricoltura.

Dell’importanza crescente e del ruolo sempre più centrale delle acque depurate si è parlato nel corso del convegno “La depurazione ha un nuovo domani”, organizzato da Gruppo CAP, la green utility che gestisce il servizio idrico integrato della Città metropolitana di Milano, che ha visto confrontarsi esperti e professionisti del settore idrico italiani e internazionali, con contributi di ARERA, Unesco, Centro Ricerca della Commissione Europea, Legambiente, Coldiretti, dell’associazione Acqua Pubblica Europea e di esperti dai Paesi Bassi, da Berlino e da Israele.

“L’acqua non è un bene illimitato, e la Regione Lombardia è la prima regione in Italia nel comparto agricoltura, e quindi per fabbisogno idrico – ha commentato Massimo Sertori, Assessore Enti Locali, montagna, risorse energetiche e utilizzo della risorsa idrica di Regione Lombardia. – L’attuale sistema irriguo, fatto di controllo dei grandi laghi e di canali, deve sicuramente essere efficientato, magari adottando nuove tecnologie, ma va preservato, perché è al momento il sistema più efficace. In questo senso, l’impiego di acque reflue può essere un elemento da considerare, anche se da solo non potrà rispondere alle necessità dell’agricoltura lombarda”.

Il riutilizzo dell’acqua è considerato un modo efficace per aiutare a risolvere il problema della scarsità d’acqua e della siccità nell’UE e il loro impiego contribuisce a diminuire lo stress idrico del territorio, riducendo l’acqua prelevata dalle falde e consentendo il loro ripristino.
Si tratta quindi di una risorsa essenziale per fronteggiare la crisi climatica in atto.
Basti pensare a quanto accaduto negli ultimi due anni, nei quali si è assistito a periodi eccezionali di siccità, importanti diminuzioni dei livelli di tutti i bacini idrici (soprattutto al Nord) con drammatiche ripercussioni nel settore agricoli

In Italia, il tema era disciplinato da una legge del 2003 superata proprio nel giugno di quest’anno grazie al recepimento della normativa europea 741/2020/EU, che semplifica e promuove la possibilità di riuso delle acque trattate, e si fonda sull’ approccio della valutazione e gestione del rischio, lo stesso alla base del Sanitation Safety Plan di Gruppo CAP.
Allo stesso tempo, la nuova norma allarga la platea dei soggetti coinvolti a partire dal mondo agricolo e della gestione delle acque irrigue, fino all’utilizzatore finale.

L’utilizzo di acque depurate è oggi un tema dirimente, che va rivisto e adattato anche alla luce della nuova normativa europea, proprio recentemente recepita nel nostro Paese. Grazie al Sanitation Safety Plan, CAP è già pronto a rispondere in maniera adeguata alle nuove disposizioni di legge – ha detto Alessandro Russo, Amministratore delegato di Gruppo CAP. – Fin dal 2019, quando abbiamo adottato il nostro Piano di Sostenibilità, ci siamo dati obiettivi ambiziosi in questo senso: riutilizzare almeno il 50% delle acque che trattiamo entro il 2033. Già oggi siamo arrivati al 41%. Abbiamo calcolato che con i soli impianti gestiti da noi, saremmo in grado di soddisfare il 22% del fabbisogno idrico della Città metropolitana di Milano, pari a circa il 4% dell’intera Lombardia. La sfida ora è creare una sinergia con chi poi questa acqua la deve trasportare e usare: il mondo agricolo. Noi siamo pronti e convinti che la strada sia quella giusta. Il Sanitation Safety Plan è un modello creato in Italia, che rappresenta in assoluto il primo piano di rischio sperimentato nel Paese, e uno dei primi in Europa, Si tratta di un modello frutto della collaborazione con l’Istituto Superiore di Sanità, il Politecnico di Milano e l’Università del South Carolina, che grazie a soluzioni 4.0, ha consentito il monitoraggio continuo e il controllo costante della qualità delle acque trattate. I risultati che abbiamo ottenuto sono stati più che positivi, e oggi siamo pronti a replicare il modello su scala industriale”.

Il Sanitation Safety Plan, frutto di una lunga sperimentazione realizzata presso l’impianto di Peschiera Borromeo, uno dei più moderni ed efficienti d’Italia, è uno strumento di gestione della sicurezza delle acque depurate, e offre a tutti gli stakeholder fino al consumatore finale una garanzia sulla sicurezza dei prodotti e dei servizi provenienti dal sistema depurativo. Si pensi agli ortaggi o alle colture irrigate con l’acqua depurata per le quali occorre garantire la massima sicurezza sanitaria.

“Il Sistema Idrico Integrato è cambiato moltissimo nel corso degli ultimi anni, basandosi sulla normativa adottata nel 2003, che ha portato a raggiungere risultati straordinari in termini di efficienza, come del resto ben testimonia il lavoro fatto da Gruppo CAP – ha proseguito l’Assessore Sertori. – Dobbiamo oggi guardare al futuro, per migliorare ancora il servizio, incrementando le economie di scala, contenendo le tariffe e cercando di dare, insieme a tutti gli attori del settore idrico, una risposta amministrativa al passo con le sfide del cambiamento climatico”.

Nel corso del convegno si è sottolineato come l’Italia ha recepito in maniera virtuosa la normativa europea che disciplina il riutilizzo di acque reflue depurate e in particolare ARERA, l’Autorità di Regolazione di Energia, Reti e Ambiente, ha l’obiettivo di promuovere l’utilizzo di acque depurate anche attraverso i propri regolamenti, agendo contemporaneamente sia sul fronte delle utility, che saranno spinte a investire nel miglioramento dei sistemi di depurazione, sia sul fronte delle aziende agricole, operando sulla leva del prezzo delle acque reflue in modo che sia sempre più conveniente impiegarle.

Gruppo CAP è la realtà industriale che gestisce il servizio idrico integrato sul territorio della Città metropolitana di Milano secondo il modello in house providing, garantendo cioè il controllo pubblico degli enti soci nel rispetto dei principi di trasparenza, responsabilità e partecipazione. Attraverso un know-how ultradecennale e le competenze del proprio personale coniuga la natura pubblica della risorsa idrica e della sua gestione con un’organizzazione manageriale del servizio idrico in grado di realizzare investimenti sul territorio e di accrescere la conoscenza attraverso strumenti informatici. Per dimensione e patrimonio, Gruppo CAP si pone tra le più importanti monoutility nel panorama nazionale. Nel 2022 si è aggiudicato il premio Top Utility Ten Years come Utility italiana più premiata negli ultimi dieci anni.

www.gruppocap.it