Marzo 2022

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Idrogeno made in Italy fa sempre più squadra. L’Associazione H2IT festeggia il superamento dei 100 soci e guarda al futuro. Obiettivo: continuare a dare impulso alla filiera per renderla protagonista della transizione energetica in Italia.

Dalle multinazionali alle PMI innovative
Tra il 2019 e il 2022 H2IT ha quadruplicato il numero degli associati, arrivando a rappresentare aziende e centri di ricerca di dimensioni e comparti diversi. La crescita dell’Associazione è lo specchio delle grandi potenzialità del vettore idrogeno per la decarbonizzazione e la transizione ecologica

Il futuro dell’energia passa anche e soprattutto dall’idrogeno
Lo sa bene l’Unione Europea, che ha deciso di scommetterci per abbattere le emissioni di CO2 entro il 2050. E lo sa anche l’Italia, che negli ultimi anni tra l’elaborazione di una Strategia Nazionale per l’idrogeno ancora in corso, e i 3,64 miliardi di euro previsti dal PNRR ha inaugurato una stagione di investimenti per sviluppare una filiera forte anche nel nostro Paese. Un obiettivo che, sin dalla sua nascita nel 2005, è anche l’ambizione di H2IT, l’Associazione italiana idrogeno e celle a combustibile, che oggi celebra un grande traguardo: il superamento dei 100 soci, tra grandi, medie e piccole imprese, centri di ricerca e università.

L’idrogeno è salito alla ribalta delle politiche ambientali e della cronaca solo da qualche anno. E da allora l’interesse delle istituzioni e delle imprese non si è mai fermato. Non a caso, solo dal 2019 a oggi, H2IT ha quadruplicato il numero degli associati. E ci è riuscita facendo da punto di riferimento per la filiera, portando le idee di chi si occupa quotidianamente di idrogeno all’attenzione della politica, degli attori economici e dell’opinione pubblica.

Si tratta, del resto, di un settore in forte crescita, tanto che, secondo gli ultimi dati dell’Osservatorio H2IT, tutte le aziende associate ad H2IT si aspettano un aumento del giro d’affari in tre anni, con fortissime ripercussioni sull’occupazione, anche se allo stato attuale è ancora difficile trovare personale qualificato. In altre parole, la filiera ha tutto ciò che serve per svilupparsi, ma occorre uno sforzo maggiore per eliminare le criticità che ne imbrigliano il potenziale.

Come l’assenza di un quadro normativo chiaro, un argomento da sempre a cuore di H2IT e indicato dal 60% del campione come la priorità assoluta da seguire. Per questo già nel 2016 l’Associazione ha supportato i Ministeri competenti nell’elaborazione del “Piano Nazionale per la Mobilità ad Idrogeno” (aggiornato poi nel 2019) e stretto, nel 2018, una collaborazione con il Ministero dell’Interno per la stesura della “Regola tecnica di prevenzione incendi per la progettazione, costruzione ed esercizio degli impianti di distribuzione di idrogeno per autotrazione”.
Inoltre, Nel 2021 H2IT ha incontrato più volte i decisori politici, esponendo le proprie indicazioni per il PNRR durante un’audizione alla Camera dei Deputati. Alla fine, il Piano ha dedicato 3,64 miliardi di euro allo sviluppo di filiere per la produzione, distribuzione e usi finali dell’idrogeno: un grande successo che non deve rimanere isolato.

Adesso, oltre a mantenere vivo il confronto con il legislatore, H2IT punta anche al rafforzamento del network di aziende e centri di ricerca attivi nel mercato dell’idrogeno, con l’obiettivo di renderlo maturo e decisivo per la rivoluzione ecologica nel nostro Paese. Necessario, in questo caso anche il supporto all’innovazione per realizzare prodotti e servizi indispensabili per la crescita del settore. Anche in questo senso va letta la collaborazione con Intesa Sanpaolo Innovation Center, per il progetto INNOVAHY, un’iniziativa volta a favorire il percorso di sviluppo di PMI innovative e startup del settore idrogeno.

“Il grande risultato che celebriamo oggi premia oltre 15 anni di duro lavoro da parte dell’Associazione – ha commentato Alberto Dossi, Presidente di H2IT. Quando l’avventura di H2IT è iniziata l’idrogeno non compariva nelle agende degli organi competenti. Ora, la rotta intrapresa dalle istituzioni europee ed italiane conferma finalmente l’importanza della filiera per raggiungere gli obiettivi di decarbonizzazione. Ma abbiamo bisogno di farla crescere facendo sistema, parlando con un’unica voce in grado di sostenere al meglio gli sforzi di tante aziende, grandi e piccole, italiane ed internazionali. Desidero ringraziare le 100 importanti realtà del settore che ci hanno dato fiducia e che hanno trovato tutto questo proprio in H2IT. Ma non ci fermiamo qui: continueremo nel nostro impegno per eliminare le criticità che impediscono lo sviluppo della filiera dell’idrogeno, dialogando con la politica, la società civile e tutte le imprese che vorranno conoscere una delle chiavi della transizione energetica.”

H2IT – Associazione italiana idrogeno e celle a combustibile aggrega grandi, medie e piccole imprese, centri di ricerca e università che lavorano nel settore dell’idrogeno. Conta attualmente 104 soci che rappresentano tutta la catena del valore dell’idrogeno dalla produzione fino agli usi finali, comprendendo aziende che si occupano della logistica dell’idrogeno per il suo trasporto, distribuzione e stoccaggio, imprese che sviluppano le tecnologie quali elettrolizzatori e celle a combustibile, aziende della componentistica, imprese che sviluppano sistemi per l’utilizzo dell’idrogeno nei settori della mobilità, del residenziale della produzione di energia e dell’industria. Costituita nel 2005, H2IT si è posta di raggiungere gli obiettivi di stimolare la creazione dell’infrastruttura per l’uso dell’idrogeno, essere portavoce degli attori del settore e assicurare un ruolo di leadership per l’Italia nel mercato mondiale.

www.h2it.it

Sintesi Italian Renewable Summit prima edizione. Gli Executive dell’Eco-sistema insieme per accelerare lo sviluppo della produzione di Energia da Fonti Rinnovabili

Sono numerosi gli spunti emersi in occasione della prima edizione di ITALIAN RENEWABLES SUMMIT, l’evento di IKN Italy che riunisce gli Executive dell’Eco-sistema per accelerare lo sviluppo della produzione di Energia da Fonti Rinnovabili.
L’appuntamento ha evidenziato i temi più caldi a oggi: come il Decreto Sostegni, le Zone Idonee, la Supply Chain, le Autorizzazioni, il costo del gas, la necessità di passare a una geopolitica green, PPA, le opportunità dell’eolico offshore e l’agrivoltaico. E’ emersa inoltra la necessità di capire se le specifiche per gli incentivi saranno recepiti dalle regioni.

Il punto di vista dell’eco-sistema
Si sono considerate le prospettive, a partire dalla revisione della RED II, la Direttiva sulle energie rinnovabili, la cui approvazione è prevista entro l’inizio del 2023. Se da un lato la riduzione delle emissioni di gas a effetto serra del 55% entro il 2030 comporta un aumento significativo della quota di produzione di energia da fonti rinnovabili per sviluppare un sistema energetico integrato, dall’altro la quota pari al 32% di energia rinnovabile da sviluppare entro il 2030 – prevista dalla RED II – non è più sufficiente e dovrà essere aumentata in linea con la European Climate Law.
Procedere alla revisione della RED II è essenziale non solo per raggiungere l’obiettivo climatico e proteggere l’ambiente e la salute, ma anche per assicurare l’indipendenza energetica dell’Europa dai Paesi terzi e per contribuire alla creazione di una forte leadership tecnologica e industriale dell’Unione Europea, capace di sostenere l’occupazione e la crescita economica.
Con la nuova normativa cambiano naturalmente gli obiettivi per i diversi settori coinvolti, in primis i trasporti – con la riduzione dell’emissione di gas serra del 13% e il meccanismo di crediti per la mobilità elettrica – e l’industria – con un aumento medio annuo dell’energia rinnovabile utilizzata o l’etichettatura dei prodotti industriali verdi che deve indicare la percentuale di energia rinnovabile utilizzata secondo una metodologia comune a livello UE.

La finanza a sostegno della transizione energetica
Lo scenario Net Zero al 2050 e la previsione di crescita delle rinnovabili al fine di raggiungere gli obiettivi del Green New Deal e del PNRR sono aspetti che hanno un impatto significativo sulle banche e sugli investitori insieme al tema della riduzione dei costi della tecnologia, che determina il passaggio a Modelli Green e a modalità diversa di finanziare le rinnovabili.
L’ammontare degli investimenti nelle rinnovabili previsto in Italia è in crescita, favorito anche dagli importanti incentivi previsti dal PNNR: per la rivoluzione verde e la transizione ecologica si prevedono fondi per 70 miliardi. 25 miliardi saranno destinati a rinnovabili, idrogeno, rete e mobilità sostenibile. Al fine di raggiungere gli obiettivi di potenza istallata eolica e fotovoltaica al 2030 saranno necessari investimenti per circa 70-75 miliardi di euro. Ne consegue un’evoluzione del mercato sia del capitale di rischio che del capitale di debito con l’entrata di nuovi investitori, lo sviluppo di nuovi strumenti e strutture di finanziamento.
Le rinnovabili hanno una grande potenzialità e vengono considerate asset e oggetti di investimento del futuro. Ma si tratta di un settore che da anni vive alcuni limiti, come la Supply Chain. In occasione del dibattito i relatori hanno posto l’attenzione sui quesiti più attuali: se esiste abbastanza capacità di produzione di pannelli solari, se la capacità installata oggi è sufficiente per supportare la crescita, se le materie prime ci sono e in quali zone del mondo si trovano. Una questione nota e dibattuta da 20 anni è quella relativa alle Autorizzazioni: anche volendo essere ottimisti in relazione al Decreto Semplificazioni e sulla spinta che potrebbe dare, è già noto che non si raggiungeranno gli obiettivi al 2030.
In Italia non mancano le risorse economiche per lo sviluppo delle rinnovabili, ma il Paese vive una serie di problematiche che ne limitano l’evoluzione. E’, infatti, complesso finalizzare i progetti: PPA se ne sono fatti pochi e sono uno strumento fondamentale per raggiungere gli obiettivi di decarbonizzazione. Sarebbe necessario per gli industriali integrare le rinnovabili per raggiungere gli obiettivi ESG, ma non ci sono abbastanza impianti a disposizione. È necessario un Project Finance per il futuro. I processi autorizzativi sono onerosi e lenti: è fondamentale un intervento governativo per spingere le dinamiche di mercato. La PA dovrebbe rispondere in tempi inferiori e le tempistiche dei ricorsi dovrebbero essere compresse.

Quali i nuovi trend cui stanno andando incontro le rinnovabili?
Ci troviamo di fronte a un settore in cui il numero di operatori presenti è enormemente superiore a 10 anni fa: le rinnovabili indubbiamente attraggono. Le pipeline sono i quadranti più popolati: lo sviluppo (e ora anche co-sviluppo) è di nuovo lo sport nazionale. Inoltre, aumenta il numero di IPP/Utility a discapito dei fondi – la componente merchant è più naturale per questi operatori – e gli operatori sono meno polarizzati su un’unica attività.

IKN Italy, leader nella creazione e sviluppo di contenuti, eventi e corsi di formazione BtoB, raggiungerà nel 2022 il traguardo dei 35 anni. Credibilità, specificità, indipendenza e ricerca continua con i responsabili, C-Level d’azienda, sono gli elementi che distinguono e caratterizzano IKN nel mercato.

Company Profile
IKN Italy, Leader nella creazione e sviluppo di eventi e progetti di formazione rivolti ai professionisti d’azienda, festeggia nel 2022 il 35° anniversario. Credibilità, esperienza, indipendenza, know-how, innovazione e networking sono le parole chiave che caratterizzano l’azienda. Sin dalla sua nascita, IKN Italy è stata in grado di rispondere in modo tempestivo alle esigenze di un mercato in costante trasformazione. Il suo obiettivo principale: assicurare contenuti aggiornati e concreti per accompagnare il middle management nella sua crescita professionale.
Il nome racconta la mission e i valori di un’azienda che ha nel suo DNA la capacità di innovarsi e reagire in maniera tempestiva per affiancare le aziende nell’approfondimento e nella scoperta delle competenze e delle metodologie per essere competitive nel loro mercato di riferimento.
IKN è, infatti, l’acronimo di:
“I” come INSTITUTE: IKN Italy nasce da Istituto Internazionale di Ricerca, filiale italiana di IIR Holding. Grazie all’esperienza maturata dal 1987 ad oggi, è in grado di proporre sia tematiche di grande attualità e interesse che relatori di alto livello. La reale fotografia di IKN Italy la “scattano” i numeri di questi 35 anni: oltre 90.000 partecipanti, 25.000 aziende e 15.000 tra relatori e docenti; cifre che posizionano IKN Italy leader indiscusso nel suo settore.
“K” come KNOWLEDGE: ricerca continua e ascolto delle esigenze degli attori dei diversi mercati di riferimento garantiscono lo sviluppo di contenuti non standardizzati ma specifici, unici ed esclusivi.
I settori sui quali IKN Italy concentra la sua attenzione sono: Farmaceutico e Dispositivi Medici, Energy & Utilities, Sanità, Banca e Assicurazioni, Retail e GDO, Industrial, Logistica, Green & Sostenibilità, Marketing e Vendite, Project Management.
“N” come NETWORKING: gli eventi e le iniziative formative di IKN Italy sono delle occasioni di confronto per interagire in maniera dinamica, condividere esperienze concrete e sviluppare nuove opportunità di business.

Le principali milestones di IKN Italy
1987 – Apertura della sede italiana di IIR – Istituto Internazionale di Ricerca. L’azienda è specializzata in 4 aree di business: Finance, Marketing, Tax & Law e Industrial.
1997 – Prima edizione del Forum Gestione Sinistri, precursore dell’attuale Italy Insurance Forum.
1999 – Lancio del primo corso di formazione nel Project Management and Soft Skills. Presentazione del primo corso In-Company.
2000 – Prima edizione di Forum Retail.
2005 – Informa PLC, società che fornisce conoscenze specialistiche e collegamenti pertinenti a imprese e professionisti, acquisisce IIR Holding
2007 – Prima edizione di Forum Banca.
2011 – Ottenimento della certificazione UNI EN ISO 9001 : 2008, che qualifica IKN Italy per la presentazione di piani formativi finanziati da organi istituzionali e fondi interprofessionali
2013 – Attraverso un’operazione di Management Buyout, Francesca Cattoglio prende le redini di IIR per i mercati di Italia e Spagna.
2017 – In occasione del trentesimo compleanno, IIR diventa IKN Italy.
2020 – IKN Italy amplia l’offerta introducendo nuovi format di formazione digitali e di nuove aree, come quella Green e Sostenibilità.
2022 – IKN Italy compie 35 anni.

Italian Renewable Summit dà appuntamento al 2023

– BYinnovation è Media Partner di Italian Renewable Summit

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Green trucking Eurovignette. EU member states have until 2023 to implement a new system of road tolls which give big incentives for zero-emissions trucks after MEPs voted to adopt new legislation today. Transport & Environment (T&E) hailed the updated Eurovignette law as a watershed for green trucking which will benefit the climate, air quality and hauliers, but it called on member states to start work on its implementation immediately.

By May 2023, hauliers operating zero-emissions trucks – battery electric or hydrogen – must be given discounts of at least 50% on distance-based road tolls. Member states could opt to levy extra CO2-based charges on fossil fuel lorries instead, or implement both measures. With road tolls costing hauliers up to €25,000 a year per truck annually, switching to zero-emissions vehicles will cut their overheads considerably.

James Nix, freight policy manager at T&E, said: “This is a watershed for green trucking. Fossil-fuel trucks will finally have to pay more if they emit more, and hauliers who switch to emissions-free vehicles will slash their costs. But the clock is ticking on national governments to have the cleaner, fairer system in place on time. Europe cannot wait any longer to tackle this major source of emissions.”

The new law also requires countries to apply air pollution charges for trucks from 2026
Today only four member states charge trucks for their air pollutants, and T&E said making these charges mandatory is a big step towards recovering the full costs of trucking’s impact on human health and the environment. Vans and minibuses will also need to be tolled based on their environmental performance from 2026.

From 2024, new time-based road charges for trucks, which are less fair than distance-based tolling, will be restricted to limited circumstances. If time-based charges remain on major highways after April 2024, they must be varied according to the truck’s CO2 emissions.

Countries with toll roads under concession contracts can exempt these tolls from both CO2- and air pollution-based charging, but only until these contracts are renewed or substantially amended.

Trucks are responsible for 23% of the EU’s climate emissions from road transport [1] and, according to data from Copenhagen, Paris and London [2], account for more than 20% of road vehicles’ emissions of poisonous NOx.

[1] UNFCCC (2019). GHG data from UNFCCC.
https://unfccc.int/process-and-meetings/transparency-and-reporting/greenhouse-gas-data/ghg-data-unfccc/ghg-data-from-unfccc

[2] Nationalt Centre for Miljø og Energi, Kildebidrag til sundhedsskadelig luftforurening i København (2013) https://www.dmu.dk/Pub/SR57.pdf

Greater London Authority, Emissions data (2016)
https://data.london.gov.uk/dataset/london-atmospheric-emissions-inventory–laei–2016

AirParif (2020) Émissions de polluants atmosphériques et de gaz à effet de serre https://www.airparif.asso.fr/sites/default/files/documents/2020-08/inventaire_emissions_idf_2017_20200724.pdf

www.transportenvironment.org

Microalghe cibo del futuro. Pordenone Fiere apre le porte ad AlgaeFarm: dopo la digital preview dello scorso anno il mondo della ricerca, delle tecnologie e delle applicazioni delle microalghe si incontrerà in Fiera i prossimi 25 e 26 maggio. L’evento si svolgerà in contemporanea con AquaFarm e NovelFarm ed è realizzato in collaborazione con AISAM – Associazione Italiana per lo Studio e le Applicazioni delle Microalghe.

L’evento sarà l’occasione per presentare le migliori realtà professionali dedicate alla filiera dell’alghicoltura, creando un’opportunità di confronto su un settore in continua crescita, rappresentato dalla ricerca scientifica, dai produttori di apparecchiature, dai coltivatori e da coloro che utilizzano le microalghe in diversi settori, tra cui nutraceutica, alimentazione, energia e industria.

“AlgaeFarm arriva al momento giusto nell’evoluzione del mercato europeo e mondiale.” – afferma Alberto Bertucco, Presidente di AISAM. “E siamo grati a Pordenone Fiere che ormai da 5 anni offre al settore un’importante occasione di incontro.”

La recentissima ricerca della californiana StrategyR rivede al rialzo le dimensioni del mercato attuale, a un passo dal miliardo di dollari (990 milioni) già l’anno scorso, con una previsione di crescita media annuale del 5,2% da qui al 2026. Secondo StrategyR, le due specie algali più importanti in questo momento, spirulina (49%) e chlorella (29,4%), trainano la crescita per il loro utilizzo in cibi e prodotti nutraceutici che vengono acquistati per il loro valore di rafforzamento delle difese dell’organismo, un effetto comportamentale derivante dalla pandemia e che già si è fatto sentire nella seconda metà del 2020 e nel 2021.

In Italia, la domanda di microalghe essiccate si attesta su circa 200 tonnellate per utilizzi che vanno dall’alimentare e dalla nutraceutica alla cosmesi e alla farmacopea fino ai mangimi per i pesci. Meno del 13% della domanda viene oggi soddisfatta dalla produzione nazionale, per i tre quarti concentrata sulla spirulina e in capo ad una decina di aziende che puntano sulla certificazione biologica, per l’alta qualità richiesta dal nostro mercato. La concorrenza è molto forte soprattutto per via della spirulina “certificata bio” proveniente da India, Cina e Sud-Est Asiatico che vanta prezzi che sono un terzo di quella europea.

Le potenzialità di mercato rimangono molto elevate e interessanti
Se si guarda oltre la biomassa essiccata, che si può definire il grado zero dell’utilizzo delle microalghe, e ci si concentra sulle altre sostanze ricavabili dalla biomassa fresca (quindi non esposta alla concorrenza asiatica) si scopre che i prezzi di mercato salgono molto rapidamente. Gli acidi grassi, tra cui gli omega-3, spuntano tra i 200 e 600 dollari al kg, mentre per la fucoxantina, un potente anti-infiammatorio, si arriva a 45.000 dollari al kg.

La ricerca si concentra oggi sul miglioramento della produttività delle microalghe coltivate
I temi caldi si riflettono nelle conferenze di AlgaeFarm. Tecnologie e Innovazioni per la Coltivazione di Microalghe e Ottenere di Più dalle Microalghe si susseguiranno il 25 maggio, mentre il 26 maggio sarà dedicato alle applicazioni: Chimica farmaceutica e cosmetica, alimentare e nutraceutica e Energia e industria: produzione agricola e zootecnica.

AquaFarm è la mostra-convegno internazionale dedicata ad acquacoltura e industria della pesca sostenibile. NovelFarm è il più importante evento italiano interamente dedicato alle nuove tecniche di coltivazione, fuori suolo e vertical farming. Quest’anno affiancate da AlgaeFarm, appuntamento dedicato a tecnologie e applicazioni in alghicoltura.

25 e 26 maggio – Fiera di Pordenone

– BYinnovation è Media Partner di AquaFarm

AquaFarm

NovelFarm

AlgaeFarm

secsolutionforum 2022: quattro giorni di full immersion per il comparto della Sicurezza fisica e logica. L’unico evento digitale dedicato ai professionisti della sicurezza al tempo della “Phygital Security”, si svolgerà dal 26 al 29 aprile 2022.

Dopo due edizioni interamente online caratterizzate da un forte apprezzamento da parte di utenti, partner tecnologici e istituzionali, secsolutionforum torna anche quest’anno in formato digitale con il focus principale che vede la convergenza degli ambiti fisico e logico nel comparto sicurezza.
Il format si svilupperà su quattro giornate, una in più rispetto all’edizione precedente, per offrire a tutti i professionisti l’opportunità di formarsi, aggiornarsi e relazionarsi con i migliori brand di settore e, grazie al formato digitale dell’evento, conciliando la propria “partecipazione” con gli impegni lavorativi.

Contenuti e tematiche attuali
Secsolutionforum è il luogo virtuale e facilmente fruibile per incontri, aggiornamento e formazione per comprendere, a fianco degli esperti e gli operatori dell’intera filiera, l’attuale situazione del mercato della sicurezza, le principali difficoltà da affrontare, le opportunità di business, nonché le competenze e le conoscenze necessarie per affrontare le sfide attuali e gli scenari futuri. I contenuti di secsolutionforum 2022 sono sempre più innovativi e in grado di rispondere alle esigenze degli operatori. Professionisti di conclamata notorietà, tratteranno gli argomenti affiancandosi al Comitato Scientifico di secsolutionforum: una vera e propria squadra di relatori, eminenti esperti di sicurezza fisica e logica e membri degli enti più rappresentativi del comparto come ad esempio: Alvise Biffi – CEO Secure Network e vicepresidente Assolombarda, Alessandro Bove – Ricercatore di tecnica e pianificazione urbanistica dell’Università degli studi di Padova, Giulio Iucci – Presidente ANIE Sicurezza, Alessandro Manfredini – Direttore Group Security & Cyber Defence del Gruppo A2A e vicepresidente AIPSA, Pierluigi Perri – Avvocato, Professore aggregato di “Sicurezza informatica, privacy e protezione dei dati sensibili” dell’Università degli Studi di Milano.
Attraverso numerosi interventi da parte dei membri del Comitato Scientifico, verranno trattate temi anche problematici fra i quali il caro energia e l’aumento del costo delle materie prime.

Secsolutionforum rappresenta inoltre il tradizionale appuntamento per la formazione di qualità, sempre aggiornata e tenuta da docenti riconosciuti e indipendenti.
Oltre ai classici temi della sicurezza, tra cui videosorveglianza, antintrusione, controllo accessi, antincendio, sicurezza integrata, e agli approfondimenti su normativa Privacy e le Norme CEI, verrà dato ampio spazio alle nuove tecnologie legate a Cybesecurity, Cloud, IoT, Machine Learning, Big Data. L’edizione di quest’anno sarà particolarmente focalizzata su numerose e interessanti tavole rotonde e talk show, incentrati su affascinanti temi di attualità e di assoluta importanza come l’odierno scenario energetico e delle sue problematiche. Si rinnovano anche quest’anno gli appuntamenti esclusivi dedicati a marketing, vendita e organizzazione aziendale

Interazione, visibilità e incontri
Secolutionforum è uno spazio virtuale dedicato all’incontro e all’interazione fra aziende e professionisti, tra cui installatori, system integrator, progettisti, consulenti privacy, DPO, Legali, Security Manager e Pubblica Amministrazione potranno allargare le proprie competenze e condividere problematiche e soluzioni attraverso l’interazione diretta con i massimi esperti del settore.
Durante i quattro giorni, verranno presentate anche le ultime soluzioni e applicazioni d’eccellenza delle aziende di settore, per condividere la cultura del cambiamento non solo tecnologico ma anche sistemico. Tutti i partecipanti a secsolutionforum interessati a ricevere approfondimenti tecnici e commerciali sulle tecnologie e le soluzioni proposte avranno la possibilità di dialogare faccia a faccia con i brand e i loro massimi esperti.
Secsolutionforum 2022, sarà patrocinata come sempre dalle maggiori associazioni che supportano le diverse categorie del settore sicurezza e non solo, è l’appuntamento da non perdere, assolutamente necessario per tutti i professionisti di settore per rimanere al passo con il mercato odierno e i rapidi mutamenti in atto, per comprendere gli scenari di espansione e per non restare fuori dai giochi.

Ethos Media Group è uno degli interlocutori di riferimento in Italia nell’editoria professionale, con una presenza fortemente radicata nel comparto sicurezza. Ethos Media Group si occupa di produzione editoriale, formazione e organizzazione eventi, content management multimediale, con un approccio alla comunicazione a 360 gradi.
Ethos Media Group è parte integrante della Security Media Alliance, partnership internazionale tra testate di eccellenza specializzate nel settore sicurezza. All’interno di questa alleanza strategica, Ethos Media Group rappresenta, con il marchio globale secsolution, comprendente un magazine cartaceo e online e l’evento secsolutionforum, una solida e autorevole realtà di riferimento che ha formato e continua a formare generazioni di professionisti della sicurezza.

26-27-28-29 aprile 2022 Live Streaming

– BYinnovation è Media Partner di Secsolutionforum

www.secsolutionforum.it

Italia Solare a Presidente Mattarella. La drammatica situazione ucraina impone un’urgente revisione del sistema energetico italiano, per motivi etici, economici e di sicurezza nazionale.

I recenti interventi messi in campo dall’attuale governo per contrastare il caro energia sono inefficaci, paradossalmente tutelano il gas e ostacolano lo sviluppo delle rinnovabili.
Tutto questo quando invece le soluzioni al problema del caro energia esistono e sono immediatamente attuabili.

È per questo che ITALIA SOLARE ha deciso di scrivere una lettera aperta al Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella.

Egregio Presidente Sergio Mattarella,

la drammatica situazione ucraina impone un’urgente revisione del sistema energetico italiano, per motivi etici, economici e di sicurezza nazionale.

Importiamo dalla Russia il 40% circa del gas che utilizziamo. Aumentare le estrazioni delle esigue risorse di gas nazionale non è sufficiente per ridurre le bollette di famiglie e imprese italiane. Né tantomeno ha senso puntare all’incremento delle importazioni perché richiede tempo e comunque non risolverebbe il problema dei prezzi e della sicurezza.

L’attuale situazione è il risultato della politica energetica dei governi degli ultimi anni, che non hanno mai intrapreso una rapida e vera transizione energetica a favore delle rinnovabili, che rappresentano l’unica soluzione immediatamente disponibile per dare ai nostri concittadini energia pulita e a costi accessibili. Tra le rinnovabili, il fotovoltaico è la tecnologia energetica economicamente più conveniente e quella che più di altre può garantire nuova potenza in breve tempo e, con gli accumuli, la continuità nelle forniture di energia.

Nonostante queste evidenze in Italia si installa sei volte meno che in Germania, quattro volte meno che in Spagna, tre volte meno di Olanda e Polonia perché in tutti questi anni non si sono volute sbloccare le autorizzazioni per realizzare nuova potenza fotovoltaica.

I progetti sono pronti, ma per autorizzarli e consentirne la realizzazione serve un cambio di passo immediato.
Non farlo è irresponsabile nei confronti delle famiglie e delle imprese italiane, oltre che immorale, perché acquistare gas dalla Russia significa finanziare un regime autoritario e le sue azioni belliche.

E invece i recenti interventi messi in campo dall’attuale governo per contrastare il caro energia non solo sono inefficaci, come è facilmente verificabile dai livelli raggiunti dalle ultime bollette, ma paradossalmente tutelano il gas e ostacolano lo sviluppo delle rinnovabili, come dimostrato dal prelievo dei ricavi provenienti dalla vendita di energia applicato solo alle fonti rinnovabili e non alle fossili (DL del 27.01.2022, art. 16 e DL del 25.02.2022, art. 5).

Il processo di transizione deve essere avviato subito, con un confronto costante con gli operatori delle rinnovabili e smettendo di assecondare le lobby fossili.

Egregio Presidente, è nell’interesse del Paese e nell’interesse supremo della sicurezza nazionale, che ci rivolgiamo a Lei affinché sensibilizzi il Parlamento e il Governo per un vero cambio del paradigma energetico, con iniziative rapide, concrete e incisive.

Distinti saluti,
Paolo Rocco Viscontini,
Presidente ITALIA SOLARE

www.italiasolare.eu

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Reti di Impresa strategiche secondo i risultati del 3° Rapporto dell’Osservatorio Nazionale sulle Reti d’impresa: in crescita del 13,3% con imprese di ogni dimensione (anche grandi e startup) perché favoriscono relazioni, performance di mercato e acquisizione di tecnologie e competenze digitali.

Le reti si confermano determinanti per fronteggiare la pandemia e accompagnare la ripresa economica, favorendo le performance delle singole imprese che insieme migliorano la trasformazione tecnologica, il rafforzamento delle relazioni, l’acquisizione di nuove competenze.

Questa è la fotografia fornita dal 3° Rapporto dell’Osservatorio nazionale sulle reti d’impresa, a cui partecipano InfoCamere, RetImpresa e il Dipartimento di Management dell’Università Ca’ Foscari Venezia.
Il fenomeno delle reti ha fatto registrare una crescita costante anche nell’ultimo anno. Nel 2021 i contratti di rete sono infatti aumentati del 13,3% (+885 nuovi contratti rispetto al 2020) e le imprese in rete del 10% (+3.849 rispetto al 2020); si confermano prevalenti le ‘reti contratto’ (85%). In totale, al 31 dicembre 2021 si contano 42.232 imprese in rete per un totale di 7.541 contratti di rete.

Le imprese più coinvolte nei contratti di rete appartengono a tre settori: agroalimentare (22%), commercio (14%) e costruzioni (12%) e hanno sede nel Lazio (24,3%) seguito da Lombardia (10,5%) e Veneto (7,8%).

L’Osservatorio Nazionale sulle Reti d’Impresa, sulla base della Survey condotta tra giugno e luglio 2021 su un campione di 241 reti, evidenzia come le reti più performanti, efficaci, coese e resistenti alla pandemia sono dotate di risorse e competenze complementari – soprattutto intangibili – sono simili come mercato di riferimento e considerano importanti le tecnologie legate ai dati e all’automazione, soprattutto nel Made in Italy. Specifici focus riguardano la digitalizzazione, il ruolo delle startup e delle grandi imprese in rete e la filiera delle scienze della vita.

Con riferimento agli obiettivi, le reti intervistate mostrano una maggiore propensione rispetto al passato per l’aumento del potere contrattuale, la riduzione dei costi di produzione, la formazione e la partecipazione a bandi e appalti. Resistono, seppure con meno forza, i temi dell’innovazione, dell’internalizzazione e del marketing in rete, anche per effetto del proseguire della crisi pandemica.

Infine, dal Rapporto emerge la tendenza delle imprese in rete a confermare nel tempo l’utilizzo di questo modello, che ben si adatta alla struttura industriale italiana e alle sue esigenze, anziché optare per diverse e più tradizionali forme di aggregazione.

È intervenuto all’evento di presentazione del 3° Rapporto dell’Osservatorio Nazionale sulle Reti d’impresa il Sottosegretario al Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali Tiziana Nisini che ha annunciato: “Le reti d’impresa rappresentano un innovativo modello di organizzazione del lavoro e possono contribuire a rafforzare le competenze e i livelli di specializzazione all’interno delle filiere. È evidente che parlare di rete significa parlare di gruppo, vuol dire unire competenze per creare sinergia, vuol dire proporre soluzioni di elevata qualità e professionalità, anche per favorire il mantenimento dei livelli di occupazione e sostenere politiche attive del lavoro e ricambio generazionale”. Durante il suo intervento il Sottosegretario al Lavoro ha ufficializzato che il decreto sulla codatorialità per i contratti di rete è stato registrato dalla Corte dei Conti e le procedure di attivazione per le aziende che ne faranno richiesta saranno pubblicate sul sito del Ministero del Lavoro nei prossimi giorni. “Il lavoro è stato portato avanti in collaborazione tra il Ministero del Lavoro, l’INPS, l’INAIL e per le competenze in materia di vigilanza dall’Ispettorato Nazionale del Lavoro”, ha ricorda Tiziana Nisini.

“Il contratto di rete potrà assumere un ruolo ancor più decisivo nel nostro sistema produttivo anche grazie all’attuazione della codatorialità, annunciata oggi dal Sottosegretario Nisini – ha commentato Fabrizio Landi, Presidente di RetImpresa. L’Osservatorio 2021 conferma come lo strumento della rete sia utilizzato non solo per affrontare il perdurare della crisi, ma anche per far evolvere alcune componenti strutturali come digitalizzazione e trasformazione tecnologica, relazioni interne ed esterne, organizzazione del lavoro, nuove competenze, valorizzazione e crescita del capitale umano. Inoltre, tra le novità del Rapporto 2021 – ha proseguito – emerge il ruolo delle reti come “incubatore virtuale” che permette alle startup di crescere mettendo a disposizione delle imprese più tradizionali le proprie competenze tecniche, know how, innovazione e creatività. Tutti questi indicatori – ha concluso il Presidente di RetImpresa – ci spingono a continuare a lavorare con le Istituzioni per promuovere e sostenere modelli di partenariato efficienti e qualificati in grado di intercettare le opportunità di sviluppo e, in particolare quelle del PNRR, e di rendere più competitivo il sistema imprenditoriale italiano.”

“L’analisi delle filiere che emerge dall’Osservatorio sulle reti d’impresa – ha detto il Direttore Generale di InfoCamere, Paolo Ghezzi – consente di cogliere aspetti di grande interesse per sostenere l’evoluzione del tessuto imprenditoriale del Paese in questa fase di ripresa. Una lettura più consapevole, attenta e puntuale dei dati del Registro delle Imprese sui fenomeni più dinamici della nostra economia, come quello delle reti, è condizione indispensabile anche per sfruttare al meglio le risorse del Pnrr, attuando quel principio di accountability che ci viene chiesto dall’Europa per rendicontare i risultati dei progetti e promuovere il riuso delle best practice”.

Anna Cabigiosu, docente dell’Università Ca’ Foscari Venezia e responsabile scientifica del Rapporto ha affermato: “Nel complesso i dati dell’Osservatorio 2021 rafforzano il ruolo del contratto di rete nel nostro territorio: il contratto di rete è uno strumento unico, agile e snello, che permette ad imprese grandi e piccole di fronteggiare ambienti turbolenti e complessi condividendo risorse complementari e una stessa visione strategica. Reti performanti sono costituite da partner con risorse complementari, soprattutto intangibili, ma simili come mercato di riferimento di cui condividono una buona conoscenza e comprensione. La rete permette ai singoli partner di sviluppare nuove competenze e se queste sono complementari la rete è più efficace, ma la rete permette solo in parte ai singoli di imparare a svolgere internamente e in autonomia alcune attività` precedentemente svolte solo in rete. La rete resta dunque il luogo dove condividere e mettere a sistema risorse e competenze, e le imprese che hanno fatto esperienza di rete sono propense a continuare la loro collaborazione usando ancora una volta l’istituto giuridico della rete e non altre forme di aggregazione. Il contratto di rete sembra quindi aver colto le esigenze delle imprese italiane che cercano forme di collaborazione efficaci ma allo stesso tempo leggere e in grado di salvaguardare la loro individualità. L’Osservatorio 2021 enfatizza inoltre il ruolo della rete come veicolo di acquisizione di tecnologie e competenze digitali, rimarca il ruolo della grande impresa anche in rete e il ruolo della rete come “incubatore” delle nostre startup”.

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